La mattina seguente al funerale, ci siamo alzati di buon ora e siamo andati a vedere due delle attrazioni principali di Zigong: le miniere di sale e i resti fossili di dinosauri, di cui mi aveva parlato anche il signore di Wenzhou che avevo conosciuto sul bus.

Quello che però non ero riuscito a capire, era come fossero costruite queste miniere di sale, e nessuna parola rende giustizia a questo prodigio ingegneristico.

foto Tianche

il tianche di Shenhai

Infatti sono delle costruzioni interamente in legno chiamate tianche (carro del cielo) che sono state usate per trivellare il suolo per raggiungere la falda di acqua salina che rimase intrappolata sotto Zigong grazie alla spinta della zolla indiana contro quella asiatica. Il pozzo che vedete in foto è quello di Shenhai ed è stato scavato a “mano” nel 1835 e ci vollero tre anni per raggiungere la profondità di 1001.42 metri ed ha un diametro di soli 11 cm!!! Ma scavare questi pozzi richiede delle tecniche sviluppate nel corso dei secoli, infatti questa pratica venne iniziata nell’epoca Song (circa 960-1279 d.C.) e negli anni sono stati inventati metodi per mantenere al meglio il pozzo, per “raddrizzarlo” nel caso si fosse scavato in diagonale, per ripararlo, per recuperare oggetti cadutici dentro ed infine per recuperare il gas che ne usciva! Infatti il pozzo di Shenhai ha una produzione di circa 8500 cbm di gas al giorno, che vanno completamente sprecati, ma durante la dinastia Qing molti dei nuovi pozzi venivano dotati del kangpen, una sorta di coperchio che convogliava il gas attraverso dei tubi fino a delle fornaci, dove l’acqua salina estratta dai pozzi veniva riscaltata e fatta evaporare per poter estrarre il sale marino anche nel mezzo della Cina continentale. Ma non è finita qui, perché alcuni pozzi erano posizionati in luoghi dove non era possibile (o conveniente) creare una fornace per l’estrazione salina, così che fusti di bambù vennero usati come tubature e grazie ad un sistema di cisterne di raccolta poste a distanza regolare per far sì che l’acqua accumulasse maggiore pressione, la si portava fino a valle dove veniva “cucinata” e da cui si ricavava il sale.

parte dell'antico sistema di tubature e fusti di bambù usato per convogliare l'acqua salina a valle

parte dell’antico sistema di tubature e fusti di bambù usato per convogliare l’acqua salina a valle

Finita la visita al pozzo di Shenhai e al successivo museo del sale posto non molto distante, siamo andati a passeggiare in una vecchia parte di Zigong che mantiene ancora la pavimentazione storica.

la parte antica di Zigong

la parte antica di Zigong…

Le case in stile tradizionale e vecchie di secoli hanno visto generazioni e generazioni di una stessa famiglia crescere e tribolare all’interno delle proprie mura e fra la muffa e gli odori del cibo ti portano in una Cina diversa da quella del boom economico. Per quasi 10 minuti. Già, perché poi giri un angolo “sbagliato” e ti trovi di fronte il paesaggio di qui sotto, con case senza tetto per non far venire voglia ai vecchi proprietari di tornarci a vivere, perché come è ottimamente mostrato da un progetto 3D posto in una stanza, in quella zona nascerà l’ennesimo complesso residenziale con decine di palazzi tutti uguali e senz’anima, che rovineranno un altro pezzo di storia e di vita.

... che (r)esisterà ancora per poco

… che (r)esisterà ancora per poco

A questo punto siamo saliti nuovamente in macchina e ci siamo diretti al museo dei dinosauri di Zigong, dove è conservato anche parte del dinosauro più grande mai scoperto, e che si pensa sia stato pungo circa 35 metri.

La terza meraviglia di Zigong è il festival delle lanterne, lanterne che oramai si sono trasformate in lampadine di ogni forma, colore e dimensione appese agli alberi o poste a ricoprire struttere galleggianti dalla forma di drago, pesce o altri animali veri o mitologici. Purtroppo mi son perso questo evento poiché iniziava il giorno dopo essere ripartito per Chongqing. Forse in futuro avrò occasione di vederlo, ma al momento va bene così.