Pigiami che prendono fuoco al solo sguardo. Colori impensabili. Forme da cartone animato. Eppure li indossano anche per uscire di casa…
Prima di cominciare: buona Pasquetta! Qui a Pechino è una normalissima giornata lavorativa e quindi invidio immensamente voi in Italia che state trascorrendo un giorno di festa, probabilmente ancora avvolti nei vostri pigiami. Così che è proprio questo l’argomento di oggi: i pigiami cinesi.
Ebbene sì, perché così come i nostri amici cinesi hanno uno strano rapporto con le finestre, così ce l’hanno con i pigiami. Infatti mentre per noi occidentali il pigiama è un vestito strettamente legato alla casa, per i cinesi può essere un indumento da sfoggiare in pubblico.
I materiali dei pigiami
Ma andiamo con ordine… I pigiami cinesi sono spesso in fibre sintetiche o pile, non importa che ci siano 40 gradi all’ombra, se non hai un pigiama dallo spessore del Signore degli Anelli, altamente infiammabile e che farebbe sudare anche un orso polare su Urano, non sei nessuno. Se due persone con indosso questi pigiami si abbracciano, viene emessa una scarica di scintille di elettricità statica che è bastevole per tenere acceso San Siro per tutta la durata di un concerto di Vasco Rossi.
Curiosità: il Bosone di Higgs è stato trovato la prima volta durante un rapporto completo fra due persone con indosso questi pigiami.
Pigiami Integrali
Ovviamente la moda giapponese del kawaii (“carino”) spopola fra le ragazze cinesi e quindi più il pigiama è “dolce e coccoloso” più è apprezzato. Per l’inverno ci sono completi inguardabili che sono un tuttuno dalla testa ai piedi, incluso cappuccio, che ti trasformano letteralmente in un panda, un drago o un qualsiasi cartone animato. Pure mia moglie, che è un meccanico mancato, cede davanti al kawaii e un giorno s’è presentata con un pigiama del genere. Una delle poche volte in cui ho seriamente pensato al divorzio.
Pigiami di coppia
Ovviamente, così come le coppie girano con le stesse magliette o addirittura vestiti completamente uguali da capo a piedi, così i “veri” innamorati non possono non avere lo stesso pigiama.
Girare in pigiama ma dormire vestiti
Cosa che va oltre la comprensione della maggior parte dell’umanità, escluso i cinesi, non si capisce come mai si possa trovare gente in giro per strada, al parco o al supermercato che gira in pigiama. Nonostante dopo aver visto chi gira in accapatoio non ti dovresti più stupire di nulla, resto sempre affascinato e disgustato da chi esce di casa in pigiama, soprattutto perché poi mi immagino che si portano nel letto tutti i miliardi di germi che hanno raccolto con le loro pantofole pelose. La situazione però è (forse) meno grave di quello che potrebbe sembrare, infatti ho visto gente mettersi a letto in jeans, felpa e camicia. Non me lo spiegherò mai.
Ti è mai capitato di vedere gente impigiamata per strada? cosa ne pensi? Scrivilo nei commenti qui sotto
Inoltre, vorrei inaugurare il contest “pigiami per ogni occasione”, condividi le foto di gente in pigiama sulla nostra pagina FB!
NB: c’erano un po’ di errori si sintassi e qualche refuso, ho corretto la maggior parte, ma se ne trovate altri fatemi sapere!
Auguri anche a te e grazie per deliziarci con i tuoi articoli. Oggi, Pasquetta, non hai perso niente, perchè il tempo non è stato bello, per lo meno a Milano, e anche in montagna, da dove sono fuggita per il freddo e la nebbia. Gente che circola in pigiama per la strada ne ho vista in varie parti del mondo. A Parigi, ad esempio, al mattino presto puoi incontrare donne e uomini ancora in pigiana con
la baguette e il giornale sotto in braccio. Tralascio tanti paesi dell’America Latina, dove non ho capito
se quello che indossano è un pigiama o una moda locale. Secondo me era un pigiama, ma m’è rimasto il dubbio.Anche in Italia vedi qualche ragazza con il Kawaii, ma ovviamente è più elegante, forse è anche firmato. Figurati se le ragazze Italiane si fanno mancare qualcosa alla moda! In Cina dev’essere comunque più divertente veder circolare i “pigiami”.
Ciao Vanna,
Grazie per aver condiviso la tua esperienza, sarei curioso di vedere qualche foto, se ne hai
un saluto caloroso dalla Cina (rigorosamente in pigiama)
A Shanghai tante volte viste signore con il pigiamone di pile, ma i tacchi….
Una volta ho visto un signore andare al ristorante con il pigiama….
e si e’ scoperto essere il cuoco! 😀
Ciao, Jappo! Da quando ho scoperto questo blog lo leggo con avidità.
La tua scrittura è perspicace e divertente, i contenuti sono davvero interessanti e variegati.
Sono italiana ma per metà cinese e posso dire che l’uso del pigiama è sempre stato riservato al contesto domestico dalla mia controparte orientale. Tranne forse in un caso, ovvero quando è il momento serale di buttare la spazzatura. Tuttavia, posso affermare con certezza che questo è un rituale alquanto consueto tra parecchi italiani i quali, a una certa ora, escono di casa furtivi, in ciabatte e vestaglia, con il loro sacchetto tra le mani, per poi salutarsi cordialmente davanti al cassonetto. Detto ciò, mi complimento con te per la tua esperienza di vita e ti saluto indossando ancora il mio comodissimo pigiama kawaii.
Ciao Bing Qing,
grazie mille per i complimenti e soprattutto grazie per seguirci!
Hai ragione su questa abitudine italiana. Forse la principale differenza e’ che in Italia si resta un po’ in imbarazzo, in Cina si gira quasi con spavalderia 🙂
Che poi dire “in Cina” forse è troppo generalizzante. O no? In fondo tu parli di una zona circoscritta ma magari altrove, sempre in Cina, è diverso. (Magari a HK?).
Ad ogni modo, da tutto ciò che hai scritto fino ad ora trovo tantissime similitudini con la città in cui vivo, che è Napoli: attaccamento alle tradizioni, supremazia della Famiglia, devastante ospitalità culinaria, religiosità intrisa di superstizione, “suibianismo” (cit.), comportamento nei trasporti pubblici e privati, etc.
Ci sarebbe materiale infinito per un trattato di culture comparate!
Quello che tu e Anto state facendo con questo blog è preziosissimo.
Grazie.
Ovviamente parliamo in maniera molto generale, e sicuramente Macao ed HK non fanno testo a causa della lunga appartenenza a territori stranieri 🙂
PS in generale sono convinto che l’Italia e la Cina abbiano molto in comune, non solo Napoli ma un po’ dappertutto noi italiani siamo anche un po’ “cinesi”