Come ho vissuto una settimana a Xijiang, il più grande villaggio di Etnia Miao al mondo
Negli ultimi giorni sono sparito e non ho pubblicato nessun articolo. Il motivo è semplice: ero nelle sperdute montagne del Guizhou, più precisamente a Xijiang, il più grande villagio Miao al mondo.
Chi sono i Miao?
I Miao sono una delle 55 minoranze etniche che popolano la Cina ed è stimato che la loro popolazione mondiale sia di circa 13 milioni. Di questi, più di 3 milioni vivono all’estero, soprattutto negli USA e nel Sud-Est Asiatico, mentre circa 9,5 milioni vivono tutt’ora in Cina, per la maggior parte nella provincia del Guizhou e nel nord del Guangxi.
La loro etnia è conosciuta soprattutto per la bellezza delle loro vesti, i ricami fatti a mano e i manufatti d’argento.
I Miao hanno una storia lunga e travagliata, originari nell’area dell’attuale Henan, nei secoli si sono visti costretti a spostare i propri insediamenti diverse volte prima di trovare sistemazione stabile in queste regioni.
Si dice che i vestiti Miao siano “un libro di storia che si può indossare”, questo perché è pieno di simboli della loro storia, ad esempio: le gonne sono divise in 5 sezioni, che rappresentano i cinque grandi fiumi che hanno attraversato nelle loro migrazioni.
Xijiang dalle 1000 famiglie
Il più grande villaggio Miao al mondo è Xijiang, il cui nome completo è 西江千户苗寨, ovvero “il villaggio Miao delle 1000 famiglie di Xijiang”.
Il villaggio è quasi interamente pedonale, con poche strade percorribili da mezzi a motore, su cui solo una manciata di macchine e qualche piccolo bus di servizio possono circolare. Non vi sono biciclette e solo pochi motorini o scooter elettrici, così che la gente gira a piedi e non si sentono clacson.
Le costruzioni sono tutte in legno senza viti o chiodi, secondo la tradizione dei diaojiaolou 吊脚楼, le case tipiche dei Miao. Girare per il villaggio mi ha realmente passato una sensazione di pace e tranquillità che non provavo da tempo.
Il calore dei Miao
In questi pochi giorni a Xijiang, ho raschiato solo la superficie della cultura locale, ma c’è una cosa che ho capito chiaramente: i Miao sono un popolo caloroso.
Tanto per iniziare, ogni occasione è buona per cantare, per suonare gli strumenti tradizionali e, perché no, per danzare. Ma soprattutto, il calore dei Miao passa attraverso la loro grappa di riso: il mijiu 米酒.
Non appena arrivato in un villaggio Miao, prima ancora di potervici entrare, bisogna passare attraverso il rituale del lanmenjiu 拦门酒, letteralmente: la grappa che blocca la porta.
In pratica si parla di passare da 12 persone differenti, ognuna delle quali ti offre un bicchiere di mijiu. Attenzione: non si può prendere il bicchiere e neanche toccarlo, ma bisogna farsi imboccare da chi ce lo sta offrendo. Pena: bere tre bicchieri in più!
I Miao, quando fanno festa, organizzano un changzhuoyan 长桌宴, ovvero un banchetto dal lungo tavolo direttamente in strada.
Durante i changzhouyan, è normare assistere al gaoshanliushui (jiu) 高山流水(酒), cioè la (grappa) che scorre dall’alta montagna, che consiste nel bere da una tazza che viene riempita da una fila di teiere. Ho sperimentato una breve fila di tre teiere, ma pare che la tradizione ne voglia 9 o 10!!
Un tuffo nel passato
Tempo fa, il nostro lettore Giuseppe, ci aveva scritto della sua esperienza in un villaggio Miao nel 1983. Anche lui si trovava in questa stessa zona a Qiandongnan, leggi della sua esperienza.
PS c’è un intero album di foto sulla nostra pagina FB. Vai a vederlo!
E ricordati di condividere l’articolo sui social network e lasciare un commento qui sotto