Il campanilismo non è un’esclusiva italiana, diciamo che nella storia cinese le differenze tra etnie, dialetti e culture hanno portato con se anche della discriminazione interna.
Gli insulti sono una parte importante della rubrica Cinese Da Strada e del libro omonimo (acquistabile al link con spedizione veloce di Amazon Prime), perché crediamo che siano parte integrante della cultura cinese e svelino molto più di quanto si possa pensare su alcuni aspetti della vita in Cina.
Questo CDS trae ispirazione da un post trovato su Weibo durante i giorni in cui i social cinesi sono stati inondati di opinioni e notizie sul coronavirus. Come molti sanno al centro della vicenda c’è un mercato di prodotti convenzionali e non, da cui potrebbe essere partito tutto.
Le notizie su serpenti, pipistrelli o altri animali selvatici (chiamati 野味 yěwèi cioè sapore selvatico) che potrebbero essere stati venduti in quel mercato e consumati dai cinesi del centro-sud della Cina hanno alimentato razzismo non solo internazionale ma anche all’interno della Cina stessa.
“Anche oggi si resta a casa ed è un giorno in cui vorrei tanto picchiare quei barbari del sud che si mangiano gli animali selvatici” recita il weibo dell’utente. 南蛮子 nán mánzi è un modo abbastanza antico di indicare i barbari del sud, quelle popolazioni che un tempo erano arretrate e viste come incivili dai vicini del nord.
Come rispondono al sud a questi insulti? Con 北奤子 běi tǎizǐ oppure 北侉子 běi kuǎzi, che significa più o meno “polentone”, cioè una persona che parla con accento strano del nord. Alcuni dicono che 侉子 possa riferirsi al modo “gonfio e goffo” in cui si vestivano le persone del nord, per via delle temperature più basse. Sicuramente al momento non è un bel modo di chiamare qualcuno.
Sono appellativi non carini che vi sconsigliamo di usare se non per difendervi rispondendo ad insulti o quando vi girano particolarmente e cercate lo scontro. Tutti gli insulti, le parolacce, il linguaggio riferito al sesso e le espressioni del gergo degli affari sono solo su Cinese Da Strada, la raccolta definitiva.