Tanti problemi, poche soluzioni

Oggi mi arriva un messaggio da Antonio che mi dice: ci è arrivata una mail che ci chiede a gran voce di raccontare la situazione degli italiani che non riescono a viaggiare tra Cina e Italia. Ti va di scrivere un articolo? Risposta: No. Ma non per altro, perché già di artcoli online ce ne sono riguardo questo argomento (qui il mio preferito), e mi sembra sempre un po’ inutile aggiungere la mia voce al coro. Però, proprio perché di solito le mie opinioni sono un po’ differenti da quelle del coro, ci ho ragionato e deciso di scrivere qualcosa. Ora, così come successe per l’articolo riguardo il credito sociale, non mi aspetto nulla di buono nei commenti che ne scaturiranno, ma nun me ne frega proprio! E quindi… attacchiamo.

Problema logistico: non ci sono voli tra Italia e Cina

Eh sì, perché per richiesta del governo cinese, in teoria si possono prendere solo voli diretti per rientrare in Cina. Purtroppo Neos costa il botto e ogni due per tre vengono cancellati i voli; Alitalia non pervenuta; Air China non prende passeggeri. E tu povero cristo che devi fa? Comprarti un Jet privato? Non mi pare il caso.

In realtà però non è proprio così, perché ho sentito più di uno e più di due italiani che se ne son andati in Germania e preso un volo diretto da Francoforte. Ah, la bellezza del trattato di Schengen, che sancisce la libera circolazione delle persone e delle merci nell’Unione Europea! Certo, ci sono un po’ di sbattimenti documentali da fare, tamponi doppi etc etc, ma almeno puoi rientrare.

Ah, non vuoi rischiare e vuoi volare diretto dall’Italia?

Allora, la Camera di Commercio Italiana in Cina organizza ogni tanto dei voli charter per gli italiani che devono spostarsi tra i due paesi. Non sono voli regolari, quindi non è facile farci affidamento, ma se uno si prende per tempo, dovrebbe avere qualche buona chance. Manda una mail, tieni d’occhio il sito, e accendi qualche cerino alla Sacra Madonna dell’Incoroneeeeta.

Eh, ma mica posso aspettare i mesi che facciano il charter, io devo partire prima.

E allora, come cantavano i System of a Down: “revolution, the only solution”, o meglio: NEOS, the only solution. Ho smesso di guardare i prezzi dei voli mesi fa, tanto so che sono alti e la gente mi continua a rompere gli zebedei dicendo che non se li può permettere. E allora, se non hai il cash, non venire in vacanza a Saint Moritz. Vai con lo spostapoveri da qualche altra parte e non star qui a rubarci l’ossigeno buono. Andale andale. Che neos sia cara, è un dato di fatto, ma essendo una compagnia privata, potrà anche fare quello che vuole? This is capitalism, baby. No che poi vi lamentate della Cina “brutta e comunista” ma quando il mercato che amate vi tira una badilata in faccia ci si appella a Mamma Stato che deve intervenire. Ora, sucate. Ah, tu saresti filo-marxista-leninista? Ti chiedo scusa e ritiro tutto ma la sostanza non cambia: forse non è colpa della Neos, ma del fatto che Alitalia, compagnia di bandiera, ha gli aerei, ha il personale, ha il supporto dello Stato Italiano, ma non viene (per motivi che mi sfuggono) messa in pista per trasportare la popolazione che necessità di tale servizio? Allora di nuovo, è Neos brutta e cattiva, o forse dovreste già solo ringraziare che hanno i voli, dato che la compagnia nazionale neanche si è presentata all’appello?

Documenti, PU letters, visti etc

Qui non so che dirvi, nel senso che davvero non ho esperienza diretta. Sono uno di quei fortunati con la Green Card cinese, quindi da sto punto di vista ho gli stessi diritti di un cittadino cinese: a volerlo, vado avanti e indietro come voglio, basta presentare i soliti tamponi, test etc.

