Sono anni e anni che i giornali di tutto il mondo dedicano periodicamente articoli alla presunta bolla immobiliare cinese.

Il mercato immobiliare cinese è di fondamentale importanza per la prosecuzione della crescita economica del Paese asiatico, nonostante si voglia comunque cercare di foraggiare la crescita in altri modi.

Il mercato immobiliare e delle costruzioni traina decine, anzi centinaia di altri mercati: dall’acciaio alla plastica; dagli impianti di riscaldamento alle lampadine; dall’interior design ai sanitari; e chi più ne ha, più ne metta.

Sembra quindi un incubo il solo pensiero che il mercato immobiliare cinese si possa fermare. Moltissime aziende, sia locali che straniere ne risentirebbero fortemente. La crescita però non sembra fermarsi. Subisce dei rallentamenti temporanei, poi si riprende. In generale, la crescita ha risentito comunque di un rallentamento del mercato, e il rallentamento della crescita del PIL è dovuto anche ad esso, ma sicuramente non si tratta di una crisi.

Basta fare un viaggio nelle città di seconda e terza fascia per rendersi conto di quanti palazzi vengano tirati su ogni giorno, di quanto il mercato immobiliare sembri ancora dinamico. I cinesi continuano a mettere su famiglia e comprare casa, nonostante i prezzi e le difficoltà.

I giornali, occidentali e non, hanno però speso fiumi di parole per fare predizioni su una bolla che potrebbe esplodere da un momento all’altro. Qui ne ho raccolti solo alcuni, a partire dal 2008 in poi:

Boom to Bust – Economist 2008

Chinese Bubble ‘Fit to Burst’ – The Chosun 2010

China’s Real Estate Bubble May Have Just Popped – Foreign Affairs 2011

Why The China Bubble Could Be Far Worse Than Japan In The 1980s – Business Insider 2012

China’s property bubble has burst – CNN 2014

Can China Fix Its Housing Bubble? – The Diplomat 2017

Questa bolla non sembra scoppiare. Non essendo un esperto del settore non azzardo previsioni, ma in base a quello che ho letto, visto e discusso con i miei conoscenti cinesi, ci sono delle misure che periodicamente il governo prende per evitare che il mercato vada fuori controllo.

Se in Occidente infatti si auspica un maggiore controllo (non pervenuto) sia sui mercati finanziari, che su quello immobiliare, entrambi coinvolti in maniera importante nella crisi che ci ha messi in ginocchio, in Cina il mercato è sotto l’osservazione ed il controllo diretto del governo in misura molto maggiore.

Senza esprimere giudizi su quale sia l’approccio migliore, riporto alcune delle misure messe in campo dal governo cinese per evitare squilibri eccessivi, la maggior parte delle quali facenti parte del cosiddetto sistema di “Home Purchasing Restrictions”:

  • investimento su città minori;
  • lotta alla speculazione immobiliare (炒房);
  • anticipi maggiori per chi compra più case;
  • utilizzo della tassazione come incentivo o disincentivo a comprare case in determinati posti;
  • controllo dei flussi di denaro destinati alla costruzione;
  • lotta alla corruzione;

Per ora i prezzi delle case continuano a salire, rimangono sostanzialmente sproporzionati rispetto alle possibilità dei cittadini, soprattutto nelle grandi città, ma il mercato non sembra essere in crisi.

Il governo non sta con le mani in mano e sembra avere sotto controllo la situazione. Chi sa se possiamo prendere spunto da alcune misure adottate per evitare ulteriori bolle dalle nostre parti.