Il 15 Aprile 2016 era il giorno in cui mi scadeva la patente, ed era anche il giorno un cui si è tenuto il primo National Security Education Day. In occasione di questo evento, è balzato agli occhi un poster in particolare che invitava a fare attenzione alle spie straniere.
Non che non si debba avere un occhio di riguardo alla propria sicurezza, soprattutto poiché la possiblità di imbattersi in spie straniere è alta (siamo seri?!?!), ma ciò che ha lasciato in molti a bocca aperta è il velo di razzismo che viene trasmesso in questi messaggi.
La notizia è stata inizialmente trasmessa da un canale WeChat, a cui puoi accedere a questo link, in cui sono stati fotografati, postati e poi tradotti i poster “incriminati” dal titolo “A dangerous love”: un amore pericoloso.
In breve, la storia raccontata in questi poster è quella di una bella ragazza cinese dal nome Xiao Li che, appasionata di lingue, conosce David, un ragazzo straniero che la corteggia e con cui si fidanza. La ragazza ha un incarico pubblico e lo straniero si spaccia come studente di un dottorato di ricerca. Con la scusa di approfondire meglio gli argomenti per la sua tesi chiede a Xiao Li di fargli avere dei documenti governativi che lei, ovviamente, gli consegna. A questo punto David svanisce nel nulla e la ragazza si trova faccia a faccia con dei poliziotti che la accusano di essere complice di una spia straniera (David) che è stata arrestata e sbattuta in prigione. La storia si conclude con il poliziotto che sgrida Xiao Li poiché “dimostra una bassa comprensione riguardo i metodi di azione delle spie straniere”.
Ora, premettendo il fatto che sono fortunato ad aver sposato Huanzi che, lavorando in una galleria d’arte, è al di fuori di ogni sospetto riguardo la possibile scomparsa di materiale TOP-Secret del governo cinese, mi sembra che la storia in questione non faccia altro che fomentare il sentimento xenofobo sempre più presente nella popolazione cinese. Altro che porre l’attenzione sulle spie.
Antonio ha già parlato del problema del razzismo in cina ma, una critica che già feci al suo articolo fu il fatto che si limitasse a parlare di razzismo e discriminazioni verso minoranze etniche, neri e giapponesi ma non trattasse del razzismo cinese nei confronti dei bianchi.
Anche se da un lato è vero che il razzismo nei confronti degli occidentali è estremamente minore che quello verso i ragazzi di colore, è anche vero che non è un aspetto da sottovalutare, soprattutto poiché sta aumentando sempre più.
Lasciando perdere tutte quelle piccolezze come il fatto che ci facciano le foto di nascosto o che ci vogliano fotografare a tutti i costi con i loro bimbi in braccio, manco fossimo uno spettacolo da circo, o il fatto che ci troviamo a pagare di più frutta verdura o vestiti solo perché abbiamo la faccia che abbiamo, o che a volte i tassisti non ci prendono perché hanno paura di non capire dove dobbiamo andare. Vi è una escalation di episodi ben più gravi.
A partire dalla notizia di qualche anno fa che riportava di una banda di cinesi che si aggirava nelle zone frequentate da stranieri per poter assalire e picchiare con catene gli uomini bianchi accompagnati da donne cinesi. Per poi passare attraverso la storia che ha scosso gli animi pochi mesi fa, quando un pazzo armato di katana ha trafitto una coppia mista di fronte all’Uniqlo di Sanlitun. Recentemente un amico avvocato mi ha detto che sta seguendo il seguente caso:ad un professionista straniero mandato dalla casa madre per lavorare nella filiale cinese è stato rifiutato il visto lavorativo. La motivazione UFFICIALE è stata che “questo lavoro può essere svolto da un cinese”.
Dall’altro lato è anche vero che veniamo invitati a programmi TV solo per la nostra faccia, ma non ho molta fiducia per come si sta evolvendo la sensibilità cinese riguardo agli stranieri. Al tempo stesso non voglio dire che in Italia non abbiamo lo stesso problema, se non più grave, per come noi italiani trattiamo gli immigrati, che siano arabi, africani o… cinesi stessi!
Per combattere questo proliferare di sentimenti xenofobi, è meglio fare un’esperienza all’estero, anche come studente di scambio. Magari impareremo che siamo tutti cittadini del mondo e vivremo meglio.
