Alla fine settimana scorsa vi ho scritto solo una mail. Vorrà dire che oggi ve ne scrivo anche un’altra.

Quando parlo dei cinesi, una frase che dico sempre è: “i cinesi sono gli italiani dell’Asia e gli italiani sono i cinesi d’Europa”. Per chi è stato in Cina almeno una volta sa a cosa mi riferisco: i cinesi son casinari, come noi; per loro le regolo sono solo delle regole, come per noi; i legami famigliari sono importantissimi, come per noi; le amicizie e le conoscenze sono le uniche carte che ti servono per arrivare dove vuoi, come da noi; e dulcis in fundus sono dei tamarri in do’ core. Proprio come noi.

I cinesi non sono facili da amare, hanno molte caratteristiche e abitudini che a primo impatto ti fanno dire: “ma che caz…?” (come mi capitò con Chen). Però se hai resistito al muro iniziale, scopri che ciò che ti fa davvero specie dei cinesi è che sono esattamente come gli Italiani di qualche anno fa, e forse è proprio questo che ci lascia interdetti.

Quando penso alla mia infanza c’è un’immagine in particolare che mi viene in mente: i maschi della famiglia in canottiera a mangiare l’anguria su delle sedie mezze rotte in una serata estiva. Per me questo è ciò che di più vero e autentico mi ricordo del periodo della mia vita di cui non ho altre memorie, e girare per Pechino d’estate è un continuo rivivere questo momento.

Altri lampi che mi vengono in mente sono i campi coltivati mangiati dalle ruspe che dopo essersi saziate defecano sul territorio cemento armato e infissi, il tutto senza ritegno. Penso ai fossi che i vecchi saltavan per la lunga quando erano giovani, e ora non sai nemmeno dove trovarli (i fossi, non i vecchi). Quegli stessi fossi che ricordo pieni di lavatrici e divani buttati lì a marcire, e mi accorgo che tutto qui a Pechino mi riporta indietro a quegli anni, l’unica differenza è che qui son gialli e con gli occhi mandorlati.

Vivere qui in questi mesi mi ha portato a fare molte considerazioni riguardo il nostro recente passato, e anche qualche ipotesi sul futuro dei cinesi.

Mi sono accorto che noi italiani siamo cambiati, siamo diventati più tedeschi e meno veraci. Abbiamo iniziato a rispettare alcune regole che prima non avremmo neanche considerato, sia riguardo il modo di guidare la macchina, che fino a qualche anno fa era molto simile allo stile cinese contemporaneo, sia riguardo il fatto che pian piano ci stiamo abituando a far scendere la gente dalla metropolitana, prima di salire, per finire col tenere la destra sulle scale mobili. Per carità, son tutti comportamenti giustissimi e logici, ma ho la sensazione che tutta questa logica ci stia facendo usare troppo il cervello e poco il cuore.

Nello stesso modo sto vedendo che le cose in Cina stanno cambiando, anche qui non si spinge più come si usava fare, anche qui c’è chi fa scendere prima di salire (ma non sempre) e c’è addirittura chi si mette di lato sulla scala mobile per far andare avanti chi ha fretta.

Forse sono tutte considerazioni abbastanza futili e magari senza un nesso apparente, ma credo che molte piccole cose messe insieme diano come risultato un grande quadro.

I miei cinesi, i miei amati cinesi li vedo evolvere e ciò che vedo non mi piace. Stanno diventando occidentali, come tutti gli altri, con le stesse scarpe e gli stessi vestiti, tutti con lo stesso cellulare e gli stessi sogni. C’è chi continua a dire che la Cina assimila e modifica le culture aliene da 5000 anni per farle sue, ma la verità è che la cultura cinese sta sparendo, si stanno unificando e globalizzando anche loro (come i thailandesi) ad un ritmo imbarazzante, e a niente vale una cultura unica e millenaria che ha dominato e influenzato una gradissima fetta del mondo per gran parte della storia, quando l’unico valore rimastogli è quello della famiglia. Stanno davvero perdendo tutto il loro fascino e stanno diventando solo un grande ingranaggio nella ruota dell’economia mondiale, che attrae gente da tutto il mondo, addirittura dagli USA da dove la gente scappa per sceguire il “sogno asiatico” e così realizzare il loro “sogno americano”.

Ma fra qualche anno anche i cinesi si ritroveranno con le pezze al culo, gli ecomostri abbandonati a metà perché chi ci doveva lucrare ha già preso la sua parte, le case fatiscenti perché tanto si costruisce con i materiali scadenti per far intascare le mazzette a chi è nelle posizini chiave, e ad avere i medici messi in sala operatoria solo perché son figli del primario.

Secondo me, fra qualche anno potremmo vedere anche un BeLlusconi al goveLno, del resto anche da queste  parti c’è chi inneggia a lui quando si parla del Milan, di come si sia fatto da solo o del fatto che “alla sua età ha ancora la forza di darci dentro con le 17enni”.

Fra un po’ vedremo chi avrà avuto ragione, e probabilmente prenderò armi e bagagli e mi troverò un nuovo angolo di mondo in cui valga la pena di scoprire una cultura nuova.