Oggi faccio uno strappo alla regola e metto un titolo in inglese a questo articolo.

Per chi di voi non è familiare con questa non esattamente nobile lingua, “go south” vuol dire letteralmente “andare a sud”, ma si usa anche per dire “andare male/avere problemi”.

Settimana passata ho organizzato in fretta e furia un giro a Shanghai (qui e qui i miei altri viaggi a SHA) per incontrarmi con il mio cliente più grande che ha bisogno di rivedere alcune rate per le spedizioni dall’Italia, ovviamente io che sono un esperto di viaggi della speranza verso sud, vi racconto anche questo.

Il viaggio è iniziato nei peggiori dei modi: dopo aver dovuto risolvere un paio di imprevisti sul lavoro sono uscito di corsa per andare a casa a ingozzarmi in velocità, prendere la valigia che avevo preparato la sera prima e acchiappare un taxi al volo. Primo problema, non sapevo da quale terminal partivo perché il financial department si era tenuto la prenotazione per poter dichiarare questa spesa. Ho fatto un controllo veloce dallo smartphone e sono partito in fretta, tanto avevo già trangugiato 23 jiaozi che mi si son piazzati sullo stomaco.

Fatto il check-in trovo la coda più lenta del mondo per il controllo di sicurezza, tra l’altro in Cina ti fanno tirare fuori dal bagaglio a mano tutti i materiali elettronici, non solo il PC, pure ipad, macchina fotografica e tutti i relativi caricabatterie, così come l’ombrello (che ho perso a Shanghai). Il compenso per volerti controllare ogni circuito è che ti fanno tenere su la cintura e l’orologio quando passi dal metal detector, quindi è normale che suoni e che ti debbano perquisire uno a uno.

Finalmente arrivo al gate e vedo che il volo prima del mio ha avuto solo mezz’ora di ritardo. Bene. Dopo 5 minuti compare sullo schermo che il mio volo ha un ritardo di 2 ore e mezza… Porc… Me lo dovevo aspettare, perché tanto tutti i voli interni sono in ritardo, un collega ha aspettato 7 ore in pista di rollaggio, posso ritenermi ancora fortunato (?).

E vabbé, ho colto l’occasione per dormire in posizioni imbarazzanti lì al terminal.

Arrivo a Shanghai, check-in in albergo e cena a base di sushi con Rodolfo, un collega, il giorno dopo meeting tutto il giorno e siamo già a giovedì sera, quindi d’obbligo uscire e godersi la night-life Shanghaiese. Siamo ad un bar a prenderci qualcosa e ci siamo godendo la serata, quando un cinese veramente maleducato inizia a spingerci e dopo avergli detto di lasciarci stare passa alle mani tirandomi due pugni in faccia e strappandomi la camicia. Non faccio tempo neanche a caricare un pugno che mi hanno già sbattuto fuori dal locale. A nulla sono valse le mie lamentele con le body guards, cornuto e mazziato son tornato in albergo, del resto in Cina la colpa è sempre dello straniero.

A parte il venerdì sera che pioveva, ho perso l’ombrello e non trovavo un taxi per tornare in albergo, non son successi eventi particolamente spiacevoli, anzi.

Finalmente è sabato, faccio una colazione mega in modo da essere abbastanza pieno da non dover mangiare il cibo dell’aereo, che se in tutto il mondo è quasi immangiabile, in Cina è proprio inedibile.

Arrivo in aeroporto con tranquillità e al check-in scopro che la prenotazione del volo è stata fatta con un numero errato del passaporto, mi dicono di chiamare l’agenzia che l’ha emesso e rifare la prenotazione etc etc. Prenotazione fatta tramite la mia HR di Pechino che si è licenziata 3 giorni fa… poi oggi è sabato e quindi dovrei chiamare il nostro branch manager per una cavolata del genere? Decido di rischiarla e al controllo sicurezza non mi fanno problemi. Almeno questa è passata liscia.

Finalmente mi metto sereno al gate e vedo che non son segnati ritardi. Ma come sappiamo, non è bene fidarsi delle apparenze. Infatti ad un certo punto esce la scritta “ritardo”, vado a chiedere e scopro che l’aereo che dovrei prendere alle 3 è appena partito da Beijing ed è previsto atterrare alle 4…

Non resta che attendere.

Sono lì da 5 minuti e arriva una comitiva di campagnoli che si piazza lì a far casino. Se vuoi rinfrescarti la memoria riguardo la mia descrizione del campagnolo medio cinese, meglio che leggi di nuovo del mio incontro col temibile Chen.

Ovviamente sarà la prima volta che volano, quindi faranno un casino bestiale per ogni scossone (cosa che invece non hanno fatto, a parte al decollo e all’atterraggio), senza contare spintoni e chissà cosa. Speravo solo che non capitasse quello che è successo ad un amico, quando in volo hanno fatto far pipì al pupo direttamente nel corridoio.

Alla fine siamo decollati alle 6, con 3 ore piene di ritardo ed io che non ne potevo veramente più. Questo viaggio al sud ha veramente avuto molte cose che sono andate “south”, ma è sempre un piacere andare a Shanghai e alla fine son stati 3 giorni intensi ma belli.