A breve tornerò finalmente in Cina per qualche giorno e potrò rivivere quelle piccole cose che rendono unica una giornata passata in una città cinese. Lavorando con colleghi cinesi però continuo a poterne “apprezzare” alcune durante le mie giornate in Italia (per questo il non nel titolo):

Scrivania, armadio e dispensa hanno funzioni simili

Se lavorate con dei cinesi avrete notato che alcune delle loro scrivanie vengono trasformate in guardaroba/sgabuzzino di riserva. Sbirciandovi al di sotto potrete probabilmente trovare uno o due paia di scarpe, delle ciabatte e qualche altra cianfrusaglia, la sedia funge anche da appendiabiti e sulla scrivania non mancano mai tazze, posate, prodotti e strumenti per l’igiene personale che vengono spesso utilizzati senza alcun riguardo per le persone circostanti, infatti:

Tagliarsi le unghie in pubblico è perfettamente normale

Il direttore della filiale cinese di un’azienda italiana mi raccontò che dopo pochi mesi dall’inizio del suo nuovo impiego in Cina decise di far installare delle telecamere nell’ufficio. Il motivo che lo ha spinto a farlo sono stati rumori continui di cui non si spiegava la provenienza.

Continui tic e tac gli impedivano di concentrarsi sulle sue carte, finché non riuscì a scoprire che gli impiegati solevano utilizzare il tagliaunghie in ufficio spargendo pezzi di unghiette e pellicine per tutto l’ufficio e senza preoccuparsi che la cosa potesse dare fastidio a qualcuno.

Dopo aver espresso il suo dissenso verso questa pratica, ha dovuto piano piano piegarsi al costume locale e non è comunque riuscito a evitare che lo facessero quando magari non era in ascolto.

Il rutto è libero sempre e comunque

Non importa che tu stia parlando durante una riunione importante o che in ufficio regni il silenzio e la concentrazione, in Cina puoi sempre condire e rallegrare ogni momento con un bel ruttino.

C’è chi non si abitua mai a questa differenza culturale e penso che per le donne occidentali sia ancora più difficile accettare di avere una conversazione con qualcuno che ti rutta in faccia mentre parli.

Ricordati: l’importante non è il rumore, ma è riuscire a non essere nella traiettoria del “soffio” che ne segue, a meno che tu non voglia apprezzare le fragranze floreali proveniente dallo stomaco di chi ti sta davanti.

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