Prima di iniziare con l’articolo ci sono due importanti dichiarazioni da fare:
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2. sia io che Antonio vorremo inoltre ringraziare di cuore tutte le 986 persone che nel primo mese di vita del blog ci hanno visitato e hanno letto i nostri articoli e soprattutto un grazie a tutti voi che avete condiviso gli articoli su facebook. Grazie di cuore per il vostro continuo supporto!
Ed ora, l’articolo della settimana:
È da tanto tempo che vorrei parlare del mercato di Panjiayuan (fin dalla mia gita a Lugouqiao), e finalmente ho avuto occasione di tornarci accompagnando la mia amica Lisa quando è passata per Pechino (qui la sua avventura completa) e scattare qualche foto da allegare.
Il mercato di Panjiayuan (潘家园) si trova all’interno della sezione orientale del terzo anello e vi si può arrivare con facilità scendendo all’omonima fermata della linea 10 delle metropolitana e dirigendosi verso ovest fino a qui.
In questo mercato ci sono moltissime bancarelle che vendono di tutto un po’, dalle fotografie, alle calligrafie, da oggetti di bronzo a vestiti, da cianfrusaglie non meglio identificate a bracciali di giada e varie antichità (sia vere che finte).
Prima di tornare a casa a ottobre sono passato da questo mercato e con una spesa di circa 100 euro ho fatto regali ad una miriade di persone (e mi son comprato qualcosa anche per me).
Tornandoci poi con Huanzi ci siamo anche comprati dei vestiti di fine 1800, che sono davvero belli, ma dubito che avremo presto occasione di indossarli.
In ogni caso, dato che il mercato è bello per quello che è, le mie parole non basterebbero a descriverlo e neanche le foto qui sotto perché non danno la sensazione dei rumori, degli odori e della varia umanità presente, ma almeno aiutano.
Ti son piaciute le foto?
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Ricordo ancora quando ci andai la prima volta.
Mi rivolsi a più bancherelle per acquistare la stessa tipologia di articolo.
Ogni singola trattativa fu lunga, lunghissima, estenuante… a fine giornata, stremata dalla stanchezza, pur di uscirne alla svelta, accettai di sveltire le contrattazioni e pagare prezzi meno convenienti di quelli che avevo spuntato alle prime bancherelle.
E si scatenò il caos.
La voce si sparse: i bancarellai con cui avevo trattato all’inizio e a cui avevo pagato un prezzo very cheap, abbandonarono la propria postazione e mi vennero a cercare per costringermi a pagare il prezzo – più caro – che avevo pagato agli ultimi.
Replicai che la trattiva una volta chiusa, non si riapre, non era mica colpa mia se non sapevano fare affari. (NO GOOD THING TO SAY)
Poi cominciarono ad incazzarsi tra di loro, evidentemente c’erano delle politiche e degli accordi ben precisi e qualcuno aveva fatto il furbo.
Nel parapiglia sono sgattaiolata verso il taxi.
Non ho mai più rimesso piede al Panjiayuan
Infatti Jappo, se guardi bene, da qualche parte dev’esserci ancora una mia foto con scritto WANTED.
MG
Ahahah , ed io che pensavo che la tua foto lì fosse per un tempietto buddhista dedicato!
Ma poi il fatto che ti venissero a cercare e far pagare di più è logico solo per i cinesi!
Comunque grande avventura, grazie per averla condivisa
Che merce meravigliosa! Peccato che non la vendano in Italia.
Le cianfrusaglie arrivano anche in Italia, ma i prodotti che ne valgono veramente la pena no…
mah, a me sembra che comunque in Italia arrivino un sacco di prodotti top di gamma dalla Cina, tipo i massaggi con “happy ending”. Comunque sta robaccia la fanno tutta nello Yunnan con degli operai trattati tipo schiavi nel ‘800, quindi …
Commento moderato
… Quindi ricordiamocene anche quando comperiamo un qualsiasi Pc o cellulare, o qualsiasi oggetto Made in China.