La decisione dell’Aja, i problemi fra Cina e Filippine, la “linea a nove punti” e perché sia importante per tutti noi sapere cosa stia accadendo

Già ti immagino, sdraiato sotto l’ombrellone o cosparso di olio abbrozzante su una sedia a sdraio, mentre fra una partita a beach volley e una nuotata stai leggendo qualche notizia dal tuo smartphone e leggi titoli some “Cina Filippine e Mar Cinese Meridionale” e ti chiedi: chissà se è meglio il Mar Cinese Meridionale o qui in ***dove sei*** . Perché quando ad agosto si parla di mare, viene in mente solo la pacchia estiva e il dolce far niente. Purtroppo per te, la questione del Mar Cinese Meridionale è un pochino più complicata e nonostante sia stato nominato molto di recente a causa della sentenza della Corte internazionale dell’Aja, la questione non è chiara ai più. Oggi voglio provare a fare un po’ di chiarezza nel modo più semplice possibile.

So che avevo promesso solo articoli leggeri per l’estate, ma qui stiamo parlando del Grande Gioco del XXI secolo. No, non Pokemon Go. Il Grande Gioco con le “GG” maiuscole, ovvero l’insieme di azioni compiute in quella zona geografica e che potrebbe essere uno dei luoghi critici in cui potrebbe accendersi la scintilla che innescherebbe la Terza Guerra Mondiale.

Preludio

Sappiamo che il sud-est asiatico è caratterizzato da una incredibile frammentazione del territorio, una miriade di stati più o meno piccoli, quasi tutti con sbocchi sul mare. Oltre a loro aggiungiamo un grande vicino (la Cina) che ha voglia di ribalta ed ha problemi con altri due stati lì in zona (Giappone e Taiwan).

Questa concentrazione di stati insulari e peninsulari nel lembo del Mare Cinese Meridionale, non può che portare a delle dispute territoriali. Come le isole Diaoyu o Senkaku island, contese fra Cina, Giappone e Taiwan.

La linea a nove punti

Per quanto riguarda la discussione fra Cina e Filippine si fa riferimento alla “Linea a Nove Punti”. Questi nove punti sarebbero nove atolli corallini contesi fra sei stati e che la Cina rivendica sulla base di qualche vecchia carta nautica di inizio 1900.

Questi atolli fanno parte dell’arcipelago Spratly e sono, o meglio erano, biodiversamente ricchissimi. Un vero e proprio paradiso marino pieno di coralli e tutte quelle varietà di pesci tipiche dei tropici. Purtroppo la Cina, per rendere più plausibili le sue pretese sull’area, ha deciso di cementificare questi atolli e trasformarli in basi militari. Nel 2015, almeno sette di questi atolli sono completamente cementificati. Uno di questi con addirittura una pista di atterraggio di più di 3 km!!

2016 08 01 - Mare Cinese - Nine dots

nella linea tratteggiata vi sono tutti i territori contesi dalla Cina, la cosidetta “coda del Drago”

Il verdetto dell’Aja

Come sappiamo, il 12 luglio 2016 il tribunale dell’Aja ha decretato che la Cina non ha nessuna base per richiedere il controllo dell’arcipelago Spratly, dando ragione all’istanza filippina. La Cina si è ovviamente opposta a questa decisione già prima che venisse comunicata ufficialmente. Inoltre ha dichiarato che questa situazione è stata causata e sfruttata dagli Stati Uniti, i quali avevano cercato di intervenire nella zona già negli anni precedenti favorendo un accordo fra Beijing e Manila.

Il problema è che USA e Filippine hanno in essere un accordo di mutuo soccorso dal 1951, che porterebbe gli Stati Uniti a dover intervenire nel caso di un’aggressione da parte cinese.

