Come sapete, quest’anno ho firmato le carte per sposarmi in Cina, ma non ho fatto nessuna vera festa cinese. Mi sono limitato a fare una festa in stile italiano una volta rientrato a casa per le vacanze prese durante Guoqingjie, una delle due festività cinesi più lunghe.

Il mio amico e collega Marco, ha invece fatto un vero e proprio matrimonio cinese, un po’ come quello a cui ho partecipato nel 2009 a casa di Yangyang, nello Henan.

Dato che la Cina è grande e le tradizioni variano da posto a posto, Fabio ci racconta qui sotto com’è stato sposarsi nel Sichuan (provincia dalla quale proviene anche mia moglie).

Ora lascio la parola a lui:

E alla fine ho avuto il mio matrimonio cinese. Le vittime io e Liuyuan.

Tutti i matrimoni sono stressanti quando si organizzano, ancora di più se si e’ testimoni, molto peggio se si è (come nel mio caso) gli sposi.

Dato che mi son sempre piaciute le sfide, proviamo a farla ancora più complicata: facciamolo in Cina.

Non basta?

Facciamolo in una città polverosa del Sichuan che non conosce quasi nessuno: Nanchong, una città di quelle in cui, pur essendoci più di 700.000 abitanti c’è appena UN kfc (e chi vive in Cina sa cosa vuol dire)….

Non basta?

Facciamo venire anche i miei genitori e amici che non parlano una parola neppure di inglese…

Non basta ancora?

Aggiungiamoci che nello stesso tempo devi fare il trasferimento per lavoro nella ‘vicina’ (“solo” 3h di bus o treno) Chongqing…

e poi?

Cerimonia cinese, così, per farsi del male…

Ecco, ora ci siamo più o meno col quadro, ma la vera storia inizia solo ora.

Di tutta la mia vita shanghaiese odiavo solo due cose, uscire di casa e tornarci, poiché dovevo passare per un infame mercatino del pesce , i cui rumori mi svegliavano alle 5 ed i cui odori immondi rendevano tremendo tutto il vicinato.

La routine si interrompe con l’arrivo dei miei per il mio imminente matrimonio, vengono babbo, mamma, fratello e due amici, Ilaria e Dario (che comincia subito bene pagando 4 volte il prezzo del taxi dall’aeroporto all’hotel), ma tutto sommato il primo giorno non presenta eventi particolarmente traumatici.

Giovedì inizia il finimondo, non vado al lavoro, ma inizio a preparare le scatole da mandare a Chongqing. A dire il vero, ostinato nella solita routine, la mattina vado comunque in palestra, ma poi con amici e genitori, andiamo per negozi, tornando a casa tardi e ritrovandomi a dover fare gli scatoloni in fretta e furia . Anche se poi la ditta di trasporti ritarda di quasi un’ora. Carico tutto e nel frattempo gli amici e genitori arrivano a casa mia. Riposo breve e poi dal sarto che mi deve dare i vestiti fatti per l’occasione. Anche il sarto ritarda, ma non posso far altro che attendere

Il giorno dopo faccio i bagagli (troppi) e via, aereo per Chongqing.

All’arrivo troviamo Chen Ziying che cammina per miracolo perché ha le ginocchia distrutte, e Zhu Bo che sarà la testimone venuta da Xi’An. Prendiamo 3 taxi e andiamo, non senza qualche difficoltà, in Hotel, dove amici e genitori alloggeranno.. io lascio i miei bagagli a Chen Ziying che li dovrà portare a casa sua, dove dorme anche Zhu Bo (che non aveva mai visto Chen Ziying prima). Comunque dopo poco mi “smarco” e vado con Liu Yuan a prendere il bus per Nanchong, dove gli altri ci raggiungeranno il giorno dopo.

Arrivati a Nanchong ci dirigiamo in hotel, hotel che, a detta di Liu Yuan, è “governativo”. Il che non ho capito tanto bene cosa volesse dire, ma comunque è bello, soprattutto considerato dove siamo. In quel momento faremmo anche una doccia e andremmo a letto, MA iniziano ad arrivare delle notizie imprevedibili… Chen Ziying ha rotto col suo ragazzo (un italiano che a un certo punto ha realizzato che sulla cartina geografica la distanza tra Cina e Italia è 10.000km circa e dopo questa fulminazione ha deciso che è troppo lontano) e piange come un bove, Zhu Bo è in camera sua ma non ha idea di come comportarsi. Si addensano le nubi sulle nostre teste, chissà domani.

