Perchè andare a fare shopping nelle strade commerciali affollate e rumorose di Pechino quando puoi comprare praticamente tutto quello che vuoi online? Beh ci sarebbero parecchie ragioni in realtà, prendere una boccata di aria fresca per esempio – ok a Pechino non è proprio il caso, però…- oppure magari fare una passeggiata in compagnia godendosi un po’ la vita sempre vivace della capitale cinese. Certo che non sempre in una città come questa si ha il tempo di cercare un negozio che venda quello che si vuole, avere a che fare col traffico e le distanze che la caratterizzano e poi è comunque comodo ogni tanto che qualcuno ci porti quello che vogliamo a casa o in ufficio… anche se “ogni tanto” non è proprio l’espressione adatta quando si parla di comprare online in Cina.

Non solo a Pechino infatti comprare online è diventato abitudine, che si voglia comprare un libro, un mobile, il pane, un gatto o un cane… ma perchè invece non affittare una fidanzata per il il capodanno? Beh puoi fare anche quello online….Fattostà che per le metropoli cinesi ogni giorno i ponyexpress in motorino elettrico sfrecciano a centinaia di migliaia nella giungla del traffico cinese, sputacchiando nell’attesa al semaforo, per poi ripartire più velocemente possibile per consegnare i milioni di ordini quotidiani.

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Consumatori online in Cina

Da un’ indagine della società multinazionale di servizi PricewaterhouseCoopers possiamo facilmente vedere come rispetto agli altri paesi presi in considerazione le percentuali di consumatori cinesi che comprano online sono molto alte, e questo nonostante la maggior parte di essi siano relativamente nuovi all’utilizzo dell’ e-commerce. Un dato importante è anche la percentuale di consumatori che acquistano i propri prodotti usando un tablet o un cellulare, quindi un app, soprattutto data la recente acquisizione di Tencent – piattaforma b2c particolarmente attiva nel mercato del social e delle app per cellulari come QQ e Wechat -da parte di JingDong – B2C con esperienza decennale -, rispettivamente la terza e seconda piattaforma B2C nel mercato cinese. La competizione spinge poi le varie piattaforme a sperimentare vari metodi per spingere il consumatore a comprare online, come il servizio sperimentale di Amazon e Rakuten per il riconoscimento di una foto del prodotto desiderato e la conseguente offerta sulla piattaforma in questione.

Si tratta di un fenomeno relegato alle grandi città? Lo shopping online sostituirà definitivamente lo shopping tradizionale? Beh sono domande di difficile risposta al momento, fattostà che ad oggi si registrano sempre più negozi su taobao provenienti da province rurali, che portano i prodotti di qualità maggiore, prodotti in aree meno contaminate rispetto alle fornaci dello Hebei, e delle province più industrializzate. La fetta di mercato occupata dalle piattaforme e-commerce è così grande da preoccupare persino le istituzioni cinesi, che devono prendere provvedimenti per limitare le transazioni effettuate attraverso i sistemi di pagamento proprietari messi a disposizione dai vari siti e app, alcune delle quali permettono pagamenti di vario tipo, che io personalmente non avevo mai visto da nessun’altra parte al mondo, soprattutto in Italia dove il caro vecchio contante è duro a morire (causa secondo me della dilagante evasione fiscale.. vabbè ma che c’entra mo?). Si può persino chiamare il taxi via app e pagare semplicemente utilizzando la scansione di un codice QR, cosa che ha anche rivoluzionato in un certo senso il mercato del taxi, permettendo di aggirare i prezzari imposti dal governo e generare una sorta di accordo tra consumatore e tassista, basandosi su un prezzo di mercato.

Alibaba ha persino lanciato un nuovo prodotto di quella che sembra essere l’espansione del colosso del B2B e B2C cinese verso il mercato finanziaro: un fondo di investimenti nell’intrattenimento. Il cliente non deve fare altro che aprire il proprio 娱乐宝 (yulebao o tesoro dell’intrattenimento) e con un deposito minimo di 100 yuan (equivalenti a circa 12-3 euro) si può iniziare ad investire. Alibaba aveva iniziato a sperimentare con grande successo prodotti finanziari a partire dallo 余额宝 (yu e bao o tesoro residuo) che ha attirato più di 80 milioni di investitori…come? Semplicemente offrendo un tasso di interesse pari a quasi il 6%, una enormità in confronto alle briciole (0.35%) offerte dalle più grandi banche sotto il controllo del governo centrale.

Amazon anche investe molto nel mercato cinese, ma è ancora indietro, almeno per ora, rispetto ai colossi locali in fatto di offerta efficenza e comodità, dai metodi di pagamento alla logistica. In ogni caso, per chi vivesse in Cina e non fosse ancora al corrente dell’immensa offerta dei siti di e-commerce cinesi, cliccando qui potete trovare una lista dei più utilizzati. Tra le opzioni di spedizione trovate anche la possibilità di pagare con “contrassegno” o di far pagare qualcun altro per voi.

Per scoprire di più sull’ecommerce cinese ti consigliamo due delle nostre guide gratuite: la prima Guida all’Utilizzo di Taobao; e la Guida Introduttiva all’ecommerce cinese. Entrambe disponibili per gli iscritti alla nostra mailing list. Per riceverle ti basta inserire nome e mail nel form qui sotto