Beh ragazzi, cosa dire? In questo periodo sono particolarmente produttivo. Quindi beccatevi sta nuova pappardella che sto per scrivervi e, come dice sempre una persona saggia che conosco, cominciamo dall’incomincio.

io, in una tenuta mooooolto (poco) sexy, e Gary (王洋) sul Lugou Qiao

io, in una tenuta mooooolto (poco) sexy, e Gary (王洋) sul Lugou Qiao

L’incomincio incomincia con una telefonata che ricevo al lavoro circa tre mesi fa. È un cinese che cerca di vendermi dei prodotti finanziari ma lo blocco subito e gli spiego che non sono interessato. Al che facciamo una veloce chiacchierata di 5 minuti in cui finiamo per scambiarci i contatti di WeChat (un programma in stile Whatsapp ma meglio, e nettamente più cinese).

Finalmente dopo diverse settimane a rimandare l’incontro che ci eravamo promessi, finiamo per essere entrambi liberi un sabato pomeriggio e ci diamo appuntamento per un caffè a Sanlitun. Chiacchiera che ti chiacchiera, scopro che Gary, che al secolo fa Wang Yang, è davvero un ragazzo interessante e amichevole. Inoltre abbiamo un sacco di cose in comune: è anche lui al suo primo lavoro, ha anche lui la mia stessa età, è anche lui un grande appassionato di giri in bici.

Così dopo un paio d’ore di chiacchiere, ci salutiamo per procedere ognuno verso una serata con i rispettivi amici, ma con una promessa solenne di organizzare al più presto una gita in bici.

È sicuramente più facile a dirsi che a farsi, perché fra gli impegni di uno e dell’altro, il maltempo e l’inquinamento, non riusciamo a fissare una data che sia una per almeno 5 settimane. Quando finalmente sabato mattina mi salta un impegno e al tempo stesso noto che l’inquinamento di Pechino si sta facendo sempre più rado, mando un mex a Gary che mi risponde: “stamattina devo lavorare, ma il pome possiamo andare da qualche parte”. Gli lascio carta bianca per decidere il posto in cui andare, e così mi dice: “se per te non è un problema fare 30 km, andiamo a Lugou Qiao”. Chi ha mai considerato 30 km un problema? Di certo non io, per cui ci diamo appuntamento alle 3 a Guomao e nel frattempo mi lascio cullare dall’idea di una bella gita in bici.

Ore 15.00 esco di casa con la mia bici verde fiammante (o meglio fluorescente) sulla spalla, e quando inizio a pedalare sotto l’ultimo sole caldo della tarda estate Pechinese, respirando aria incredibilmente pura e godendomi una relativa assenza di macchine per la strada, mi sento già a posto con me stesso.

Arrivato a Guomao raccatto il mio compare di viaggio e fra una chiacchiera e l’altra ci facciamo gran parte del tratto della linea 1 della metro, passando da Dongdan, Tian’anmen, Xidan, fino ad arrivare a Wukesong, e da lì virare bruscamente in direzione Sud-ovest e procedere per più di quanto entrambi non avessimo considerato. Dopo diverse strade più o meno sbagliate e quasi 2 ore di bici sotto il sole cocente, arriviamo finalmente a Lugouqiao, nell’estrema periferia sud-occidentale di Pechino (notare che io abito a Nord-est).

Percorso fatto da casa mia fino al Lugou Qiao

Percorso fatto da casa mia fino al Lugou Qiao

A prima vista non c’è niente di speciale a riguardo, ma il panorama è davvero bello e soprattutto è di una tranquillità disarmante. La cosa che soprattutto mi colpisce di questo posto è lo stridore fra ciò che vedi in lontananza: le macchine che corrono su un altro ponte posto più a sud, il treno merci che invece viaggia su un ponte a nord, e invece il completo silenzio che ti circonda mentre sei lì nel mezzo.

Giusto qualche notizia riguardante il ponte di Lugou: è lungo 266 metri, largo circa 7.5 e venne costruito per la prima volta nel 1189, ristrutturato nel 1444 e poi ricostruito interamente nel 1698 a seguito di una indondazione che lo distrusse. È composto da 11 arcate e sui suoi parapetti ci sono un totale di 501 leoni di pietra, ognuno diverso dall’altro. A parte il fatto che trovo strano che i leoni siano in numero dispari, dovete sapere che generalmente le statue si presentano a coppie: il maschio ha sotto i suoi artigli una palla, che non rappresenta un pallone da calcetto, bensì l’intero Globo; la femmina ha un cucciolo. Ma la cosa più strana in assoluto è che per la prima volta in vita mia ho addirittura visto una statua di leone con DUE cuccioli!!

2013 09 16 - Gita in Bici a Lugou Bridge - Leone con due cuccioli

Ci facciamo, e ci fanno, molte foto, e dopo un po’ che siamo lì a non fare niente sentiamo il bisogno di incamminarci nuovamente verso casa, anche perché son già le 6 di sera.

A 5 minuti a piedi dal ponte c’è un museo, che però è chiuso perché in ristrutturazione, ma il nome抗日战争纪念馆mi fa scattare qualcosa nel ciriveddo e il mio amico Gary mi conferma che su questo ponte le truppe giapponesi uccisero molti cinesi negli anni ’30 del secolo scorso.

Saltiamo di nuovo in sella e iniziamo a tornare verso casa, meta a cui ariverò solamente alle 21.00, totalizzando esattamente 6 ore dall’uscita al rientro.

Sono distrutto, così che mi faccio una doccia veloce e muoio sul divano.

Il giorno dopo lo passo con la mia adorata Huanzi a fare un giro a Panjiayuan, un posto di cui vi parlerò in una prossima mail, perché questa è già abbastanza lunga, ma a dire il vero ho solo scritto il prologo di ciò che vi voglio veramente raccontare.