Il giorno dopo all’aeroporto di Chongqing arrivano altri amici di Nantong, amena e ridente (mica tanto) cittadina del solito milione scarso di persone nella provincia del Jiangsu, nel quale ho trascorso un anno (il 2012) a provare a imparare il cinese. Karen e Megan due signore della Nuova Zelanda e Calin, un ragazzo che Americano. Ecco che succede il danno: Chen Ziying ci dà buca, non verrà al matrimonio. Scusa ufficiale: le gambe che fanno male (e in effetti è vero che da maggio ha problemi), sospetti fortissimi che non venga per via del ragazzo che l’ha lasciata…è un peccato e lì per lì mi arrabbio anche un po’, dato che adesso è tutto nelle mani di Zhu Bo per condurre quella che è ormai diventata un’orda da Chongqing a Nanchong, e Zhu Bo non aveva mai messo piede a Chongqing prima di allora.

Nel frattempo la nostalgia di shanghai si fa fortissimo e inizio ad esplicitarla a minacce mentre andiamo da tremila parenti da vedere, soprattutto quando una zia urlante mi strilla pochi centimetri dal viso “新郎,恭喜你!!!!!” (auguri allo sposo) due o tre volte al minuto. Nel pomeriggi arrivano parenti e amici e non posso che pensare come la mia anticipata presenza sia stata inutile. Andiamo ridenti all’hotel, dove Liu Yuan dà indicazioni contrastanti, “riposatevi, fate la doccia, anzi no di volata fuori che ci aspettano al ristorante e se fate aspettare i miei genitori è mancanza di rispetto”…per cui a pezzi e bocconi con gente che era già con un piede nel bagno ci raduniamo e andiamo al ristorante, dove grazie al cielo non ci tocca mangiare l’hotpot… La stanza era troppo piccola e da diventare una cena con tutti i parenti diventa una cena per una tavolata di stranieri più Liu Yuan e i suoi genitori e Zhu Bo. Tra l’altro non credo si fossero mai visti tanti laowai insieme a Nanchong (anzi, a parte noi non ho visto stranieri in tutta la città). Mangiamo e poi via di volata a fare le prove del matrimonio che siamo già mezz’ora di ritardo.

[cml_media_alt id='1019']Amici esperti sinologi, diteci di che dinastia sono questi vestiti![/cml_media_alt]

Amici esperti sinologi, diteci di che dinastia sono questi vestiti!

Come avevo accennato il matrimonio è in stile cinese ma non saprei dire che dinastia, credo recente, ditemi voi dalle foto. Comunque, la prova senza vestiti tradizionali va abbastanza bene. Chi di voi e’ stato a un matrimonio cinese (simil-tradizionale come il mio o simil-occidentale) saprà che come ad ogni festa cinese che si rispetti c’è un presentatore che chiacchiera tutto il tempo e dice a tutti cosa fare. Il nostro era un bravo ragazzo, venuto apposta da Chengdu. Ed ecco quindi che mi dice di entrare sul palco da sinistra, agitare un po’ il fiocchettone dello sposo, inchino.. poi mi da un arco e devo sparare tre frecce (cercando di centrare qualcuno degli ospiti se possibile) una per aria verso il cielo, una giu’ verso la terra e una nel mezzo… poi vai a prendere la sposa alla fine della passerella, lei è coperta con un drappo e non si vede il viso (e neppure lei vede nulla) e l’accompagna Zhu Bo, gli dai una corda del fiocchettone, la guidi (in verità la guida Zhu Bo) e deve passare un finto fuoco, poi arriva una specie di ponte e a prima che lo passi il mio testimone (Dario, che con la storia del testimone ha praticamente fatto lo schiavo) mi dà una mela perché 苹 e 岸 suona come 平安 e insomma i cinesi sono appassionati di rebus e di suoni omofoni…o almeno così ho capito. Porta la sposa sul palco, poi prendi una bacchetta che non ricordo come si chiama, sbircia il viso tre volte mentre il presentatore ti chiede se ti piace, alla terza levi il drappo alla poverina che ormai sta soffocando. Arrivano I genitori sul palco si siedono, offri tè in cambio di hongbao (buste rosse contenenti soldi di mancia), poi tutti in piedi, foto, i genitori vanno via e poi si va via anche noi…il tutto condito con inchini più o meno a caso e in ultimo altre hongbao da dare ai bambini.

E ora, che il racconto si fa avvincente, ma anche un po’ troppo lungo, direi che ci vediamo settimana prossima con la fine di questa avventura.