grafico della chiara svalutazione del RMB fra l'11 e il 12 agosto 2015

grafico della chiara svalutazione del RMB fra l’11 e il 12 agosto 2015

Ultimamente si è fatto un gran parlare della svalutazione del RMB (o CNY, Chinese Yuan), così ho deciso di raggruppare i migliori articoli che ho letto nelle scorse settimane per capire bene cos’è successo e dare uno sguardo a quello che potrebbe succedere in futuro.

Prima di tutto bisogna avere ben chiaro come viene calcolato il tasso di cambio del RMB con le altre monete. Riassumendo ciò che viene spiegato in questo articolo, mentre fino al 2005 la Cina adottava il sistema PEG al cambio col dollaro, sistema in cui vi era un tasso di cambio fisso, negli ultimi dieci anni sta usando un sistema che permette alla moneta di oscillare non più del 2% ogni giorno. Lo scorso 11 Agosto ha svalutato lo Yuan del 1.9%, dichiarando che fosse una manovra “una tantum”, mentre poi la svalutazione è continuata anche il giorno dopo, portando il cambio CNY/USD da 6,2 all’apertura del 11 Agosto, ad un picco di 6.44 durante il 12 agosto, attestando poi il nuovo cambio attorno ai 6.38-6.4 nei giorni seguenti.

La conseguenza più chiara è ovviamente quella che con uno Yuan “debole” dovrebbero aumentare le esportazioni cinesi e la diminuzione della spesa cinese all’estero, soprattutto per quanto riguarda i marchi della moda (maggiori informazioni qui e qui). Del resto, come ha detto anche Giacomo Carminati, il CFO di Gucci China, ad un evento cui ho partecipato settimana scorsa, la presenza dei punti di retail in Cina è più per far conoscere il marchio, mentre il 70% degli acquisti cinesi vengono fatti all’estero.

Mentre il mondo si dispera alla notizia della svalutazione del RMB, l’opinione dl Professor Vaciago è diametralmente opposta. Come si può leggere chiaramente nella sua intervista completa, ritiene che con questa mossa la Cina si stia preparando a diventare una moneta di riferimento globale in grado fra qualche tempo di sostituire il dollaro statunitense, o quantomeno porsi come alternativa ad esso.

Con la crisi delle borse mondiali a seguito di questo evento, uno dei migliori articoli trovati, se non IL migliore, è sicuramente quello di , tradotto in italiano sull’Internazionale (qui). Mi ricorda molto quello che studiai a Relazioni Internazionali della Cina riguardo il passaggio di egemonia mondiale da uno stato all’altro, in cui ogni passaggio egemonico passato è stato caratterizzato da due crisi finanziarie mondiali: la prima originata dal paese egemonico in fase di tramonto; la seconda, a breve distanza, dal paese che avrebbe preso l’egemonia.

La crisi del 2008 ha segnato l’inizio della fine dell’egemonia statunitense, è solo normale aspettarsi a breve una crisi cinese, da cui la Cina uscirà ancora più forte, così come la crisi finanziaria di Wall Street del 1929.

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