La risposta breve è no, se per “imparare il cinese velocemente” si intende un arco di tempo che va dai 3 mesi ad un anno.

Sull’apprendimento delle lingue se ne dicono di tutti i colori. Esistono libri di testo che si chiamano “imparare il cinese in un mese”; c’è chi sostiene che si possa stilare una classifica di lingue in base alla difficoltà di apprendimento, in cui il cinese figura ovviamente tra le prime posizioni. Come se non bastasse, il miglior metodo che abbiamo trovato per giudicare il livello di apprendimento di una lingua di qualsiasi individuo è quello del test standardizzato.

Il metodo con cui si affronta l’apprendimento di una lingua è chiaramente fondamentale per il risultato, spesso però ci si concentra solo su un aspetto, quello dello studio mnemonico. Questo non è un problema solo degli occidentali. Moltissimi cinesi, quando non hanno la possibilità di andare all’estero per studiare una lingua, sono capaci di memorizzare anche l’intero dizionario, senza poi essere capaci di parlare quella lingua decentemente.

Imparare una lingua, soprattutto quando si tratta di quella di un Paese profondamente diverso dal proprio, con una cultura e una tradizione millenaria che ne hanno accompagnato l’evoluzione, significa un cambiamento importante nel proprio percorso, che dura sostanzialmente una vita e che non passa solo dal mero studio, ma anche dalla comprensione della cultura che parla quella determinata lingua.

Si vabè, ma quanto si impiega per imparare il cinese decentemente?

Non c’è una risposta semplice a questa domanda. A meno che tu non sia un fenomeno, magari cresciuto già trilingue e con una spiccata sensibilità per la comunicazione. Però ci sono alcune valutazioni che si possono fare ed alcuni metodi che si possono adottare per avere un risultato più soddisfacente in meno tempo.

Puoi partire per esempio dal chiederti se hai davvero intenzione di spendere ore ed ore sui libri, soldi e probabilmente anche molti viaggi per imparare una lingua difficile, di cui non capisci nemmeno i suoni e ti sembra tutto un cing ciong cing ciong.

Se la risposta dovesse essere negativa, avresti ottenuto il miglior risultato possibile, probabilmente in pochi secondi (ma forse non avresti letto fino qui). Una volta che hai preso coscienza del fatto che imparare una lingua orientale non è uno scherzo puoi procedere a capire il livello che vuoi raggiungere.

Poniti un obiettivo e chiediti perché vuoi imparare il cinese

Vuoi studiare il cinese per lavoro? Perché ultimamente ti stuzzica? Per hobby? L’importante è che ci sia un perché, e che questa motivazione sia abbastanza solida da poterti spingere ad impegnarti per molto tempo.

Studiare il cinese solo perché pensi sia figo o perché ti piace Bruce Lee potrebbe non essere abbastanza per garantirti costanza e concentrazione e potrebbe farti perdere un sacco di tempo.

Vuoi saper scrivere e leggere i caratteri?

Vuoi saper sostenere una conversazione in mandarino senza problemi o pause imbarazzanti?

Vuoi tutto?

Beh, mi dispiace darti questa notizia: almeno all’inizio dovrai studiare un po’ di tutto, ma soprattutto dovrai studiare MOLTO.

Conosco poche persone che non scrivono o leggono bene ma che sanno farsi capire perfettamente nella vita quotidiana e partecipano anche a programmi tv completamente in mandarino. Sono persone che però vivono in Cina da anni e hanno sfruttato a loro vantaggio il fattore ambiente.

Le basi

Le basi sono certamente fondamentali. Per un italiano imparare le basi del cinese può richiedere molto tempo e molta dedizione, ma è proprio imparando le basi che si velocizzerà di molto il processo di apprendimento, almeno fino ad un certo livello.

Il pinyin è un aiuto importante per un occidentale che si appresta ad imparare il cinese. Si capiscono e memorizzano meglio i toni, la pronuncia etc. Bisogna fare attenzione però a non fossilizzarsi sul pinyin e fare affidamento solo su di esso, si rischia di non imparare i caratteri e limitarsi le possibilità di apprendere la lingua.

Poi, ripeto, dipende dagli obiettivi posti.

Bisogna imparare molti caratteri, e si possono utilizzare i metodi più disparati:

  • flashcards fai da te o app con flashcards (anche se io non le ho mai utilizzate molto)
  • giochi (se ne trovano online a bizzeffe)
  • libri di testo italiani (scelta consigliata)
  • giornali
  • libri di testo in cinese (per quando si è già più sicuri di sé)

Imparare i caratteri richiede moltissimo tempo, e in questo caso lo studio meccanico, mnemonico e ripetitivo può risultare utile, ma può anche essere di impedimento, se non si considera ogni carattere per la funzione che può avere all’interno di un’espressione, una frase, insomma un contesto.

