Recentemente sempre più articoli dipingono un futuro distopico in Cina in cui cittadino avrà un credito sociale che determinerà la sua “bontà”. Ma è vero?
Di recente si sta parlando moltissimo di Social Credit (o Credito Sociale), una sorta di punteggio che ogni cittadino cinese avrà e che è determinato non solo dalle azioni che compie ma anche dalle amicizie che ha sui social network. Questo sistema permetterà di classificare i cittadini e di monitorarli costantemente, nonché influenzarne i comportamenti. Sono stati pubblicati una miriade di articoli a riguardo, ma nessuno che vada più a fondo della critica a tale sistema, e non si addentra a spiegarne i meccanismi dipingendo semplicemente il governo cinese come “brutto e cattivo” per voler creare questo sistema di controllo capillare. Così, stanco di tutto questo caos creato dalla stampa, ho deciso di fare una ricerca approfondita a riguardo. Spero che questo articolo serva a gettare luce sulla faccenda, ma ci tengo a precisare che è sicuramente una ricerca parziale e che i commenti fatti sono le mie personali opinioni a riguardo.
L’idea del Credito Sociale
Dagli articoli letti, sembra quasi che questa idea sia scaturita da perverse menti cinesi. La verità è che ricordo chiaramente di aver visto una TED Talk anni fa che spiegava chiaramente come in futuro saremmo potuti andare in questa direzione ed il motivo per cui sarebbe stata auspicabile. Sono andato a ricercare il video del 2012, e lo puoi vedere anche tu qui: https://embed.ted.com/talks/rachel_botsman_the_currency_of_the_new_economy_is_trust
Ora, se non hai 20 minuti per vederti il video ti spiego brevemente come già nel 2012 si stesse parlando di economia condivisa o Sharing Economy, di cui le biciclette MoBike o ofo sono un ottimo esempio. Ma anche AirBnB o CouchSurf, per nominare aziende famose a livello globale. Mentre per le biciclette si parla di aziende che mettono a disposizioni dei prodotti accessibili on-demand, per Air BnB e CouchSurf, sono gli utenti a condividere dei beni di cui hanno in abbondanza con utenti che li necessitano per un breve periodo.
Se sei un CoachSurfer e cerchi un divano su cui passare la notte, è normale che tu vada più volentieri da persone con un alto punteggio e delle review positive. Così come se devi scegliere se dare il tuo divano in prestito ad una persona con bad reviews e una che ha solo review da 4 o 5 stelle, preferirai istintivamente la seconda. Di base, il credito sociale allarga questo concetto che ha radici nella stessa natura umana.
Social Credit in Cina
L’idea del Social Credit cinese è stata pubblicata dal governo il 14 giugno 2014, grazie al documento ufficiale denominato “Planning Outline for the Construction of a Social-Credit-System (2014-2020)” (link ufficiale, in cinese). Ricercando online una traduzione in inglese mi sono imbattuto in quella di China Copyright and Media (dalla Cina potrebbe servire un VPN per accedervi), che ai fini dell’articolo prenderemo per buona ed affidabile ma sinceramente non avevo voglia di mettermi a controllare parola per parola.
I Punti Salienti del Social Credit Cinese
- Il Social Credit System è un importante componente per lo sviluppo del socialismo di mercato cinese
- É la base scientifica (questo termine appare diverse volte) per la creazione di una società armoniosa (altro termine usato spesso)
- Il sistema (del Social Credit) serve a premiare la sincerità (e i comportamenti virtuosi) e punire la non-sincerità (e i comportamenti dannosi)
- Non solamente i singoli individui avranno un proprio punteggio di Credito Social, ma soprattutto le aziende e gli enti pubblici
- Gli enti pubblici e i suoi dipendenti, così come i rappresentati del partito, saranno i primi a doversi dotare di questo sistema di Social Credit, in modo da garantire la trasparenza e l’onestà delle scelte e delle persone. Immagino sia anche per dare un taglio al clientelismo, ed aumentare l’efficienza del settore pubblico. (Nel documento si legge letteralmente: “improve government credibility, establish an honest image of an open, fair and clean government”)
- Per le persone fisiche, un passaggio molto interessante è sicuramente ” establish online credit evaluation systems, evaluate the credit of the operational behavior of Internet enterprises and the online behavior of netizens, and record their credit rank. […] Establish online credit black list systems, list enterprises and individuals engaging in online swindles, rumormongering, infringement of other persons’ lawful rights and interests and other grave acts of breaking trust online onto black lists”
- La creazione di un sistema e di una società basati sulla sincerità, l’auto-disciplina e la crescita morale
- Il sistema del Social Credit servirà anche per la creazione di uno standard internazionale, che favorirà l’interazione fra nazioni
Ho creato un documento word con i ritagli dei passaggi in inglese che ho ritenuto più importanti, creando una sorta di riassunto per ogni parte del Planning Outline, a seguire c’è la versione inglese intera e quindi quella originale in cinese. Per scaricare il file, basta inserire il tuo nome ed email nel form qui sotto:
La mia interpretazione
Ora, dopo aver letto l’intero Outline, ho capito molto di più riguardo cosa c’è dietro l’idea del Social Credit.
