Ultimamente in Cina è scoppiata una nuova moda. Forse avete già visto qualche immagine o qualche video di ragazzi/e cinesi che portano in testa delle piantine, dei fiorellini, delle coccinelle etc.. Nessuno è sicuro di come questa cosa sia partita, tuttavia nel giro di pochi giorni i venditori ambulanti hanno preso la palla al balzo e ora si possono trovare queste piantine indossabili praticamente ovunque. Sono sostanzialmente delle finte piantine di plastica con una clip che si può attaccare ai capelli, alla borsa o ai vestiti, anche se la maggior parte della gente le porta in testa.
Attirati da questa nuova moda, io e il mio amico/coinquilino Mohamed abbiamo deciso di investigare e, armati di videocamera, siamo andati in una delle zone più movimentate di Pechino a rompere le scatole ai passanti e ai venditori ambulanti, chiedendo spiegazioni riguardo come questa moda sia nata.
In realtà è un fenomeno che è facilmente posizionabile in due categorie prettamente orientali di mode. Una è sicuramente la 萌文化 (mengwenhua, cultura del carino) che potrebbe essere inteso come cultura del carino o del puccioso. E’ ovviamente una cultura proveniente dal Giappone, paese in cui la pucciosità è parte integrante della società in vari aspetti, infatti è proprio dal termine giapponese 萌え (mo-e) che proviene la parola cinese, almeno in questo significato. Un’altra potrebbe essere la categoria del 没但玩 (abbreviazione di 虽然没有价值,但是很好玩啊, che vorrebbe dire “anche se non ha alcun senso/valore, è divertente!”) nata ovviamente sui social cinesi come Weibo, e che raccoglie sotto di sé tutte quelle cose che ci divertono ma che non hanno esattamente un obiettivo o un senso.
Tuttavia quello che più ci ha intrigato è come questa moda sia nata. Nessuno è sicuro di cosa sia successo, tuttavia sappiamo che la piantina in testa è qualcosa già visto nella cultura cinese. Per esempio in epoca Qing, le persone, soprattutto povere, potevano mettersi o mettere in vendita le proprie mogli o i propri bambini. Il modo per capire se una persona fosse in vendita era proprio la piantina in testa. Una ragazza o un bambino con una piantina in testa poteva essere venduto per cercare di sopravvivere. Ovviamente questo la maggior parte della gente che indossa queste piantine, non lo sa.
Un’altra motivazione potrebbe essere il cartone animato Pleasant Goat and the Big Bad Wolf, in cui una delle caprette ha una piantina in testa e che potrebbe aver ispirato questa moda. In ogni caso quello che abbiamo capito intervistando la gente che per loro sfortuna si è imbattuta in noi, è che nessuno (o quasi) si è mai chiesto nulla. Al massimo abbiamo incontrato un ragazzo che NON vuole indossare queste piantine, per il significato che potrebbe avere mettersi in testa una cosa verde (绿帽子 lvmaozi, o cappello verde, si usa più o meno nello stesso modo in cui da noi si usa l’espressione avere le corna, ma da quello che ho capito vale solo per gli uomini). Tutti lo indossano perchè è divertente, perchè è carino e, di nuovo, perchè è divertente. Forse sarò io, che cerco un senso alle cose, ad essere in torto! Comunque se volete potete dare un’occhiata al video, sia su youku che su youtube, con sottotitoli in inglese, che raccoglie alcune delle interviste che abbiamo fatto nella bellissime zone di 南罗鼓巷 (nanluoguxiang) e dintorni.
Grazie Antonio, molto interessante! Sai cosa penso?….
“Sai che cosa penso
Che se non ha un senso
Domani arriverà
Domani arriverà lo stesso
Senti che bel vento
Non basta mai il tempo
Domani è un altro giorno arriverà…” (Vasco Rossi)
Hehehehe, ci sta!
E questa mi mancava… le piantine in testa. Molto interessante però la spiegazione antropologico-storico.
E non sapevo che portare un cappello verde in Cina non va bene. Meno male che non mi è mai capitato di indossarne uno!
L’ho scoperto anche io da poco.. grazie a dio non metto quasi mai il cappello!
[…] una risposta soddisfacente. Un po’ come quando Anto ha intervistato i passanti che avevano piantine in testa perché di […]