Le ore passate sui libri, preferibili ai cellulari o agli schermi del pc solo per una questione di salute, si faranno sentire, ma uno studio costante ed intenso è fondamentale. Ricordo ancora quando all’università, prima di dare l’esame di lingua giapponese, mi mettevo a scrivere pagine e pagine di caratteri, e quando non mi bastavano le pagine passavo ai post-it, tanto che mio fratello, che viveva con me al tempo, pensava fossi diventato pazzo.

Le basi sono un inizio, ma non bastano

Per capire, parlare e scrivere una lingua orientale, come il cinese mandarino, non si può pensare di essere “arrivati” una volta imparate per bene le basi. Bisogna cercare di spingersi sempre oltre. Persino un parlante esperto deve tenere sempre allenato il proprio cinese, deve sempre essere aperto a imparare nuove espressioni e ad immergersi in nuovi ambienti.

Uno degli errori più comuni nell’apprendimento delle lingue orientali (errore in cui sono incorso e incorro ancora anche io) è quello di adagiarsi sulle proprie competenze, farsi bastare quello che si sa e cercare di farsi capire come si può. Per riuscire a raggiungere livelli alti bisogna essere sempre sempre allenati, è incredibile infatti la velocità con cui si può dimenticare vocaboli, espressioni o strutture grammaticali.

Bisogna essere reattivi rispetto agli stimoli che si ricevono. Nel momento in cui ci si rende conto di aver commesso un errore, per quanto piccolo sia, bisogna cercare di correggerlo, anche se l’interlocutore capisce comunque cosa stiamo dicendo.

Se ci si rende conto di non avere in mente la parola giusta in una data situazione, si può cercare di spiegare il concetto che si vuole esprimere in altre parole, ma la soluzione migliore è quella di farsi insegnare dal proprio interlocutore il modo giusto di esprimere quel concetto. Se non si ha questa possibilità, perché la situazione non lo consente, si può poi andare poi a cercare quella parola e cercare di memorizzarla ed utilizzarla nel momento giusto, per esempio.

Le quattro competenze che bisogna acquisire

Di solito i corsi di cinese dividono l’insegnamento e le prove d’esame in quattro parti: 听力 Tīnglì (ascolto), 阅读 Yuèdú (lettura), 写作 xiězuò (scrittura), 口语 kǒuyǔ (parlato).

Ci sono tantissime risorse, offline e online, per allenarsi nelle quattro abilità che dovrebbero portare all’apprendimento della lingua in maniera completa. Ci sono delle accortezze che voglio però cercare di trasmettere e che si possono adottare per imparare magari più velocemente.

Ascolto

Le proprie abilità di ascolto sono importantissime, anche perché è dall’ascolto e dalla comprensione che si deve passare per poter iniziare a praticare attivamente una lingua.

Il proprio impegno nell’ascoltare e nell’allenare l’orecchio ad una lingua come il cinese non si può fermare e limitare alle ore di lezione. Se ti trovi in Cina, hai l’occasione di immergerti completamente nella lingua e ascoltarla costantemente.

Le vocine delle scale mobili, della metropolitana, dei centri commerciali, le conversazioni delle altre persone, le loro telefonate, la radio dei tassisti, sono tutte fonti da cui si può attingere per cercare di imparare qualcosa.

Una delle prime frasi imparate agli inizi del mio apprendimento fu: 列车运行前方是惠新西街南口站 Lièchē yùnxíng qiánfāng shì huì xīn xī jiē nánkǒu zhàn, che sostanzialmente vuol dire “La prossima stazione è Huixin xijie nankou, che non è altro che la stazione della metropolitana dove scendevo per andare all’università.

Non sapevo altro che qualche parola imparata sui libri, che sapevo scrivere e leggere ma che non avrei ben saputo utilizzare in una frase. Le parole scandite dal messaggio automatico della metropolitana mi sembravano quasi impossibili da comprendere all’inizio, ma dopo una settimana ero riuscito a impararla a memoria e a capire anche il senso e la costruzione della frase.

All’inizio può essere utile anche imparare una vocina come quella della metropolitana, più avanti ci si dovrà concentrare sulle conversazioni, ancora più avanti sulle espressioni locali, sulle frasi idiomatiche, su termini specifici di un determinato settore, ma bisogna cercare di farlo costantemente.

Un aspetto particolare della lingua cinese è la differenza di pronuncia che c’è tra una regione e l’altra: un cinese del sud, per esempio dello Hubei, potrebbe dire LiúLǎi invece di Niúnǎi per indicare il latte di mucca, o potrebbe pronunciare il sh come s, il ch come c, il zh come z. All’inizio queste variazioni potrebbero mettere in difficoltà anche chi è ad un livello “intermedio”, per questo è fondamentale allenarsi a riconoscere queste variazioni, in modo da potersi anche concentrare di più sui toni, che rendono le parole meno confondibili a prescindere dalla pronuncia.