Ad ogni modo, la questione PU letter so che è molto fastidiosa, ma continuo a sentire di un sacco di gente che l’ha ottenuta, quindi non è una chimera. Ah, hai lavorato per anni in Cina ma sempre con un permesso Business di max 60 gg e mai con un permesso di Lavoro ufficiale e prolungato? Ah, e la tua società in Cina non è che ha proprio proprio una entità formale ma più che altro si appoggia a terzi che ti rilasciano un invito che… devo continuare o hai capito già che pretendere l’approvazione del gov cinese perché hai una bella faccia e sei simpatico, mentre in anni di vacche grasse la società per cui lavori ha fatto le magagne, magari non è proprio il modo migliore di avanzare pretese?

Certo, sono sicuro che ci sono persone che per anni sono state in regola (ne conosco di diverse) ma che non riescono ad ottenere la PU letter in ogni caso. Eh… purtroppo nessuno di noi può farci nulla, gli unici che ne hanno il potere sono le Istituzioni.

Ma le Istituzioni che fanno? Dormono?

Piove, governo ladro. Non mi fanno la PU letter: governo svegliati un po’.

Perché se c’è una cosa che mi fa imbestialire, è che i tedeschi dall’inizio della pandemia non hanno avuto problemi a fare avanti e indietro. Da sempre partner europei preferiti dai cinesi, i rispettivi governi hanno trovato degli accordi.

Poi non molto tempo fa, leggo una notizia che mi fa incazzare veramente: i francesi non hanno più bisogno della PU letter. Basta che abbiano un visto valido e possono partire.

E quindi la domanda: e noi italiani? Siamo i più stronzi? La risposta è “mi sa di sì”. Ma ci sarà un motivo, perché siamo sempre quelli che ci riempiamo la bocca con accordi inutili come quello dell’import delle arance sicule (a distanza di 2-3 anni non ho ancora visto una arancia italiana a Pechino, ma sarò io che non vado nel supermercato giusto), ma poi non riusciamo a far leva su un bel nulla, neanche il fatto che siamo stati il primo stato occidentale a firmare l’accordo della Nuova Via della Seta, che in teoria dovrebbe garantirci un qualche vantaggio, e invece …. che l’abbiamo firmato a fare se nel momento del bisogno vale come la carta del burro?

E qui torniamo anche al punto riguardante i voli: sarà forse che abbiamo il governo che ci meritiamo, e nel momento di inizio pandemia per far felici i propri elettori abbiamo chiuso le tratte ai voli cinesi (voli che tanto atterravano con scalo in altri paesi europei e la gente tornava comunque), facendo una figuraccia internazionale di proporzioni epiche, e i cinesi che son proprio poco permalosi (come spiego nel corso sulla Business Etiquette), non se la sono legata al dito e impedito alle loro compagnie di trasportare passeggeri tra Italia e Cina? Eh, perché i voli ci sono, io ci carico la merce ogni settimana, ma i passeggeri… scusate, ma non si può.

Conclusione

Forse, sarebbe bello sapere cosa stanno facendo le istituzioni in Cina per poter facilitare il rientro di italiani che lavorano, o meglio lavoravano, qui. Al tempo stesso, capire se il governo può rimettere in piedi dei voli di Alitalia, che tanto è stata da sempre salvata coi soldi dei contribuenti, magari sarebbe bello anche usarla in sto periodo; oppure, se proprio proprio Alitalia sta fuori dai giochi, capire come calmierare il prezzo della Neos, o dare degli incentivi. Per il resto… è una situazione del menga, lo so. Io che non ho problemi di PU letter, non ho voglia nè di spendere i soldi per un biglietto che in momenti di pace mi viene a costare 5-600EUR andata e ritorno. Senza poi pensare ai 21 giorni di quaratena in hotel, tra la noia e pure il costo da tirar fuori di tasca propria. Insomma… son quasi 2 anni che non rientro, e prima o poi avrei voglia di farlo. Anche perché ho una bimba di un anno e mezzo che i miei parenti non hanno ancora visto.

Diamo tempo al tempo. Nel frattempo, accendete anche per me un cero alla Madonna dell’Incoroneeeeta.