Come avevo promesso la settimana scorsa a molti di voi, questo è l’articolo più importante da quando ho iniziato la newsletter nel 2009. Badate bene: è il più importante, non il più bello (che secondo me è questo, almeno per il momento).

Ebbene sì, è il più imporatante perché Jacopino e Huanzi si sono sposati!

Jacopo e Huanzi fan le prove del matrimonio

Jacopo e Huanzi fan le prove del matrimonio

Quindi questo articolo non vuole essere una guida sulle procedure per sposarsi nella terra di mezzo, come del resto è già descritto in maniera più che approfondita in questo articolo di uno dei due blog di Furio, bensì uno spaccato della burocrazia cinese e Italiana nella mia esperienza. Cominciamo.

In aprile ero passato in ambasciata a farmi fare il “nulla osta” un foglio che attesta che non sono già sposato in Italia. Essendo iscritto all’AIRE (Associazione Italiani Residenti all’Estero) ho in mano il tutto in 10 minuti al prezzo di circa 40 RMB. Con questo documento, il passaporto e una fototessera a sfondo rosso che ritrae sia me che Huanzi, posso andare a sposarmi nel paese in cui Huanzi ha l’hukou (residenza): Nanning, nel Guanxi.

2014 05 12 - Sposarsi in Cina - io e Huanzi fototessera pechinese

7 maggio – mercoledì

Lavoro come al solito, pausa pranzo un tramezzino al volo e poi a casa a far la valigia e la lavatrice, correre a ricaricare il cellulare e tornare a casa a stendere e di nuovo in ufficio. Dopo una giornata di lavoro, stacco alle 18,30 corro a casa, cena veloce con Huanzi e dopo aver chiuso il gas, spento tutti gli elettrodomestici (eccetto il frigorifero), dato due rondelle di carote al grillo, cambiato l’acqua ai pesci e annaffiato le piante, prendiamo un taxi alla volta dell’aeroporto. Check-in, controllo passaporti, controllo di sicurezza, gate e aereo: si vola per la terza volta a Nanning. (qui la prima e qui la seconda)

Atterrati, valigiati e usciti dall’aeroporto arriva Deng Ping (la mamma di Huanzi) che ci porta in macchina a casa. I genitori di Huanzi vivono in Thailandia, ma lei è tornata a Nanning per darci una mano con le procedure del matrimonio (e ne avevamo veramente bisogno).

8 maggio – giovedì

Fra una cosa e l’altra siamo andati a letto alle 2.00 ma alle 7 sono in piedi perché fra l’allevamento di galli di fronte casa, Jacky (il cane) che abbaia, Huanzi che parla nel sonno e la sveglia che è partita come da giornata lavorativa, non potevo davvero dormire.

Quando finalmente siamo pronti tutti si salta in macchina ed andiamo all’ufficio preposto per i matrimoni, per trovare una fila enorme di giovani coppie e l’ALT dell’addetta: qui solo matrimoni fra cinesi, per quelli misti cinese-straniero bisogna andare in un altro posto.

Di nuovo in macchina e si arriva all’ufficio giusto: c’è solo una coppia di fronte a noi. Bellissimo. Presentiamo tutti i documenti del caso e l’addetta dopo aver guardato la nostra fototessera ci dice: ma l’avete fatta a Pechino? Perché Pechino ha delle richieste differenti per quanto riguarda la foto matrimoniale rispetto al resto della Cina. Dovete rifarla. Poi una volta visti tutti i documenti mi chiede: non hai la traduzione del passaporto?

Momento di panico, nessuno mi aveva mai detto che serviva la traduzione del passaporto. La signora non si scompone, ci da un biglietto da visita e ci dice: sentite questa persona e chiedetegli se può farla in fretta, perché noi alle 16.30 chiudiamo, ma se non c’è nessuno alle 16 chiudiamo prima.

Telefonata, partenza a razzo di Deng Ping che ci scarica ad un ufficio di polizia poiché Huanzi doveva fare il visto per andare a visitare Hong Kong (che è Cina ma non è Cina) dato che ci deve andare per lavoro fra una decina di giorni. La suocera quindi procede verso l’ufficio del traduttore con il mio passaporto.

Io mi siedo alla stazione di polizia e me la dormo sereno su una sedia scomodissima finché Huanzi non mi sveglia dicendomi che ha fatto. Andiamo quindi a cercare un posto che ci faccia una fototessera con i canoni di Nanning.

fototessera Nanchinese. Così diversa da quella di pechino che andava rifatta ASSOLUTAMENTE!

fototessera Nanchinese. Così diversa da quella di pechino che andava rifatta ASSOLUTAMENTE!

