Un termine per descrivere la condizione di pigrizia nel modo più crudo possibile: 懒癌 Lǎn ái
È da poco passato il giorno ormai celebre come Bluemonday, ovvero quello più triste e deprimente dell’anno, corrispondente di solito al terzo lunedì del mese di gennaio (solo nell’emisfero boreale).
Cosa succede di solito quando si è tristi e depressi? Si diventa pigri, pigrissimi.
懒 Lǎn vuol dire proprio “pigro”, 癌 Ái è invece il cancro. Quindi un cancro di pigrizia.
Alcuni dividono, come per il cancro, la condizione di Lǎn ái in 3 stadi: iniziale, intermedio, terminale. Risulta abbastanza chiaro che se può essere facile uscire da uno stadio iniziale di pigrizia assoluta, salvarsi diventa molto più difficile durante lo stadio terminale, in cui anche piegarsi per raccogliere qualcosa che ci è caduto può diventare un’azione eccessivamente impegnativa.
Chi si trova nello stadio terminale non vuole alzarsi dal letto per mangiare (宁愿饿死也不要起床 Nìngyuàn è sǐ yě bùyào qǐchuáng), non prende una cosa più lontana di 1 metro da se stessi (够不着,不要了 Gòu bùzháo, bùyàole), cancella un appuntamento se richiede troppi sforzi in trucchi o vestiti (要化妆,不见了 Yào huàzhuāng, bùjiànle).
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