La mia personale interpretazione è che la creazione di questo sistema ha un duplice aspetto: il primo, è quello di dare una base di dati (quello che nel documento viene appellato come “scientifico”) alla naturale predisposizione umana a ritenere una persona più o meno affidabile e più o meno onesta; il secondo, è che questo sistema voglia soprattutto colpire le aziende e i cittadini disonesti.
Su questo ultimo punto, c’è un chiaro elenco nel Outline che va ad analizzare vari settori fondamentali (da quello minerario a quello finanziario). Sono sicuro al 99.99% che l’intenzione del governo cinese è quello di usare questo sistema di Credito Sociale per andare a colpire aziende che compiono frodi o che non rispettano le norme igieniche o di sicurezza ambientale, giusto per citare alcuni esempi, e premiare quelle virtuose.
Un settore che sicuramente necessita questo tipo di controllo è quello del cibo e bevande. Fin troppo spesso abbiamo sentito di scandali alimentari o dell’eccessiva diffusione di alcolici falsi. Il Social Credit potrebbe risolvere entrambi i problemi.
Ma invece cosa comporta per noi comuni mortali?
Sesame Credit (la risposta di Alibaba)
Il colosso Alibaba, è stata la prima società privata ad implementare la richiesta del governo centrale creando il proprio sistema di social credit, denominato Sesame Credit (o come li chiamo io: Punti Sesamo).
Il sistema del Sesame Credit è stato creato da Ant Financial Services Group, facente parte di Alibaba. Ogni utente può accumulare punti utilizzando diversi servizi del gruppo Alibaba, ad esempio facendo acquisti su Taobao, oppure usando il sistema di pagamento online Alipay (in cinese Zhifubao) e tanti altri.
Ciò che diventa chiaro grazie all’esperienza degli ultimi mesi, è che chi ha più di un tot di Punti Sesamo (generalmente più di 600), può usufruire di servizi scontati o ottenere altri benefit. Un esempio lampante si ha per l’utilizzo di prodotti della share economy, come i power bank condivisi o le biciclette in bike sharing: gli utenti con più di 600 punti sesamo non hanno bisogno di lasciare la cauzione in deposito.
Al tempo stesso, sappiamo che l’idea delle “garanzie” per ricevere un prestito dalle banche è superata. Oramai ci sono altri dati da poter osservare per determinare se una persona è un debitore affidabile o meno, come ci spiega chiaramente quest’altra TED Talk del 2016.
Leggendo i terms and conditions (link in cinese) del servizio di Sesame Credit, non ci sono riferimenti a controlli di attività da parte degli utenti sui social network, a differenza di ciò che viene millantato da diversi articoli apparsi nei giorni passati.
Ma ci sono altri pericoli?
Spia i tuoi vicini
I cinesi sono dei gran pettegoli (non che noi italiani siamo da meno), e per fare un esempio scontato, anche se conosco solo due o tre persone nel mio isolato, mi capita di parlare per la prima volta con delle persone e sentirmi chiedere conferma se sono io “l’italiano con il cane grigio“. Alle volte neanche chiedono: affermano. La rete sociale qui porta ad osservare e a condividere informazioni in maniera naturale. La pressione sociale è altissima e serve anche a tenere sulla “retta via” i cittadini. Ora, ancor di più!
