Il dramma sociale dei giovani single cinesi e il business che dilaga sul web: mille yuan al giorno per avere un ragazzo o una ragazza da presentare ai genitori.
Mille yuan al giorno: è questo il prezzo medio da pagare per avere un accompagnatore o un’accompagnatrice da presentare ai genitori quando si torna a casa per le feste o qualsiasi altra occasione. Mille yuan al giorno sono tanti, perché spenderli?
Evidentemente per i giovani cinesi è più facile spendere 1000 o 2000 yuan che dover sopportare le incessanti pressioni dei propri genitori: ce l’hai il ragazzo? Quando ti sposi? Quando farai un figlio? Da ragazzo italiano cresciuto al sud queste domande non mi suonano tanto strane, i miei nonni e zii non mi chiedono altro ogni volta che torno per Natale.
Non ho mai pensato però di dover ricorrere a stratagemmi per evitarle, forse perché non ho mai vissuto, se non indirettamente, quello che in Cina si chiama fumucuihun e che deve essere molto più difficile da affrontare rispetto a quello che subisco durante le feste.
Per i cinesi è sempre più difficile trovare un partner, i giovani combattono con tanti problemi sociali che i loro genitori non hanno dovuto affrontare: l’alienante vita delle megalopoli, la pressione lavorativa, le discriminazioni (una donna PhD con un uomo nemmeno laureato? Impossibile!), il costo di un matrimonio e soprattutto di un figlio nella società cinese contemporanea, il crescente individualismo, la sproporzione crescente tra uomini e donne.
Nonostante tutti i problemi odierni, ancora adesso in molte delle famiglie più tradizionali, si pratica l’appuntamento al buio (xiangqin), ovvero sono proprio i genitori, o gli amici più stretti, a organizzare degli incontri combinati con la speranza che i propri figli o amici trovino finalmente la giusta controparte per mettere su famiglia.
Mi è capitato di parlare con colleghi cinesi più o meno coetanei di relazioni sentimentali. Spesso, chiedendo se avessero la ragazza, mi rispondevano disinteressati, dicendo che non avevano nessuna relazione “amorosa” e che a quanto pare non avevano intenzione di cercare nessuno per risolvere il problema. Con mia grande sorpresa, queste stesse persone sono convolate a nozze a distanza di pochi mesi da quelle conversazioni, con persone semisconosciute, trovate dai loro genitori per l’occasione.
Ai nostri occhi possono sembrare costumi antiquati, ma ci dimentichiamo che in Italia funzionava così fino a non molto tempo fa. In ogni caso anche in Cina le cose stanno cambiando. Come per quasi tutti gli aspetti culturali di una nazione la cui economia cresce a velocità vertiginosa, il “moderno” e il “tradizionale” si incontrano e scontrano brutalmente. L’amore non fa eccezione.
Le nuove generazioni non sono sempre disposte a sottostare alle richieste e alle speranze dei genitori. Nonostante il pragmatismo tipico della cultura cinese, c’è ora chi valuta con più attenzione gli aspetti romantici di una relazione, chi ha obiettivi che non includono necessariamente la famiglia, chi ha gusti sessuali differenti, chi vuole semplicemente prendersela comoda.
Tutto ciò sarebbe ormai scontato in una società occidentale, dove affrontare i propri genitori in una discussione per far valere i propri desideri è una cosa normale e che accade quotidianamente. Per un cinese che invece, fin da piccolo, non ha fatto altro che rispettare il volere dei genitori e le loro aspettative, e che spesso confonde il rispetto per i genitori con l’ “asservimento”, non è sempre facile deludere i propri cari.
Come fare allora? Una soluzione è quella di prenderli in giro. E quando in Cina nasce una necessità, il mercato non tarda a fornire un prodotto per soddisfarla: accompagnatori e accompagnatrici per incontri con i parenti. Esistono piattaforme dedicate come zuyouwang (http://www.89yn.com/). Sono siti specializzati, che in base ad alcuni criteri accoppiano il richiedente ad una persona disponibile.
Gli utenti inseriscono i propri dati completi, compresi titolo di studio e occupazione, e alcune foto e attendono che qualcuno li contatti per essere accoppiati. I periodi con richieste più alte sono quelli del capodanno cinese e delle feste tradizionali, durante i quali i figli tornano a casa dei genitori e sono posti maggiormente sotto pressione.
Alcuni utenti tuttavia non limitano la propria disponibilità alle feste tradizionali: eventi mondani e ricreativi con amici, serate di gala, cene aziendali o viaggi sono tutte buone occasioni per cercare un partner in affitto. Inoltre, se è vero che i maschi cinesi sono molto più numerosi delle femmine e che quindi è più difficile per un uomo trovare la giusta partner, è vero anche che un crescente numero di donne utilizza questo servizio.
L’industria dei fidanzati in affitto è in fermento, i servizi si moltiplicano e si differenziano. Facendo un giro sull’enorme community cinese è facile imbattersi in annunci di persone che “si affittano”, con sovrapprezzi per baci, carezze, abbracci, senza però sfociare nella prostituzione. C’è anche chi semplicemente richiede pochi yuan, circa 50, per una telefonata ai genitori del cliente.
Chi usa questi servizi sta però solo rimandando un problema che dovrà comunque affrontare in futuro, magari anche con il senso di colpa per aver preso in giro i propri parenti a riguardo. Si spera che da questo punto di vista i ragazzi cinesi prendano coraggio per affrontare i propri cari, invece di finanziare questo tipo di business che lucra sulla sofferenza delle persone.
Articolo originale pubblicato sulla rivista Cina in Italia di Agosto 2017.