Il mio secondo passaporto è stato fatto nel gennaio 2005, qualche mese prima della vacanza in Kyrgyzstan che mi ha fatto scoprire l’Asia ed il mio conseguente interesse per la Cina. Con quel passaporto ho viaggiato anche in Australia, Cina (tre volte da studente e due anni da lavoratore), Giappone e tre volte Thailandia. Dopo tanto peregrinare è arrivato il momento di salutare questo passaporto con una foto tanto vecchia che l’ultima volta che sono tornato in Italia quasi non mi facevano lasciare l’aeroporto di Pechino perché non ci somigliavo più.
Al rientro dalle tre settimane in Italia, sono andato in fretta e furia in Ambascata a rifare il passaporto e a firmare la separazione dei beni poiché mi ero dimenticato di richiederla quando avevo fatto riconoscere il matrimonio cinese per l’Italia. Il tutto si è svolto con grande efficienza ed entro un’ora da quando ero entrato a Sanlitun dong er jie numero 2, stavo già uscendo con tutto fatto, il passaporto nuovo bello e scintillante e quello vecchio annullato.
Ovviamente sul passaporto vecchio avevo il permesso di residenza cinese che scadeva il 13 dicembre 2014, mentre su quello nuovo avrei dovuto far mettere quello valido per il 2015, ma qui sorge una domanda:
Come ci si comporta se il visto/permesso di residenza è sul passaporto annullato?
Facile, nel momento in cui l’ambasciata o il consolato rilascia il nuovo documento, bisogna richiedere un foglio timbrato e firmato che attesta che i due passaporti corrispondono alla stessa persona. Dopodiché, entro e non oltre 10 giorni dall’emissione del nuovo passaporto, bisogna recarsi al Entry&Exit Administration Service Center per notificare il cambiamento con i soliti documenti che servono per il rilascio del visto/permesso di soggiono che avete.
Tutto facile, giusto?
In teoria sì, la pratica però può essere diversa, soprattutto se l’addetta dell’ambasciata che ti ha rifatto il documento si dimentica di dirti della scandenza dei 10 giorni entro cui recarsi al Entry&Exit Administration Service Center. Quello di Pechino (北京市公安局出入境接待大厅) non si trova molto distante dal Lama Temple e per l’esattezza è proprio qui.
La pratica poi si complica ulteriormente quando la nuova ragazza delle risorse umane non ha mai aiutato uno straniero in Cina a fare le procedure per il permesso di soggiorno e dopo averle ricordato per più volte nell’arco di Novembre, che il mio permesso sarebbe scaduto a breve, finalmente ad una settimana dalla scadenza mi consegna il nuovo libretto del lavoro, su cui vi è segnato il nuovo numero di passaporto.
Ovviamente nel frattempo mi era anche scaduto il contratto d’affitto che ho dovuto rinnovare, portare in ufficio a far mettere il tibro aziendale e quindi fotocopiare in multeplice copia, sapendo che mi sarebbe servito per diversi motivi. Uno dei quali, andare con una di queste copie presso la stazione di polizia del quartiere e farmi rilasciare la dichiarazione di residenza presso il suddetto domicilio.
Consegno tutti documenti venerdì 5 dicembre, compreso entrambi i passaporti ad un collega che lunedì 8 sarebbe andato al Entry&Exit Administration Service Center ad aiutarmi a fare il tutto, ma torna indietro dopo poco dicendomi che c’è bisogno che vada di persona e che rifaccia la dichiarazione di residenza, perché non riescono a trovarla a sistema. Dichiarazione di residenza che ho sempre fatto fra la firma del contratto e la scadenza del permesso di soggiorno, così che questo foglio non ha mai avuto validità maggiore di un paio di settimane e mi son sempre dimenticato di rifarlo con validità di un anno una volta ottenuto il nuovo permesso. Quindi il pomeriggio torno alla polizia e mi faccio fare la dichiarazione con il vecchio passaporto che va da dicembre 2013 a dicembre 2014.
Fatto anche questo, martedì 9 mattina vado a capire cosa c’è che non va negli altri documenti e solo in quel momento scopro che c’era un limite di 10 giorni, che ho abbondantemente superato. Gli spiego che avendo rifatto il passaporto nessuno mi ha avvisato di questo fatto e che quindi mi assumo le mie responsabilità di ignorante di fronte la legge.
Mi piazzano in mano un foglio plastificato e mi indicano l’articolo 33 che in breve dichiara questo limite e che se questo viene superato si incorre in una penale di 2000 RMB (quasi 250 EUR) a meno che non voglia uscire dal paese. Io pensavo pure peggio, dato che a restare in Cina con un visto scaduto si incorre in una penale di 500 RMB al giorno, gli dico che pago subito e che non sono interessato ad uscire dalla Cina. In quel momento interviene una signora che era fra gli addetti a riscuotere la multa e mi dice: “capisco la tua situazione e vedo che hai tutti i documenti in regola tranne per questo fatto del passaporto, che sei qui da due anni e hai pure una moglie cinese, quindi ti propongo un’altra soluzione: prenota un volo per uscire dalla Cina e rientrare il giorno dopo, così che si può dichiarare che hai rifatto il passaporto all’estero e quindi non avevi modo di ottemperare alla rihiesta dei 10 giorni”. Ovviamente scarto subito l’idea, perché anche solo fare un volo andata e ritorno per Hong-Kong (che è Cina ma non è Cina), mi costerà almeno il doppio della multa, senza contare spese in loco come taxi e albergo e chissà cos’altro. Ma la signora mi interrompe e spiega che oltre alla multa, di per sé non esagerata, il mio passaporto verrà messo a sistema con un “black label” che potrebbe causare il rifiuto di futuri visti/permessi di soggiorno per la Cina, oltre a possibili controlli aggiuntivi ogni volta che entro nel paese.