L’altro giorno ho scaricato l’app 朝阳群众 chaoyang qunzhong (gente di Chaoyang), che serve a denunciare qualsiasi irregolarità che avviene nel distretto di Chaoyang, dove abito. Ho creato un profilo ed ho ottenuto punti sulla base di semplici azioni come modificare il mio nickname, aggiungere una foto profilo etc. Ma il modo migliore per ottenere punti è quello di fare delle denunce per atti più o meno gravi. L’APP è collegata direttamente con la polizia locale (che l’ha sviluppata) e che quindi può intervenire prontamente in caso di necessità. Una volta che si hanno abbastanza punti, questi possono essere convertiti in premi.
Ora, l’APP non è completa, il negozio per la trasformazione dei punti in premi non è accessibile. Al tempo stesso, l’iscrizione non richiede l’inserimento di dati di riconoscimento (ID o passaporto) ma solo del numero di telefono (che comunque è legato al passaporto).
Questa applicazione non credo sia collegata in alcun modo al Social Credit, per ora, ma potrebbe esserlo in futuro. Anche questo sarà un modo per ottenere punti denunciando comportamenti scorretti, e chi verrà ritenuto colpevole di infrazioni, vedrà il suo credito diminuire.
Social Credit: sistema in fase di miglioramento
Ora come ora, il sistema è lontano dall’essere completo. Come si vede dall’esempio dell’APP Chaoyang Qunzhong, non siamo ancora arrivati a degli strumenti completi, ma il piano definito dalle Outline del 2014, indica il 2020 come data ultima per essere dotati di tutti gli strumenti atti a utilizzare in maniera capillare il sistema di Credito Sociale.
Al momento, a parte Alibaba, gli altri grandi giganti del tech, Tencent e Baidu, sono ancora sprovvisti di un sistema a punti. So che Tencent / WeChat è in fase beta, mentre di Baidu non so ancora nulla, mea culpa.
Per questo motivo, in questo preciso momento l’unico “Social Credit” è quello dato dal Sesame Credit. Ovviamente essendo un sistema di punteggio di una azienda privata, premia la fedeltà dell’utente in base all’utilizzo che questo fa dei servizi facente capo dal gruppo Alibaba, come si può approfondire leggendo questo articolo di un ragazzo che ha migliorato il proprio punteggio dimostrandosi più fedele ai servizi Alibaba.
Come dal documento delle Outline, presumo che il sistema futuro sarà una commistione di pubblico e privato. Verrà creato un sistema centrale statale, che raccoglierà i dati di ognuno di noi (e soprattutto delle aziende), sia grazie alle nostre interazioni col pubblico, come non pagare le tasse, ricevere una multa o denunciare il comportamento scorretto di un vicino; sia dal settore privato, come pagare con Alipay.
Social Credit: le mie conclusioni
Quindi, questo sistema è “buono o cattivo”?
La mia risposta è che è uno strumento, e come tutti gli strumenti è neutro. Solo noi uomini siamo in grado di usarlo per fare del bene o del male.
Detto questo, personalmente ho una visione piuttosto positiva. É ovvio che vedo delle possibili implicazioni pericolose, come la possibilità di controllo da parte di un governo centrale rispetto ai comportamenti dei cittadini. Da un giorno all’altro possono cambiare le regole che indicavano un’azione come giusta o sbagliata, come ad esempio comprare prodotti importati dall’America. Oppure, cosa succede se un gruppo di utenti decide in maniera unanime di dar contro una persona specifica denunciandola in N modi, così come accade oggi con le critiche mirate sui social network?
Ma in questo periodo storico, vedo molti più aspetti positivi riguardo il suo utilizzo. Come ho già spiegato durante l’articolo, uno su tutti è la possibilità di avere un’amministrazione più trasparente. Un altro è il maggior controllo su aziende che producono prodotti non conformi, che mettono in commercio cibo avariato, o che inquinano aria e suolo non rispettando le relative leggi. Parlando di conseguenze sui privati cittadini, si può utilizzare il sistema per vietare l’accesso ai treni ad alta velocità a chi in un precedente viaggio abbia compiuto delle infrazioni, come si evince da questo articolo (che però ha voluto optare per un titolo sensazionalistico che distorce la realtà).