Tu cosa ne pensi di questa situazione? Hai esperienze o opinioni che vuoi condividere a riguardo? Scrivilo nei commenti qui sotto
PS a proposito di razzismo o situazioni limite che coinvolgono gli stranieri: proprio di pochi giorni fa è la notizia della rivolta dei cittadini cinesi a Sesto Fiorentino. Condividi le tue considerazioni qui sotto (qualsiasi commento è ben accetto purché sia civile)
sono in Cina dal 2008 e non mi sono praticamente mai sentito discriminato (sara’ che non parlando mandarino non capisco cosa mi dicono)
diciamo che gli episodi piu’ “gravi” sono stati tassisti che cercavano di rincarare il prezzo della corsa in quanto straniero ma mi e’ successa la stessa cosa anche a Roma per cui…
Sono veramente basita per le scuse “ufficiali” addotte per non concedere visti di lavoro in Cina.
Si comincia anche lì con “ci rubate le donne e ci rubate il lavoro”??
Mi pare che siamo nel mezzo di tempi bui dappertutto, con l’avanzare dei muri veri e metaforici verso l’altro.
Le non-motivazioni religiose, politiche ed economiche che i governi portano avanti sulle questioni dei migranti stanno facendo arretrare il buon senso e danno spazio alla discriminazione in qualsiasi campo, e il gregge pascola…….
Non ho parole.
Tipico di quando la situazione economica non è delle migliori. Si tirano fuori i sentimenti razzisti e xenofobi in Italia, Germania o Inghilterra, così come in Cina… Alla fine tutto il mondo è paese
Premetto che non ho ancora ricevuto episodi di vero razzismo, anzi, sono sempre stato elogiato perché mi dicono che sono “un bianco che parla come un cinese”. I tassisti e i fruttivendoli finora non mi hanno mai fregato, forse perché dal mio accento hanno paura che sia uno nato in Cina. Il fatto che vogliano farmi le foto è un vanto, vuol dire che sono interessante.
In quanto a quegli episodi ben più gravi, si tratta (fortunatamente) di eccezioni e non di regole, sono casi rari che capitano una sola volta e in un solo posto, difatti sono contro la legge.
Alcuni lavori è meglio vengano fatti da un cinese… Sì… Ma che mi dici di tutti quei lavori dove invece i cinesi discriminano i cinesi stessi? Per fare l’insegnante di inglese nelle preferiscono te solo perché sei bianco (anche se sei madrelingua italiano) e magari arrivano pure a scattare una cinese nata e cresciuta in America!
Infine vorrei precisare una cosa, visto che sta trapelando dall’articolo ma non siamo riusciti a tirarla fuori. Recentemente sempre più stranieri bianchi sono affetti dallo “Yellow-fever-fetish”, un feticismo secondo il quale a loro piacciono solo donne asiatiche e le considerano tutte belle (salvo eccezioni), tra una Belen Rodriguez (o una Michelle Hunziker) loro preferiscono la cinese qualunque solo perché con gli occhi a mandorla (non sto scherzando!). Circa il 90% degli uomini che studia il cinese si ritrova poi ad avere una ragazza cinese (poi ti diranno: “un caso…”, io aggiungerei “un caso che si sono cercati loro”). Finché si tratta di voler a tutti i costi una ragazza cinese schifando qualsiasi altra razza “nulla di male”, de gustibus, finché non fai del male a nessuno… Ma negli ultimi anni sono sempre di più le ragazze cinesi che rimangono fregate dai bianchi. Le ragazze cinesi conoscono un bianco, si fanno promettere di essere sposate, loro ci credono, poi la danno (spesso ancora vergini) e… Un mese dopo lui la lascia e se ne va a cercarne altre… Queste povere ragazze hanno perso tutto (sogni di matrimonio e verginità) e si buttano in depressione, con la vita rovinata, loro come delle stupide ci hanno solo creduto, illudendosi (entrambe le ragazze cinesi che ho avuto mi hanno raccontato tante storie di loro amiche che hanno fatto la stessa fine, addirittura una loro amica presa in giro da un canadese si trova tuttora all’ospedale perché non mangia e cerca sempre di suicidarsi).
Anche ai ragazzi cinesi non piace tanto questa storia di questa recente ondata di feticismo giallo da parte dei bianchi, non solo perché non gradiscono che, nella metà dei casi (sono buono), questi stranieri vogliono solo divertirsi con qualcosa di diverso, come se fossero dei giocattoli, ma soprattutto perché in Cina c’è già una disparità di sessi, ci sono molti più maschi che femmine, quindi loro pensano: “già son poche, se poi venite in massa a rubarcele noi con chi andiamo?”. Non voglio giustificarli né tanto meno difenderli, ma queste sono le loro motivazioni principali.
Mi rendo conto di aver scritto quasi un articolo nell’articolo, quindi la chiudo qua. Sperando che non mi prendiate per pazzo quando vi dico che esiste veramente questa malattia di feticismo giallo che invade sempre più stranieri bianchi…
tutto ciò è semplicemente ridicolo.