Torno in ufficio al volo e spiego la situazione al branch manager che mi fa prenotare un volo andata e ritorno per HK, ma a breve mi scade il visto e se non lo rinnovo in tempo posso passare anche più grane che non quelle dovute al nuovo passaporto. Così che il 10 sera alle 19.30 varco la dogana di Pechino e alle 23.30 atterro a Hongkong, prendo un taxi ed in mezz’ora sono a casa del mio amico e collega Marco per passare la “notte”, ovvero 2 ore e mezza di sonno, per poi riprendere il taxi e tornare in aeroporto per rientrare a Pechino.
In questo momento (11 dicembre 2014) sono ancora in aereo. Fino ad ora è andato tutto bene… ma il momento più fastidioso è proprio quello che mi attende a destino: come lo prenderanno il fatto che il passaporto valido è senza visto e quello col visto è stato invalidato dall’Ambasciata?
Aggiornamento del 13 dicembre: Sceso dall’aereo, passata la dogana pechinese senza troppi problemi, sono andato di corsa al Entry&Exit Administration Service Center, Public Security Bureau of Beijing ed ho consegnato tutti i documenti. Ho vissuto dei momenti che sembravano infiniti, ma poi l’addetta ha mandato avanti le procedure e mi ha consegnato il documento sostitutivo del passaporto (valido solo in Cina) con segnato che il 31 docembre posso ritirare il mio documento con il nuovo permesso di soggiorno. Anche questa è fatta, ma che fatica!
PS essendo un articolo molto utile per tutti quelli che vivono in Cina, ti chiederei il favore di condividerlo su FB e taggare tutti i tuoi amici che già risiedono o che si recheranno in Cina a breve.
Grazie!
Una Odissea
Kyrgyzstan? Maro’ manco sapevo esistesse sto posto 🙂 Hai qualche foto da farmi vedere?
Grazie per il bel post, interessante e informativo!
Ciao Gaetano, scusa per la risposta in ritardo, sono settimane di fuoco come sempre verso la fine dell’anno…
Del Kyrgyzstan ho delle foto ma sono da pellicola (a quel tempo le macchine digitali erano poche e a bassa risoluzione) e sono a casa in Italia… in ogni caso, prova a cercare su internet se trovi qualcosa di interessante.
come niente fosse, eh?
il rinnovo passaporto quindi comprende anche la clausola : “Fare un salto a HK da un amico e ritornare a Pechino appena svegliati l’indomani mattina”!!
😉
più o meno… 🙂
A me ogni volta lascia perplesso tutta questa storia. Ricapitoliamo lavori e vivi in Cina da anni, regolarmente, sei sposato con una cittadina cinese e per una cavolata come quella rischi di finire in black list. Per un visto devi fare acrobazie e andare fino a hongkong. Da noi mi pare sia tutto MOLTO piu’ facile e senza acrobazie. Mia moglie il visto per l’italia lo prende con nulla, mentre per noi e’ perfettamente indifferente l’essere sposati o meno. Paradossalmente se tu fossi sposato con una di Taiwan o hongkong e lavorassi li’ ti sarebbero anche piu’ facile andare in Cina senza tante rotture.
Ciao Fabio,
Anche a me lascia perplesso il sistema di visti e permessi lavorativi in Cina, soprattutto il fatto che dopo essersi sposato con una o un Cinese non puoi ottenere un visto che ti permetta di lavorare…
Il fatto che sia dovuto volare a Hong Kong è stato, in effetti, per un errore mio, se avessi fatto la procedura nelle tempistiche richieste dalla legge non sarei dovuto uscire dalla Repubblica popolare cinese
[…] presso l’Ambasciata di Pechino. Ne avevo già avuto prova quando rinnovai il passaporto (qui guida per il rinnovo ed avventura completa per il visto) e ne ho avuto nuova conferma questa settimana, quando sono andato a rinnovare la patente italiana. […]
Ciao, io sono ora in una situazione simile alla tua. Ho fatto oggi il nuovo passaporto. E ho con me il vecchio passaporto, annullato dall’ambasciata, che però riporta il visto valido fino al 14 novembre. Ora, a parte comunicare subito il nuovo passaporto all’exit/entry bureau la mia domanda è… Non hai avuto problemi a rientrare in Cina con il nuovo passaporto senza visto + il vecchio passaporto annullato ma con il visto?
Perché io devo andare in usa, tornare in Cina, ripartire per l’Indonesia e ritornare ancora in Cina, questo prima che scada il visto.
È quindi possibile viaggiare con due passaporti?