Di per sé, esiste già un “credito sociale” che ognuno di noi ha all’interno del suo circolo di conoscenze, questo sistema lo porta all’evoluzione con base di dati e non solamente “a sensazione” o “per sentito dire”. Inoltre è un sistema molto più completo, che prende in considerazione diversi aspetti della vita di ognuno di noi, dal volontariato al non attraversare col rosso (e Dio solo sa quanto hanno bisogno di rispettare il codice della strada).
Ma queste sono solamente le MIE considerazioni. Tu cosa ne pensi? Sei favore o contrario all’implementazione di questo sistema di Social Credit? Rispondi nei commenti e ricordati di condividere l’articolo sui social network!
Mah a me fa davvero una pessima impressione. Chi sbaglia è marchiato a vita (o poi si resetta il credito?) ? Non puo’ ricominciare da altre parti? Trovo un po’ discutibile che quello che vale per un ristretto circolo sociale debba valere in ambito statale..
Inoltre non so se sia vero ma si leggeva anche che con un credito basso non potrai prendere il treno, l’aereo il bus etc… come mai? Se fai un crimine paghi per quello, che senso ha continuare a farti pagare? Si leggeva anche che il credito sarà assegnato anche in base a con che persone ti relazioni, spero sia falso.
Per non parlare poi del diffondere “rumors” su internet che francamente può voler dire tutto.
In uno stato come dicono gli anglosassoni “ruled of law” al massimo per quanto non ottimale sarebbe comprensibile, ma in uno “ruled by law” come in Cina mi spaventa, soprattutto se come ipotizzi esisterà la denuncia da parte di altri cittadini. Poi lo so che nella vita quotidiana non si sente la differenza, per il 90% delle persone almeno, ma sembra una conferma della direzione autoritaria presa dalla Cina.
il credito non si resetta, ma si alza o abbassa a seconda delle buone o cattive azioni che compi. Ad esempio, fare volontariato ti fa aumentare il credito.
Gli articoli che dicono “non puoi prendere il treno con credito basso” sono faziosi. Non è vero che non puoi prendere il treno, non puoi prendere biglietti di prima classe o biglietti dei treni ad alta velocità, che è molto diverso.
Capisco la tua perplessità ma a me sembra una mossa intelligente perché tocca dal vivo le necessità delle persone, altrimenti ti basta pagare la multa e quindi se sei ricco te ne sbatti e continui a fare quello che vuoi. Lo sai bene. Dall’altro lato ti faccio un esempio: sai quanto i cinesi guidino da cani, mia moglie mi diceva che a Shenzhen oramai guidano rispettando tutte le regole, perché se commetti più di tot infrazioni nell’arco di 12 mesi, non ti rilasciano i documenti necessari per comprare casa. Sono due aree non correlate, ma funziona.
Delle relazioni/amicizie etc, non ho trovato nessun documento serio a riguardo, quindi secondo me sono pippe mentali dei giornalisti. Dei rumors riguardo fake news su internet invece mi pare ci sia un punto nel documento. Anche qui, capisco il tuo punto di vista e le tue preoccupazioni ma da un certo punto di vista quasi son d’accordo, vedi il caos che le fake news provocano in Italia…
Ma in fin dei conti, come dici tu, al 90% della gente non cambierà nulla e quel 10% a cui cambierà sarà perché in un modo o nell’altro se lo meritano
Un sistema mondiale in mano a multinazionali che fanno il bello e il cattivo tempo , con gli amichetti ai governi che controllano? Andiamo bene….
Non pensavo si potesse elogiare la possibilità di avere un sistema del genere. L’autore dell’articolo non si rende conto delle possibili pighe che potrà avere questo metodo “a credito sociale”?
Non ci hanno insegnato nulla autori come Orwell e altri? Sarà una società ancora più ipocrita di quella attuale. Finti perbenisti allo scopo di guadagnare punti…da brividi. Una tecnologia che può sovrastare completamente l’uomo…un essere nato libero…anche di sbagliare.
