Ciao a tutti miei cari,
come al solito è un pò che non mi faccio sentire, ma avete ricevuto il mio necrologio quindi vi pare sicuramente normale che non mi faccia sentire.
C’è però da dire che questo trapasso prematuro mi ha fatto scoprire la religione e mi sono convertito da credente del “culto della Patata”, quale ero prima, sono diventato ebreo, ovvero sono tornato alle origini del mio nome, che è ebraico e significa: Dio ha protetto.
Bè, a causa di questa mia conversione ieri sono andato con Lisa in Sinagoga qui a Pechino seguendo le orme del nostro amico Mike (che è ebreo per davvero) e abbiamo assaporato un pò di Israele, proprio per legarmi maggiormente alla mia nuova religione.
Così ci siamo fatti un’ora di bus e metro con Mike ed un suo conoscente che parla come una macchinetta e ci ha ubriacato di parole…
Arrivati alla sinagoga mi son preso una bella kippah arancione (in pandan con la mia maglia e la cintura, ma quanto sono troppo fashion???)
Abbiamo celebrato quello che dovevano celebrare, mentre il rabbino cantava e pregava e tutti si facevano bellamente i fatti loro, e chiacchieravano e giravano per la stanza. Visto che eravamo arrivati un pò tardi abbiamo assistito alla cerimonia solo 10 minuti e poi si è scesi tutti insieme al piano terra dove c’era un ristorante kosher e ci siamo sfondati di cibo gratis.
Ma qui sono iniziati i problemi.
Per prima cosa il nostro amico Mike s’è messo a parlare con un tizio e ci siamo seduti di fronte a una coppia di signori ebrei, quindi c’era Mike e Sam che se la chiacchieravano e io e Lisa eravamo di fronte a questi tizi appena menzionati. Quindi uno cosa fa? cerca di fare conversazione in qualche modo: di dove siete, cosa fate, come mai in Cina? e tutto è andato bene. Poi come al solito si finiscono gli argomenti e ci sono i momenti di imbarazzo… ma mai tanto imbarazzo quanto essere due atei convinti in mezzo ad una folla di ebrei che credono tu sia uno di loro…eheh
Ovviamente uno non è che può diventare ebreo dall’oggi al domani, anche perché gli ebrei sono i figli di israele e quindi devi esserlo di stirpe, così nel momento di imbarazzo e ricerca di altri argomenti di cui discutere è partita la domanda (rivolta dal signore verso di me) di cui vi metto il dialogo qui sotto:
Ebreo: e i tuoi genitori di dove sono?
Jappo: come ho detto io sono della provincia di Milano, mia mamma è dello stesso paese, mentre mio padre viene da una provincia vicina.
E: e i tuoi nonni?
J: (inizio a capire dove vuole andare a parare e faccio finta di non saperlo con certezza) ehm…ehm…..ehm….mmmm…..fammi pensare…. ehm…. bè, mi sa che è sempre dallo stesso paese, ma non sono sicuro.
E: ah, quindi la tua famiglia deve essere in Italia da generazioni
J (imbarazzato come un ladro): bè, sì…direi da diverse generazioni.
al che mi giro a parlare un pò con Lisa per chiudere la conversazione prima che si facesse troppo complicata da gestire con mezze verità e risposte elusive.
Fino a che non è stato chiesto:
– com’è la comunità ebraica dalle vostre parti?
Lisa: nel mio paese non c’è
Jappo: neanche nel mio, però cmq a Venezia nel ghetto c’è qualcosa
Signore: bè, ma cmq è molto piccola
Jappo: sisi, piccolissima
bene, ci siamo salvati senza troppa fatica, schivata un’altra pallottola ed essendo caduti sull’argomento “Venezia” s’è iniziato a parlare un pò di viaggi e tutto sembrava a posto, fino a che…
Signore: del resto l’Italia è il secondo paese più bello del mondo.
Jacopo: e qual è il primo?
Signore: Israele!
J:(stavo per dire: purtroppo non ci sono mai stato, ma mi son morso la lingua in tempo e ho annuito dicendo:) giusto giusto, mi sembra corretto.
Dopo un pò arriva il piatto di pesce, accompagnato ad una cosa che non si capiva bene cosa fosse. Quindi prendo il pesce bello tranquillo e chiedo:
J: Ma questo cos’è?
risposte generali: boh. Chi lo sa? Dovrebbe essere una pastella bollita o qualcosa del genere.
J: (dalle mie due settimane di pescetarianismo) bè, ma non è carne, vero?
Signora ebrea di fronte a me: ma il pesce e la carne non vanno mai insieme!
E qui Jacopo ha fatto finta di non sentire e ha continuato a mangiare bello tranquillo, perché se non ci fosse stata Lisa a dirgli che carne e pesce non vanno mai insieme nella cucina kosher…. lasciamo stare.
Fino a che arriva il pollo e io non prendo niente, così la signora seduta di fronte a me mi dice:
ma sei vegetariano?
J: ehm…sì
Sam (il ragazzo con cui stava parlando Mike): anche io!
Lisa: Sì, ma solo da due settimane. (potevi anche stare zitta, ma fa niente)
J: sì bè…sono proprio all’inizio, e cmq mangio ancora il pesce. (di solito la mia affermazione è: “e poi soprattutto ai molluschi e ai gamberetti non posso proprio rinunciare.” Quando mi viene in mente che uno dei precetti è che non si mangia nessun animale che venga dal mare e non abbia le squame. Così mi mordo la lingua per l’ennesima volta e dico solo:) perché il pesce è trooooooppo buono e conoscendo i miei limiti non ce la faccio ancora a vivere senza.
Finalmente la cena volge al termine e i camerieri passano a portare un libretto per le preghiere (immagino per l’inizio del sabato) e io e Lisa guardiamo Mike che ci dice: Andiamo ragazzi che è tardi.
Così finalmente ce ne usciamo, io con ancora addosso un velo di sensazione di essere completamente fuori luogo e il grande desiderio di essere Mg, perché lei vivendo in ghetto di cose sugli ebrei ne sa a pacchi…almeno ne sa mille volte più di me.
Però almeno ho avuto un’esperienza degna di essere raccontata!
Allora anche se con un giorno di ritardo: Shabat Shalom