-intanto ti dico subito che i complimenti li fanno a tutti quelli che vanno oltre il ni hao, e spesso pure a chi non ci va. non me ne vanterei.
-naturalmente i bianchi sarebbero feticisti, per cui se uno è con una cinese è giusto aggredirlo, vero? a parte te immagino, tu sei come Tom Cruise nel film l’ultimo samurai, l’unico bianco che merita di essere accettato, l’unico che li capisce e che può fondersi con loro, giusto? Si perchè te le ragazze cinesi, come scrivi, ne hai avute pure due, quindi immagino vale per tutti meno che per te vero? O ammetti di essere malato?
-quelle ragazze cinesi sono vittime della loro società non dei “bianchi” (come li chiami te) a cui l’han data. Se nella socità cinese il primo metro di misura del valore sono i soldi di chi è la colpa? Se l’arrampicata sociale è l’unica cosa che conta di chi è la colpa?Se i ragazzi cinesi sono insicuri ( e visto che come dici tu capisci il cinese, vatti a leggere sui loro forum per che cosa non vogliono stare con una ragazza che è stata con un occidentale dopo… ) di chi è la colpa? Se ammazzavano le bambine perchè il “masculo” vale di più di chi è la colpa?
Se ti sembra che il razzismo contro gli occidentali capiti raramente o non ti sia mai successo buon per te, mi viene il dubbio che però tu non capisca così bene il cinese come dici…
Ciao Fabio L,
capisco i tuoi punti e direi che li condivido quasi nella totalità. Stai attento alla forma, che magari Fabio S se la può anche prendere. Sai che sono per la condivisione di espressioni, cerchiamo solo di non attaccare lite sul blog.
A parte questo, capisco bene anche gli argomenti portati da Fabio S. Mi viene in mente una persona che conosciamo entrambi e che viveva a Shanghai… Quanti ce ne sono così?
Ciò ovviamente non giustifica chi aggredisce verbalmente o fisicamente uno straniero che, come me o te o addirituttra Fabio S, è con una ragazza cinese. L’amore non ha confini geopolitici o razziali.
Anzitutto non si parla senza sapere. Io il cinese non l’ho mai studiato, mi è entrato in modo naturale poiché sono cresciuto in casa di cinesi. Non sono il classico sinologo che studia qualche annetto all’università e basta, credendosi 中国通 solo perché parla al livello di un bambino da prima elementare (ma con una pronuncia mostruosa), arricchito magari da qualche perla di Confucio e compagnia bella ma che poi non capisce un cavolo di slang comune. Non sono nemmeno il classico professore di cultura che insegna ai cinesi come fare un caffè ma poi non dice che è maleducazione mettere la carta igienica sulla tavola. Io conosco solo cinesi e vivo/parlo/mangio/gioco/dormo solo con loro! Il mio è un processo naturale, mai forzato con dei libri. Regolarmente guardo tutti i loro social (a cui sono iscritto) ma anche forum, film, documentari, programmi, siti, talk-show, serie TV, spettacoli e quant’altro, quasi senza dover mai usare il traduttore, se parlano abbastanza standard non necessito nemmeno di guardare ai sottotitoli. La mia ragazza non sa nè l’inglese nè l’italiano, e se proprio ti interessa in entrambi i casi sono state loro a cercare me e non viceversa. Magari ti rode, ma io a Jinan (quindi un posto che a differenza di Shanghai e Beijing dovrebbe essere più chiuso e meno open-minded) vivo una vita integratissima e senza problemi. Comunque dal tuo modo di parlare e da certi tuoi commenti noto che hai ancora troppa italianità, se fai così anche in Cina non mi meraviglio proprio di niente… La chiudo qua perché non voglio avere a che fare. Ciao!
Si certo, mi rode tantissimo, tu sapessi quanto..vivi a Jinan, a chi non roderebbe.. ?
La tua ragazza ti è venuta a cercare? ma dai? sarei uno degli unici 2-3 stranieri in città in età compatibile, devi essere davvero stato molto fortunato eh.. ci voleva proprio un gran culo…
Ma smettiamola di usare le doppie misure per giudicare se stessi e gli altri.. Ti ho riconosciuto alla prima, il classico tipo con la “sindrome dell’ultimo samurai”… Convinto di essere l’unico degno di essere accettato dai cinesi, si mette anche a parlare male di chi “si forza con i libri” per capire il cinese.