Spero nel mio piccolo di aver contribuito almeno a fare riflettere dei rischi connessi a tutto ciò. Pensateci.
Ciao Nico,
L’autore dell’articolo è il sottoscritto, se leggi attentamente ho ben presente ciò che dici ma poiché tutti gli articoli che hanno trattato l’argomento si sono focalizzati solo sui “contro” volevo far vedere anche l’altra faccia della medaglia.
Vedrai che alla fine dico che il sistema in sé e per sé non è buono o cattivo ma, come ogni strumento, neutro ed è solo il suo utilizzatore che ne determina la bontà o meno. Il fuoco non è benevolo o malvagio ma può salvarci dal freddo o bruciarci vivi.
A parte queste considerazioni, personalmente ritengo che i suoi benefici possano sovrastare gli aspetti negativi, soprattutto in Cina dove potrebbe andare a riparare a certi problemi. Se hai vissuto per un po’ nel Paese di Mezzo penso tu possa capire.
A presto e grazie per aver condiviso la tua opinione
-Jappo
Nella tua lunga e ponderata analisi del social credito system hai mandato un punto fondamentale che lo rende il peggior incubo a cui 1 miliardo e 300 milioni di persone saranno sottoposte. E questo punto si chiama: dittatura. Ma come fai a non pensare che un sistema del genere, ideato e generato in uno stato in cui non si conosce altro che un partito unico dal 1949 , solo di facciata mostrerà gli stupidi premi per comprare un biglietto o qualche accesso in più a scuole e simili, MA in realtà sarà pensato e studiato per controllare e prevenire future ribellioni del popolo cinese che possano montare la stabilità del partito unico. Già chiamarlo così fa solo ridere.
Ora devo chiederti se tu abbia mai vissuto in Cina: io si, recentemente, e se da un lato vedi uno sviluppo economico senza precedenti, dall’altro ti rendi conto che le persone vivono in un universo parallelo, dove IL GOVERNO (che più della metà non sopporta) decide tutto per loro e premia e punisce i fedeli e gli oppositori.
Ho sperato di trovare un accenno politico nel tuo post (a prescindere da tutto) ma niente. Questo mi fa capire quanto non ne capiamo di cosa sta accadendo in Cina.
Ti consiglio qualche parola chiave da cercare su Google: Black Jails in China/human rights in China/ politics in China. Oltre ad un bellissimo articolo sul sistema di credito sociale, vai a leggere e fammi sapere: http://mobile.abc.net.au/news/2018-09-18/china-social-credit-a-model-citizen-in-a-digital-dictatorship/10200278
In conclusione ti dico: sì, un sistema del genere potrebbe anche avere alcuni benefici, ma: in primis non accetto che venga applicato a tutta la vita di un individuo (che c entra tra le altre cose il riferimento con Air BnB nn l’ ho capito e neanche le conoscenze personali) e in secundis, se questo sistema non è dettato in un ambiente democratico pluripartitico, in cui forse gli abusi potrebbero esserbeh a me vengono solo i brividi.
La libertà, questa sconosciuta.
La libertà, per la quale, abbiamo lottato in migliaia anni nella storia.
La democrazia, che i nostri padri greci, hanno creato, teorizzato, e tentato di applicare ben 2500 anni fa.
Saluti.
Ciao Viola,
come dico all’inizio dell’articolo ci sono già moltissimi siti che hanno scritto riguardo i problemi e preoccupazioni del Social Credit System, fare un altro pezzo che guarda ai lati negativi lo trovavo inutile.
Capisco tutta la tua preoccupazione ma personalmente ho una visione molto più positiva di come lo si dipinge. Ognuno è libero di avere la sua opinione.
Invece se permetti ti faccio qualche critica, spero sia costruttiva:
1. Mi chiedi se ho vissuto in Cina: ho studiato cinese a Ca Foscari dal 2006, primo viaggio di studio a Pechino nel 2009, poi Nanchino nel 2010 e di nuovo Pechino nel 2011. Poi mi sono trasferito a Pechino nel 2012, dove vivo ancora ora, dopo 6 anni. Quindi ora chiedo: e tu?
