Anni fa avevo un blog che si intitolava “un cinese a Venezia”, poi per un motivo o per l’altro ho smesso di scriverci ed è stato chiuso. Se lo avessi ancora scriverei lì sopra e al posto che inondarvi la casella con racconti paginetrici, vi inonderei ugualmente di mail brevissime, contenti solamente il link al mio nuovo post, che si chiamerebbe per l’appunto: “un cinese in Italia”.
Ma bando alle ciance, andiamo subito con ordine.
Sabato 28 settembre ho avuto a cena da me il mio amico Nico (che da oggi è bevenuto fra di voi che ricevete i miei sporadici aggiornamenti), che con mia somma sorpresa, e vaga indignazione, mi ha dato una notizia shock: sarebbe tornato in Italia per un periodo indefinito. Dopo aver versato lacrime amare, ci siamo consolati con una bella mangiata di gnocchi al sugo e poi siamo usciti per bere una cosa in compagnia dei soliti.
Dato che a Nico scadeva l’affitto il 30 settembre, e lui sarebbe tornato in Italia i primi di ottobre, gli ho gentilmente offerto in usufrutto la mia magione, che mi ha riempito di cibo e vestiti in regalo, tant’è che quasi non ho più spazio per muovermi. Cmq un grazie enorme!
Finita la serata sono tornato a casa, doccia, finito di mettere a posto le ultime cose e me ne sono andato in aeroporto alle 5 di mattina, dato che il volo era alle 7.30.
Atterro a Milano il 29 sera, dopo circa 16 ore di voli, 4 ore di scalo a Dubai, 2 ore di attesa a Pechino, e dopo innumerevoli minuti ad attendere la valigia a Malpensa, durante i quali mi son chiesto: “ma dato che la valigia è solo piena di regali, perché non la lascio qui?” ma poi mi son ricordato che l’ho pagata più di 100 € e m’è venuta voglia di restare.
Quant’è bello essere a casa.
Il 30 settembre doveva essere la giornata dedicata alla famiglia, e invece mi son trovato un impegno per la sera e mi son visto col mio ex collega Cristiano e la sua morosa.
E poi è finalmente arrivato il 1 ottobre, giorno di festa Nazionale in Cina poiché nello stesso giorno del lontano 1949, il nostro amato Mao Zedong dichiarava da piazza Tian’anmen la fondazione delle Repubblica Popolare Cinese.
E io cosa facevo in cotale giorno di festa? Ma ovviamente facevo festa!!!
Noi amici della Cina ci siamo trovati a Milano per far casino, così che chi da Roma, chi da Monaco, chi da Cernusco sul Naviglio e chi da altre zone meno precisate dell’Italia abbiamo dato vita alla “Grande Rimpatriata”. È iniziata alle 11 del mattino, con punto di ritrovo alla stazione di Garibaldi, ed è proseguita fra un panzerotto di luini ed un giro in Duomo, una passeggiata fino a colonne ed un aperitivo da quelle parti, coronato da un bel ballo “latino” grazie ad un ananas fornito dal mitico Gallo.
Le serata è continuata con una camminata lunghissima ed una ricerca estenuante del posto dove volevamo andare, concludendosi con i miei pantaloni che si strappano e la zip che esplode lasciandomi letteralmente in mutande. Dovrei mettermi a dieta, ma alla fine va bene così.
I giorni restanti sono stati un insieme di amici, cene, pranzi, concerti di musica raggae, biciclettate e aria di casa, e per finire: giusto giusto un solo giorno di relax.
Beh, lo so che scrivo tutte queste cose un po’ in ritardo, ma ciò che mi manca più dell’Italia siete voi, voi che mi leggete.
Ciao Amici, spero di rivedervi presto!
Un abbraccio!