Tmall, il portale di Alibaba opera oramai su scala globale, e come lui molti altri!
Tmall è il portale B2C di Alibaba, che con Taobao (C2C) e Alibaba stesso (B2B), completa a 360 gradi l’offerta ecommerce del colosso cinese di Jack Ma. Forse però non tutti conoscono una funzione di Tmall che esiste ormai da un paio di anni, ovvero Tmall Global. Il portale Global – che trovate all’indirizzo www.tmall.hk invece di .com – permette ad aziende straniere di vendere i propri prodotti in Cina senza avere un ufficio o comunque presenza fisica nella RPC. E’ sostanzialmente un servizio di ecommerce crossborder in dropshipping. I prodotti vengono spediti direttamente tramite corriere a Tmall che attraverso la sua rete di magazzini e servizi logistici assicura una spedizione al cliente finale in 5-8 giorni lavorativi. Il servizio viene erogato in seguito a una caparra di circa 25 mila dollari e ha dei costi di servizio di 5 mila dollari all’anno, con una percentuale di commissione da 0.5% a 5%, in base alle categorie di prodotto. Infine, l’utente che apre il servizio deve anche ricevere pagamenti, nella valuta prescelta, attraverso alipay, con una ulteriore fee dell’1% sui pagamenti ricevuti.
Da quest’anno Alibaba non è più solo nell’offrire un servizio del genere. Infatti JD (www.jd.com, anche chiamato jingdong 京东) ha aperto nel 2015 la propria piattaforma crossborder, chiamata JD worldwide. Il servizio è molto simile a quello offerto dal gruppo Alibaba e permette ad aziende senza presenza fisica in Cina di raggiungere i consumatori cinesi, costantemente alla ricerca di prodotti importati, soprattutto in settori sensibili. Latte in polvere, acqua e soprattutto alimenti per i piccoli imperatori sono un mercato enorme per le aziende estere, poiché i cinesi non si fidano dei prodotti Made in China a causa di ovvie ragioni legate a inquinamento e scarsa trasparenza dei processi produttivi e tracciabilità dei prodotti.
I servizi di JD e Alibaba non sono però per tutti, bisogna avere tutte le carte in regola, dalle autorizzazioni per il commercio, ai certificates of origin dei prodotti, alle etichettature, trovare un Tmall partner con cui organizzarsi, scegliere la modalità preferita di negozio (ce ne sono circa 4) etc. Insomma il processo è lungo e complesso e non può essere effettuato senza un’esperienza del mercato ecommerce cinese ma, con le dovute precauzioni e una preparazione adeguata, questi servizi possono aprire ad aziende straniere ottime opportunità di business in Cina, paese sempre più dipendente dalle piattaforme online per qualsiasi tipo di acquisto.
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