2. Pecchi di un peccato “mortale” ma molto comune tra noi occidentali: quello di credere che la nostra civiltà abbia la verità in mano, sia la migliore del mondo e che gli altri hanno solo da imparare. La democrazia per cui “abbiamo lottato migliaia d’ani nella storia” non è ciò che è successo in Cina, quindi commentare la loro civiltà secondo i nostri metri di valori è molto sbagliato.
Inoltre, ma questo è un mio personalissimo commento, la democrazia è un sistema fallace e in questi anni sta dimostrando tutte le sue pecche.
A presto
PS capisco la tua animosità e lo spirito “caliente” ma non sopporto improperi sul blog (anche se i tuoi non erano diretti a nessuno in particolare), quindi ti ho modificato il commento eliminando un paio di parole
I sinologi si interessano di libertà individuale? Questa limitazione dei diritti della persona fa a pezzi le basi del diritto, a partire dalla distinzione di civile e penale. Ah già, ma tanto da un annetto succede mica solo in Cina…
é un sistema terrificante. Basato sul controllo e non sulla crescita individuale. Elimina la libertà, la possibilità di sperimentare, sbagliare, scoprire, in nome di una non ben identificata “armonia”.
Ma armonia de che? Qualsiasi sistema che ponga la collettività al di sopra dell’individuo è un sistema malato. Che genera frustrazione e ingiustizie. (Ti sembra normale che i bambini abbiano precluse delle scuole in base ai comportamenti e al punteggio dei genitori?)
Un controllo del genere, con il sistema dei premi e delle punizioni, crea un sistema basato sulla paura della punizione invece che sulla responsabilità.
Se si confondono il deterrente e le conseguenze si crea una società di bambini ipocriti, nevrotici e terrorizzati.
L’esempio che fai sulla guida è agghiacciante. Io devo guidare bene perché la conseguenza del mio guidare male è rischiare di fare del male qualcuno, non perché ho paura che mi tolgano i documenti per comprare casa. Perché quando il deterrente è così al di sopra delle mie possibilità (la multa la possono pagare tutti, come dici, e vivadio) succede che le conseguenze passano in secondo piano e non si cresce, si vive nella paura del deterrente.
Una società più vivibile non la crei imponendo dei compartimenti con una forma di controllo punitiva e tirannica.
Ogni parola che hai scritto mi ha fatto arrovellare il fegato oltre misura.
A parte che in nessun gruppo animale l’individuo è al di sopra della collettività e l’uomo, che è un animale sociale, non è esente da questa regola. Esempio semplice: perché i soldati dovrebbero sacrificare la vita per gente che neanche conoscono?
Inoltre, come ho detto anche a Viola, qui state commentando considerando solamente la mentalità occidentale, che è praticamente l’unica che pone l’accento (in maniera anche eccessiva) sull’importanza dell’individualità.
Sono d’accordo con te sulla necessità di spingere sulla responsabilità individuale e non sono d’accordo con il fatto che i figli siano penalizzati dai comportamenti dei genitori (so bene a quale episodio ti riferisci e sai anche che il padre non ha pagato il debito fino al giorno dopo che il figlio non è stato rifiutato all’università per questo motivo. Quindi a qualche cosa sarà servito?)
Ma a parte questo, penso che la tua analisi su “Io devo guidare bene perché la conseguenza del mio guidare male è rischiare di fare del male qualcuno”, lascia un po’ il tempo che trova.
Mi spiego: secondo questo ragionamento dovremmo vivere in una società perfetta in cui tutti sono consci dei pericoli e conseguenze delle proprie azioni e non c’è la necessità di avere leggi, o quantomeno di avere punizioni ad infrazioni (dalla multa al carcere). Penso a tutte le persone che guidano ubriache, o alle (in)famose stragi del sabato sera di quando ero piccolo. Qui al posto che sequestrarti la macchina o ritirarti la patente hanno come “multa” quello di impedirti di acquistare una casa. La differenza sta solo nel tipo della pena
il sistema cinese dei crediti sociali è una boiata inutile, perché funziona come in una bilancia a piatti, con i punti che possono essere persi o recuperati, a seconda di come ci si comporta.
quindi a chiunque si dovesse ritrovare con un punteggio basso, cioé con il piatto delle “malefatte” appesantito, gli basterà fare qualche “buona azione” a tempo perso per vedersi riscattare i punti sottratti.
del tipo: hai perso 30 punti per via di qualche rata non pagata? vai sui socials a postare quanto è bravo e bello xi jin ping, et voilà. punteggio di nuovo come prima.