Fai bene, chiudila qua che diventi sempre più ridicolo ogni volta che scrivi
Avevo scritto chiaramente “non voglio giustificarli nè tanto meno difenderli”, e tu in nemmeno 10 righe di stronzate arrivi già a blaterare “per cui se uno è con una cinese è giusto aggredirlo, vero?”. Sembra che soffri di analfabetismo funzionale, comunque la chiudo veramente qua. Il ridicolo qui Sei tu! Vai e torna sui tuoi libri, sperando che non li leggi con la stessa attenzione, altrimenti il professore ti mette 3 in comprensione del testo! (e mi auguro con tutto il cuore che tu non sia il classico “professore di lingua italiana” in Cina, che non sa nemmeno capire quello che c’è scritto…).
il classico, “la chiudo qua” e poi continua con le cazzate.
Tu hai offerto una giustificazione( “la febbre!!”) alle aggressioni, anche se probabilmente non te ne rendi neppure conto visto la pochezza con cui scrivi e ragioni.
Poi ti sei messo a fare i distinguo “si i ‘bianchi’ sono così, ma io io invece…” e via sindrome da ultimo samurai… Poi “io so il cinese ‘naturale’ mica come altri che si ‘forzano’ studiando”….. per favore, hai già fatto capire che sei un poveretto. Non insistere, datti pace, finiscila, ogni cosa che scrivi in più non fa altro che rivelarti per quello che sei..
Restaci in quel buco dove sei, a fare qualunque cosa tu stia facendo, a credere di sapere il cinese meglio di tutti, di essere accettato e che la tua ragazza non ti ha preso solo perchè eri il primo bianco disponibile. Credici forte e datti pace.
Visto che citi l’episodio di Sesto Fiorentino io sinceramente più che episodio di razzismo da parte degli italiani lo prenderei come episodio di chiara ipocrisia cinese. Arrivano le forze dell’ordine fanno un controllo e questi fanno scattere un putiferio, tra l’altro appoggiati dal consolato che le proteste in Cina non le vuole, ma all’estero vanno benone.. Adesso mi chiedo, se gli italiani, anzi no, un qualsiasi gruppo di non cinesi, andasse in Cina, in maniera illegale in molti casi, apre fabbriche senza rispettare nessuna legge, e, al controllo della polizia, li aggredisce, tira fuori la bandiera e comincia a cantare l’inno nazionale? cosa succederebbe? Tra l’altro sottolineiamo, bandiera e inno nazionale cinese… qualcuno pensa ancora che questi si vogliano integrare? Ma ci prendiamo in giro?
Ma non finisce qui, a Prato c’era l’associazione “città cervo bianco” o qualcosa di simile.. associazione culturale, certo, per fare spedizioni punitive. Uno dei fondatori, condannato per omicidio a 18 anni (se leggete le notizie di prato vedrete che sono una comunità tutt’altro che tranquilla) con i permessi che a quanto pare rilasciano anche ad assiassini, è andato pure lui a protestare.. niente male. 10/10
Articolo molto interessante! Una domanda: anche in Cina tendono a parlare in Inglese con gli stranieri, anche se questi ultimi parlano perfettamente Cinese? In Giappone succede spesso e volentieri di chiedere informazioni in perfetto Giapponese e sentirsi rispondere in Inglese. O se non sono in grado di parlare Inglese, rispondono a gesti e monosillabi. Anche se una cosa leggera, credo che anche questo sia razzismo.
Ciao Luca,
Prima di tutto bisogna capire cosa intendi con “perfetto cinese” o “perfetto giapponese”. Alle volte pensiamo di essere bravi ma in realtà ci capisce solo il prof e pochi altri. Parlo per esperienza 🙂
Comunque succede anche in Cina ma dipende molto da chi incontri. Alcune persone colgono l’occasione di aver incontrato uno straniero per fare pratica con l’inglese, anche se hanno una pronuncia così tremenda che gli devi dire “parliamo in cinese che non ti capisco”. In generale però non mi sembra che sia una cosa così diffusa, a parte in ristoranti o locali frequentati da stranieri.
Sì, forse un po’ di razzismo c’è anche in questo, ma non lo vedo così marcato come quando mi capita di parlare a cinesi che se la ridono ad ogni cosa che dico. Purtroppo c’è gente che crede che uno straniero che si fa un culo così per imparare la lingua sia carino come un cane che fa il trick di sedersi e porgere la zampa. Ci sono poche cose che mi mandano in bestia come questa.
Una volta sono stato a cena con un’amica di mia moglie che rideva e ripeteva ogni-frase-che-dicevo. Inutile dire che non l’ho mai vista una seconda volta.
[…] Ultimamente, segno della crescente integrazione, capita che ci sia anche qualche gruppo di italiani (una volta i laowai che entravano potevano anche essere accolti un po’ freddamente). […]