Ogni anno, prima della Chunjie (ovvero la Festa di Primavera o Capodanno Cinese, la più importante festività cinese), ogni compagnia, azienda, fabbrica o ufficio che si rispetti deve organizzare la nianhui, ovvero la cena annuale.
Questo evento, che non ha nulla di straordinario in teoria, diventa un vero e proprio impegno collettivo nel cercare di spendere la maggior parte possibile del tempo in ufficio a non lavorare per preparare la cena.
Innanzitutto, non è una nianhui se non ci sono dei presentatori. Tassativamente un maschio e una femmina che vengono scelti in anticipo fra i vari colleghi a disposizione. Io, essendo un povero straniero in un ufficio di soli cinesi, mi son ritrovato a fare il presentatore per ben due anni di fila. Quest’anno invece son riuscito a scamparmela.
Due settimane prima della nianhui
I presentatori, assieme ad un altro paio di colleghi, iniziano a pensare e discutere i vari giochi da proporre durante la cena. Intanto, i vari dipartimenti iniziano a pensare a che tipo di spettacolo preparare, chi canta, chi balla, chi fa un monologo o un siparietto comico.
Una settimana prima della nianhui
tutti i giorni, i vari dipartimenti si riuniscono a orari differenti ed in gran segreto per fare le varie prove dello spettacolo. Tutto questo, tassativamente in orario d’ufficio. Se provi a rifiutarti perché hai del lavoro da fare… ti obbligano.
La sera della nianhui
Generalmente un venerdì, ma noi che siamo più furbi di tutti la facciamo il giovedì. Gli straordinari sono tassativamente proibiti, infatti per la prima volta in vita mia son stato sgridato perché non volevo uscire dall’ufficio poiché stavo finendo di scrivere due mail importantissime ad altrettanti clienti.
I presentatori lavorano solo metà giornata e poco dopo pausa pranzo vanno al ristorante designato ad addobbare la sala prenotata per l’occasione e ripetere svariate volte la scaletta, nonché le varie introduzioni ai giochi e agli spettacoli.
Finalmente alle 18.30 si arriva tutti al ristorante, viene fatto fare il discorso di fine anno al General Manager/CEO o chi vi trovate lì a fare le veci del capo, discorso che più o meno ogni anno si ripete fedele a se stesso e che può essere riassunto in “l’anno scorso è andato bene, ma quest’anno bisogna fare meglio”, e invece viene protratto per almeno una ventina di minuti, cercando il più possibile di nominare ogni persona dell’ufficio.
A questo punto si può cominciare a mangiare. Bisogna però fare attenzione che alle nianhui il cibo non è un fattore importante, bensì serve solo da base per poter ingurgitare la maggior quantità di baijiu (la tremenda grappa di riso al sapor di diluente) in continui ganbei che vanno fatti con ognuno dei colleghi. Infatti, regola aurea delle cene cinesi, è che bisogna invitare a bere uno ad uno tutti i presenti, più vari brindisi che vengono fatti all’unisono. Così che dopo 5-10 minuti dalla prima portata si è già finito di bere con la gente del proprio tavolo e inizia una migrazione che neanche gli gnu nella stagione arida si spostano così tanto. C’è chi si muove da solo, chi a coppie, chi si porta dietro l’intero tavolo. Ognuno dei brindisi è altresì preceduto da un breve discorso di ringraziamento e di augurio di buon anno. Non c’è bisogno di dire che all’inizio della cena i discorsi sono di una lunghezza ragionevole e ben articolati, mentre verso la fine le tempistiche si dilatano, le parole si strascicano e i bicchieri non sempre arrivano pieni alla bocca di chi li sta bevendo.
Dopo due anni di nianhui a essere bullato dai colleghi più anziani che mi obbligavano a bere a ritmi improponibili, quest’anno mi sono munito di diverse cartucce da sparare e infatti ho finito con ancora il fegato intatto. Una piccola vittoria personale.
