Il libro del Prof. Antonelli “Il Diritto Cinese – Dall’antica alla nuova via della seta” è un resoconto dell’evoluzione storica e culturale del diritto in Cina, adatto sia a sinologi che a studenti che approcciano la materia per la prima volta.

Ho avuto il mio primo incontro con la storia del diritto cinese a Pechino, attraverso un libro prestatomi da un amico: Il diritto in Cina di Luigi Moccia. Nel libro, ricordo che si delineava una visione del diritto molto improntata sulla filosofia confuciana, sulla risoluzione dei casi attraverso la mediazione, sulla scarsa applicazione di leggi scritte e sulla ritualità. Il riscontro nella vita di ogni giorno, per quanto io potessi capire quello che accadeva intorno a me, sembrava confermare quanto letto.

La mia seconda esperienza col diritto cinese è stata invece di tipo pratico: un amico fu aggredito per strada e finimmo al commissariato di polizia. Fuggiti perché inseguiti da un tizio mezzo matto, allertammo i poliziotti della situazione. Il tizio mezzo matto arrivò 5 minuti dopo correndo e dicendo che era stato il mio amico ad aggredirlo.

Per nostra fortuna mentre il mio amico era tumefatto e parlava benissimo il cinese, questo mattacchione invece era pulito come un lenzuolo appena lavato e forse sapeva mettere due parole di inglese in fila. Fu a quel punto che alcune dicerie sulla gestione delle controversie in Cina, soprattutto risse, trovarono conferma. In sostanza il mio amico era tumefatto, il tizio matto no, quindi aveva ragione il mio amico. Ebbene sì, può capitare, anche se non è garantito al 100%, che il giudizio venga espresso in questo modo: vinci la rissa, perdi la “causa”, perdi la rissa, vinci la “causa”.

Sarebbe un errore però giudicare la gestione del diritto in Cina, penale, civile o commerciale che sia, su una sola esperienza, così come forse sarebbe un errore fermarsi nelle ricerche sul diritto cinese e pensare di avere un quadro chiaro e definitivo della sua storia, della sua evoluzione e della direzione che sta prendendo.

Come scritto nell’introduzione del libro del Prof. Antonelli: “solo in questi ultimi anni, sotto la spinta della sua crescita economica, il diritto cinese ha cominciato a richiamare l’attenzione del mondo accademico e delle professioni giuridiche”. In collegamento a ciò che viene spesso scritto sulla Cina, su qualsiasi argomento, è utile sottolineare anche un altro periodo dell’introduzione di questo libro: “Vari testimoni a riguardo dei Cinesi hanno detto la verità. Però pochi sono riusciti a dire nient’altro che la verità, nessuno ha mai detto tutta la verità” (Musso 1926)

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Nelle pagine di questo libro, breve e scorrevole, ma allo stesso tempo completo ed estremamente dettagliato, molte delle convinzioni più radicate sulla tradizione del diritto cinese vengono riviste. La visione secondo cui la Cina non abbia mai avuto un’applicazione puntuale del diritto, secondo leggi scritte, non trova conferma nei documenti analizzati e nelle nuove scoperte in materia. Il confucianesimo viene ridimensionato e diventa solo una parte del dualismo che ha caratterizzato la visione del diritto nella Cina antica. 法 Fǎ (norma, regola) e 礼 lǐ (rito) diventano due pesi su una bilancia, che non pende necessariamente a favore dei 礼 lǐ. Il processo di mediazione e di “evitamento” delle controversie sembra essere meno scontato di quanto non fosse in descrizioni precedenti del diritto cinese antico.

Buona parte del libro è dedicata proprio all’evoluzione, attraverso i secoli, del diritto cinese, perché “per comprendere appieno qualunque sistema giuridico è necessario conoscere la storia del Paese che lo ha prodotto e il cammino che il diritto vi ha fatto nel corso della storia”. Viene analizzato quindi il diritto durante l’impero, sia attraverso le fonti dirette che quelle indirette.

Le conseguenze del contatto con l’occidente, della forzata apertura del mercato cinese e della brusca sottomissione della Cina alle regole del diritto internazionale di matrice occidentale attraverso i trattati ineguali e il ruolo che hanno le concessioni straniere nel processo di modernizzazione del diritto cinese sono oggetto della seconda parte del volume. La Cina si è trovata costretta ad aprirsi alla scienza giuridica occidentale ma lo ha fatto in modo lento e contradditorio a causa delle forti resistenze opposte dalle élite e dalla popolazione stessa ad abbandonare i valori tradizionali. L’autore descrive i tentativi di riforma cinesi, frutto dello studio della scienza giuridica straniera, delle imposizioni delle forze coloniali e delle rielaborazioni del pensiero cinese tradizionale. Molti di questi tentativi sono andati poi a formare non tanto il nuovo diritto nella RPC, quanto quello dell’isola di Taiwan.

Nella terza e ultima parte del libro è trattato invece il diritto nella Repubblica Popolare Cinese dal 1949 ad oggi. Soprattutto in questo capitolo, più che in quello precedente, emergono nuovamente caratteri peculiari della formazione del diritto in Cina. Lo scontro tra politica e legge trova nuova linfa, principalmente attraverso le due grandi personalità di Mao e Deng. In queste pagine è possibile scoprire la travagliata storia della costituzione cinese, delle leggi e delle sue applicazioni, fino ai recenti traguardi raggiunti, come il Codice civile entrato in vigore proprio nel 2021.

La società cinese, come ricordiamo spesso nei nostri articoli, ha subito e continua a subire profonde trasformazioni in tempi molto brevi. Il diritto cinese sta attraversando grossi cambiamenti, catalizzati dall’uso intensivo della tecnologia, dalle ambizioni di espansione commerciale del Paese e dalle pressioni di riforma che arrivano anche dall’esterno. La nuova via della seta e, forse come conseguenza di essa, il nuovo diritto cinese, sono occasione sia per capire dove va la Cina, ma anche per tornare ad esaminare la sua storia. Il volume del Prof. Antonelli svolge entrambi i compiti, diventando un must per chi vuole approcciare la materia.

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Federico Roberto Antonelli è professore aggregato di Sistemi giuridici comparati e Storia dell’Asia Orientale e Sud-Orientale presso l’Università degli Studi di Roma Tre, Insegna inoltre The Chinese Legal System presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Macerata ed è stato docente di diritto cinese presso la “Sapienza” di Roma. Ha pubblicato numerosi saggi di diritto e storia cinese ed è stato Of Counsel di studi legali e tributari internazionali. Dal 2011 al 2019 ha ricoperto il ruolo di Addetto giuridico presso l’Ambasciata d’Italia a Pechino.

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