Pranzo veloce a base di mifen (spaghetti di riso) e Deng Ping ci viene a prendere e ci porta nuovamente all’ufficio preposto. Davanti a noi c’è una coppia sino-teutonica in cui lui non parlava cinese, lei non parlava inglese e fra una cosa e l’altra Huanzi mi dice: “mi ricorda molto quella finta coppia che avevamo trovato all’ambasciata italiana l’anno scorso”. Mi viene in mente questa storia e ce la ridiamo insieme.

Tocca finalmente a noi, presentiamo tutti i documenti, compiliamo un po’ di tabelle sotto le quali dobbiamo mettere le nostre rispettive firme e anche imprimere l’impronta digitale con inchiostro rosso. Ci fanno quindi andare a fare un po’ di fotocopie di alcuni documenti e dopo averci fatto un po’ di domande riguardo quando e come ci siamo conosciuti e altre cose del genere. Quindi ci fanno leggere i voti (in cinese) e dopo altre firme e impronte e il pagamento di 9 RMB (1 euro), ci consegnatno un libretto a testa su cui ci sono la nostra foto, i nostri nomi e un altro po’ di dati. Siamo marito e moglie!!

marito e moglie!

marito e moglie!

Qui non c’è nessun “puoi baciare la sposa” ma solo: “se volete fare qualche foto ricordo andate nella stanza a fianco.”

Bene, ora dobbiamo fare tradurre e convalidare da un notaio il libretto matrimoniale e il certificato di nascita di mia moglie per far riconoscere il matrimonio dall’ambasciata italiana. Dal notaio ci dicono che fanno solo una 30ina di richieste al giorno e che bisogna far la fila dalla mattina alle 8, se no non si fa in tempo a processare le richieste in giornata.

9 maggio – venerdì

Ultimo giorno utile per sbrigare le faccende burocratiche. Sveglia alle 6.30, in macchina alle 7,20 e già la giornata inizia male: un incidente per strada ci rallenta incredibilmente. Nonostante questo, arriviamo comunque alle 7.55 e prendiamo il numero 21. Ce la dovremmo fare, ma sorge un problema: il certificato di nascita di Huanzi non riporta il suo nome, solo che i suoi genitori abbiano una figlia. Andiamo quindi all’ufficio pubblico del suo quartiere (che per fortuna è a 5 minuti a piedi dal notaio) ma questo è chiuso. Intanto Deng Ping scrive una lettera in cui afferma che la figlia sua e di Yu Xianzhi è Yu Huanzi. L’ufficio apre ma non ci può aiutare, ci dice che quelle lettere devono essere timbrate dalla danwei (l’unità lavorativa) dei genitori.

Andiamo quindi dalla vecchia capa di Deng Ping e di lao (vecchio) Yu, che ci timbra felicemente le dichiarazioni e torniamo dal notaio. Ci dicono che toccherà a noi verso le 3 del pomeriggio, quindi andiamo a pranzo e a riposarci un attimo a casa.

Torniamo quindi dal notaio quando tocca esattamente a noi (che fortuna con la C). Huanzi va a fare delle fotocopie di alcuni documenti e del mio permesso di residenza, quindi dobbiamo nuovamente apporre delle firme e siglarle con l’impronta digitale rossa. A qusto punto forniamo una delega della persona preposta che dopo 15 giorni lavorativi andrà a ritirare i documenti una volta convalidati.

Usciamo dal notaio che sono spossato. Andiamo a comprare un paio di cose, tra cui un costume da bagno per me (che userò il giorno dopo), torniamo a casa, doccia e poi a cena con una serie di shushu e ayi (letteralmente zii e zie, appellativo che si usa per indicare persone dell’età dei propri genitori) amici ed ex colleghi di Deng Ping e lao Yu.

Finito il tutto torno a casa e mi addormento istantaneamente, mentre Huanzi esce con dei suoi amici a fare uno spuntino di mezzanotte.

10 maggio – sabato

Il giorno dopo lo passiamo alle terme a rilassarci e liberarci dello stress dei due giorni passati. La sera una bella partita a majiang e dopo un’altro spuntino di mezzanotte (a cui partecipo anche io) torniamo a casa a dormire.

11 maggio – domenica

Svegli alle 5, si raccoglie tutto e si va in aeroporto, solita trafila e si torna a Pechino. Si va a dare uno sguardo alle possibili fedi. Lunedì si ricomincia il solito tram tram lavorativo, ma per la prima volta da sposati.

Buon divertimento a tutti!

Buona felicità a tutti!