Addirittura quest’anno ho partecipato non solo ad una ma a ben due nianhui, infatti la settimana prima ero al sales meeting nazionale ad Hanghzou, che si è concluso andando in macchina a Shanghai dove abbiamo partecipato alla cena di fine anno con tutti i 200 colleghi shanghaiesi.
Finalmente, questa domenica prenderò armi e bagagli per fare una vacanza in Thailandia, dove incontrerò anche mamma e papà.
Ps ovviamente prima di partire dovrò andare a tagliarmi i capelli, poiché è vietato tagliarseli fra la Chunjie e il Chu’er, a meno che tu non voglia rischiare che ti muoia lo zio…(clikka qui per più info)
polmoni inquinati dall’aria e fegato messo alla prova dalle bevute di baijiu, non male per chi fa pensieri di stile di vita sana 🙁 Ci vediamo per 10 gg disintossicanti nel relax delle isole Thailandesi….
purtroppo fra il dire e il fare… cmq sì, non vedo l’ora di disintossicarmi con voi in Thailandia!
fortunatamente io sono astemio e non parlo cinese quindi alla fine per me si tratta solo di 2 noiosissime ore a cena che eviterei più che volentieri.
Nella nostra azienda però niente baijou ma al massimo vino rosso (siamo pur sempre una wfoe nonostante 3 laowai su poco meno di 500 persone) e di gente completamente ubriaca non ho memoria.
beh, non si può sicuramente comparare il vino rosso con la baijiu. Io quest’anno ho bevuto solo rosso ed UN bicchiere di baijiu, e son tornato a casa sulle mie gambe.
Purtroppo noi siamo una WFOE ma a Beijing vige la legge locale…
Bellissimo articolo !! E’ sempre un piacere leggerti.
eheh, grazie!
ma che cosa ti sei inventato per non bere?
Articolo divertente e poi ci fai conoscere la vita quotidiana. Interessante
We will see in Thailandia
questo commento è di Sandro che per un minuto mi ha rubato l’identità! 🙂
una su tutti, mi hanno versato un bicchiere di baijiu e me ne sono andato a mangiare ad un altro tavolo, mentre loro facevano i ganbei. Quando finalmente non potevo sfuggire più ai loro inviti sono tornato e quando mi han chiesto “cos’hai nel bicchiere” ho detto “acqua”, così che tutti ne han voluto assaggiare il contenuto per essere sicuri. Ed ecco che metà bicchiere era già stato svuotato dai colleghi 😉
Ti prego dimmi che, oltre alla tremenda grappa di riso dal sapore di diluente, ti hanno servito anche il temibile “tordo di gomma alla Fantocci”!!
Non solo, anche i pomodorini ripieni! Ahahah
baigiu? Meglio il lambrusco hahahahhha
Quasi quasi lo propongo al prossimo evento annuale!
baigiu? meglio il lambrusco hjhaahahha
Che bello, non vedo l’ora anche io di festeggiare con la mia azienda, ma se devo bere tutta quella grappa c’e’ da stare male! Io vorrei che il capodanno sarebbe sicuro, non come a Napoli che ci muore la gente!
LOLOLOL! a modena noi la grappa la si beve a COLAZIONE@!!
*…. fosse sicuro…. 😉
Si, ma mica la baijiu! 😀
Muore pure in Cina, non vedrai la differenza..
xke muore???
Sempre per i botti. Un anno è addirittura esploso un intero camion che trasportava i fuochi artificiali e fece saltare l’intero ponte su cui si trovava in quel momento
MIN***A!! mA tu nn c’hai paura????? cioé i nn so se ce la farei ad andare in giro con tipo dei CAMIKAZZE per strada lolol. tu che c’hai, il giubotto anti proiettile per andare al lavoro??
Ahah, no. Solo il giorno del capodanno cinese possono far esplodere botti e fuochi artificiali. Il resto dell’anno è proibito (nelle grandi città, in campagna non è un problema)