Per chi non ha la possibilità di passare periodi più o meno lunghi in Cina, le soluzioni migliori sono decisamente podcast, video, serie tv, programmi di intrattenimento, film e possibilmente qualche amico/a, magari venuto/a in italia per studiare, con cui poter fare conversazione.

Lettura

Riprendendo il discorso sulle varie risorse disponibili, per allenare la propria capacità di lettura si può fare ricorso a flashcards, libri di testo dedicati all’apprendimento del cinese, giornali etc..

In una fase più avanzata dell’apprendimento la lettura non si può più limitare solo alla lingua formale. Saper leggere un giornale è già un traguardo importante. Ma se si volesse per esempio chattare con un amico, leggere quello che viene scritto sui social, leggere un fumetto in cinese, sicuramente ci si imbatterebbe in espressioni completamente diverse.

Anche per quanto riguarda la lettura quindi diventa fondamentale cercare di diversificare le fonti da cui si attinge. Per fare un altro esempio, lavorando in un’azienda che produce valvole, ho imparato a leggere le descrizioni tecniche di un prodotto di ottone per la distribuzione dell’acqua. All’interno di quelle descrizioni si potevano trovare termini tecnici sicuramente molto utili, ma non al di fuori dell’ambiente lavorativo.

Nelle situazioni informali è importante saper leggere i caratteri non solo per quello che rappresentano nella lingua ufficiale. Spesso infatti, soprattutto tra i ragazzi, alcuni caratteri ed alcune parole potrebbero voler significare qualcosa di completamente diverso.

Scrittura

Lettura e scrittura vanno più o meno di pari passo. I caratteri che saprai leggere saranno sempre molti di più di quelli che saprai scrivere a mano, per vari motivi: per come è strutturata la lingua cinese, è molto più facile riconoscere un carattere nel suo complesso che ricordarsi tutti i tratti che lo compongono e riprodurli; perché la maggior parte delle volte che scriverai, soprattutto dopo aver imparato le basi, sarà attraverso un computer o un cellulare; etc. etc..

Scrivere all’inizio è molto difficile, ma è dalla scrittura ripetitiva, quasi compulsiva, che io ho imparato più velocemente i caratteri, anche quelli che volevo solo saper leggere.

Per i più fanatici e fissati esistono anche molti corsi di calligrafia, anche online o tramite wechat, che permettono di imparare a scrivere in 书法 Shūfǎ, ovvero nelle varie forme calligrafiche cinesi, che non solo servono a capire come scrivere più velocemente, ma anche a scrivere dei caratteri esteticamente più piacevoli.

Lingua Parlata

Questa è forse la parte più difficile, ma più importante. Dopo mesi, anni passati a studiare il cinese sui libri e attraverso i vari stratagemmi che ognuno trova più adatti a sé stesso, è molto probabile che una conversazione scritta diventi una passeggiata.

Il parlato viene dopo, quasi per tutti. Bisogna non solo capire quello che l’interlocutore ci dice, ma avere una risposta abbastanza pronta da non far diventare la conversazione noiosa.

Un cinese può impazzire di gioia nell’ascoltare uno straniero parlare in mandarino in maniera fluente. Ti riempirà di complimenti già dal primo 你好 Nǐ hǎo, ma quando vedrà che riesci a sostenere una conversazione complessa con lui, è probabile che ti prenda subito in forte simpatia.

Quello che mi sento di consigliare per l’apprendimento della lingua parlata è:

  • Non parlare solo e sempre con le stesse persone, ti incateneranno nel loro modo di parlare e nelle loro espressioni più utilizzate;
  • Cerca di parlare con persone di varie zone della Cina, ti costringerà a utilizzare bene i toni per essere capito;
  • Non aver paura di sbagliare, riprova. Sarà frustrante, molto frustrante, ma devi provare a farti capire e, quando puoi, a farti correggere.
  • Cerca di utilizzare i vocaboli e le espressioni che impari sui libri o nella vita quotidiana il più possibile quando le hai appena imparate, perché diventino al più presto automatiche.

 

Ho raccolto in questo articolo alcuni pensieri e alcuni consigli per l’apprendimento della lingua cinese (mandarino), spero possano essere utili a chi si appresta a impararla, a chi la sta imparando e a chi vuole migliorare ancora nonostante il buon livello raggiunto.

Sono aperto ai tuoi consigli, alle tue osservazioni e alle tue critiche, perché alla fine dei conti ognuno riesce a trovare i propri metodi, ma condividerli può risultare utile a tutti per un apprendimento più veloce e divertente.