La risposta Cinese

Beijing non ha neanche perso tempo a rinfacciare agli USA che fare pressione perché le decisioni del tribunale dell’Aja vengano osservate da tutti, gli Stati Uniti dovrebbero ricordare che sono illegalmente entrati in guerra con l’Iraq, dove hanno ucciso milioni di persone.

Oltre a questo la Cina ha invitato gli USA a non mettere il naso in questioni che riguardano altri stati. Purtroppo, come abbiamo visto, Washington e Manila hanno in essere un accordo che coinvolgerebbe anche gli Stati Uniti.

Il governo cinese ha comunque preparato il terreno da tempo per condurre l’opinione pubblica nella “giusta direzione” si è spinto a lungo su un complotto degli Stati Uniti contro la Cina. Il risultato non si è certo fatto aspettare

La risposta DEI cinesi

Se da un lato abbiamo visto la risposta del governo cinese, è interessante prendere in considerazione anche la risposta del popolo cinese. Condizionati dalla stampa di partito, ci sono state delle reazioni interessanti. Fra le tante voglio menzionarne tre:

  1. Gente che spacca iPhone, simbolo del male americano, per dimostrare il proprio patriottismo (o meglio la propria stupidità). Posta il video su Weibo e diventa virale (qui articolo in inglese)
  2. Aziende che chiedono ai propri dipendenti di gettare il solito iPhone (qui articolo in inglese)
  3. Gente che protesta davanti ai fast food ed impedisce ad altri di entrarvi (qui articolo in inglese)

Perché tutto sto casino per 9 atolli inabitabili?

Perché la storia nel mare cinese è sempre la stessa. Che si parli di arcipelagi, atolli o scogli inutilizzabili non è importante il posto in sé e per sé, ma ciò che vi sta intorno (e sotto). Lo stato che ottiene il riconoscimento di questi pezzi di terra in mezzo al mare si vede riconosciuto il diritto a sfruttare le risorse marine (pesca) e le risorse sotterranee (giacimenti di petrolio e gas).

Nel caso specifico di questi nove atolli, poiché più distanti dalle coste cinesi rispetto ad altre zone contese, sono anche dei luoghi perfetti per delle basi militari che consentano un raggio di azione più ampia ai caccia cinesi.

Perché la Cina non indietreggerà mai

Perché ciò significherebbe mettere in dubbio altre pretese territoriali su parti contese (come le famose Senkaku). Inoltre la fame di energia che ha, il Dragone ha bisogno di sfuttare tutte le risorse fossili su cui può mettere le zampe.

Data la possibile portata di un intervento di qualsiasi giocatore di questo Grande Gioco contemporaneo, è possibile che la miglior soluzione sia quella di lasciar la Cina fare ciò che crede di questi territori. Vi sono esperti in materia che credono che se uno degli interessati dovesse ribellarsi, ciò potrebbe portare ad una escalation che potrebbe arrivare veramente allo scoppio della Terza Guerra Mondiale.

Quindi, anche se sei al mare, non dimenticarti di ciò che sta accadendo in un altro mare più distante ma che potrebbe influenzare la vita di tutti noi. Per questo motivo ti chiedo di condividere l’articolo sui social network.

Domanda: Pensi che la Cina abbia torto o ragione? Secondo te come si dovrebbero comportare gli stati limitrofi? Facci sapere cosa ne pensi commentando qui sotto.

Ulteriori approfondimenti:

Se sei interessato ad approfondire l’argomento ti consiglio di leggere i seguenti link, sui quali ho basato gran parte dell’articolo in questione. I “titoli” sono miei per farti meglio capire il contenuto principale del link.

Cementificazione degli atolli

Braccio di ferro fra Pechino e Washington e info su giacimenti attorno alle Spatley

Il dissenso di Pechino riguardo la decisione dell’Aja

Overview della situazione attuale

Armed Clash in South China Sea

Conflict in South China Sea

PS Ricordati di condividere l’articolo sui social network. Inoltre, fammi sapere cosa ne pensi a riguardo commentando qui sotto.