Un esempio pratico è l’algoritmo di Google contro le fake news già attivo da anni…
Non vi è certo bisogno di tirare in ballo la Cina!
Avevo ideato una terapia alternativa per combattere un certo disturbo di natura psicologica e lo distribuivo su internet. Non ho mai ricevuto una lamentela ma solo elogi e ringraziamenti. Con i proventi di detta distribuzione ci tiravo a campare e per fortuna non era il mio introito principale.
Ovvio che, chi viene beneficiato difficilmente ringrazia, ma chi è infastidito da quella che reputa una concorrenza, fa del tutto per mettere i bastoni tra le ruote.
Ergo, una recensione positiva è difficile da ottenere, ma state pur certi che l’infame con il solo scopo di ostacolarvi, non si farà pregare per mettere quella negativa!!
Risultato? Non riesco più a distribuire una sola copia del mio prodotto, perché a furia di cattivo rating della concorrenza (cosiddetta ufficiale), l’algoritmo di Google giudica “Fake” i siti dove pubblicizzavo la mia terapia alternativa, e li ha eliminati quasi del tutto dalle serp di ricerca.
Ora, il mio è soltanto un piccolo esempio personale figuriamoci una cosa del genere in ambito governativo sancito per legge!!
Io sono sempre il primo a voler vedere tutte le facce della medaglia, ma qui non c’è nemmeno da porsi il dubbio…chi può arrogarsi il diritto di stabilire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato? Cosa dovrebbe stabilirlo, una dubbia moralità sui generis, dei precetti religiosi??
Se è lecito l’amore, è lecito anche il suo opposto, l’odio, visto che la natura stessa ne ha stabilito l’esistenza…prova a cercare su Google ” diritto di odiare” vedi cosa esce…
Tutto, aforismi, citazioni, definizioni di odio…ma nulla sulla domanda che poni.
Hanno stabilito per “legge” che non si debba odiare, tu non puoi odiare un ciccione puzzolente che sull’autobus espone la sua ascella sudata, un idiota che al ristorante urla a squarciagola, uno stronzo qualsiasi che non ti va a genio…
L’umanità resterà tale, finquando sarà libera di esprimere tutte le sue pulsioni ed io sono nato e morirò libero. In caso contrario strapperò tutte le carte di credito, distruggerò PC, cellulare ecc ecc, imbraccerò un fucile, indosserò un cappuccio e mi darò alla macchia…
Per ora ti consiglio anche solo di cambiare motore di ricerca per le tue domande hehehehe. A parte gli scherzi capisco il tuo disagio.
sei pronto? ci siamo…
ne ha parlato anche Limes in un articolo dell’agosto 2018, l’avevi letto?
è ben spiegato anche qui
http://www.limesonline.com/rubrica/armonia-e-controllo-cosa-e-il-sistema-di-credito-sociale-di-pechino-cina
03042022
Ho letto l’articolo e mi ha fatto rabbrividire! Il pensare se si possa anche lontanamente cercare “il buono” in un siffatto controllo sociale è semplicemente folle. Sono lieta di leggere i commenti.
Purtroppo lo stanno instaurando anche in Italia, speriamo che la gente si svegli
La conclusione generale “è uno strumento e come tale è neutro, dipende da come si usa” la condivido, però per come è costruito e pensato non riesco a trovarne gli aspetti positivi per l’individuo
Uno strumento che punta sul monitoraggio costante anziché sull’educazione per spingerti verso comportamenti virtuosi è semplicemente angosciante.
Uno strumento che fa diventare un vantaggio diretto il denunciare gli altri è un detonatore di tensioni sociali, Alessandro Gassman docet.
Tu vorresti vivere in una città in cui tutte le case hanno solo pareti di vetro?
Io per niente.
Comunque al netto di non condividere la conclusione è uno degli articoli meglio fatti che ho trovato su questo tema on-line
grazie!