Claudia B. Unali, detta 串老师 dai suoi studenti-spiedini: traduttrice in campo medico e farmaceutico, insegna da 15 anni agli universitari di tutta Italia e li aiuta nel percorso verso il lavoro con il “workshop carriera”. Scrive sul suo blog Teacuptranslations ed è autrice del libro CPP – Cinese per Pessimisti, edito da Orientalia.
Tira di scherma storica con la spada a due mani, nuota da sempre, divora libri e pizza senza sosta.

Siamo qui oggi per selezionare alcuni tra gli strumenti più utili per imparare il cinese.

Quindi ecco una piccola guida alla ricerca e all’apprendimento basata sulle conoscenze essenziali tra lingua, cultura, storia e curiosità.

Come procedere? Capire la cultura cinese è il primo passo per iniziare.

Poi c’è conoscerne la storia, e naturalmente studiarne la lingua.

Giunti ad un livello avanzato si sceglie un settore di specializzazione e si avanza con determinazione.

Non tralasciamo in tutto questo processo, di divertirci e deliziarci con momenti di studio/svago (è mai possibile?! LO È.)

Sicuramente consiglio di leggere qualcosa sulla Cina prima della sua apertura all’Occidente del 2008.

Dopo le Olimpiadi infatti si può identificare una netta svolta nell’approccio all’Ovest e nella vita da stranieri in Cina. Questo significa che quello che succedeva prima del 2008 non tornerà, ormai c’è stato un progresso evolutivo che l’ha resa un paese nuovo. Consiglio quindi Tiziano Terzani, “In Asia”: la curiosità di leggere una Cina diversa, di altri tempi, con gli occhi di chi si sorprende e sa raccontarla con grande maestria.

La Cina di oggi invece si spiega in modo affascinante tra le pagine di “Asiatica”, di Marco del Corona: un viaggio attuale e vissuto nei dettagli che porterà fotografie nitide nella mente di chi legge, perfino di chi non è mai stato lì.

Ma la Cina non è solo luoghi, è anche tempi: epoche trasognate che si riflettono in un certo immaginario comune fatto di concubine e palazzi di giada. Ma siamo davvero sicuri che non ci sia dell’altro? Decisamente no.

C’è qualcosa di profondo che va capito e studiato. E infine amato.

“L’amore in Cina” di Paolo Santangelo, “La lanterna e la spada” di Leonardo Vittorio Arena e “Storia sociale dell’Oppio” di Zheng Yanwen ci traghettano nella storia, nella cultura e nella visione cinese delle cose della vita. Romanzare le storie è una tecnica di seduzione antica che cattura il lettore nel domandarsi come sarebbe stato esserci, e se qualcosa di allora sia rimasto nella Cina di oggi, nei cinesi di oggi.

Marcel Grenet, Fabrizio Pregadio, Maurizio Scarpari e Isabel Robinet sono gli autori che consiglio di leggere, ammirare e studiare per la filosofia e il pensiero cinesi, che vanno analizzati alla radice per comprendere le dinamiche moderne, passando per le fasi culminanti della storia e della politica che hanno portato a svolte decisive del ruolo della Cina nel panorama mondiale.

Sapere e capire cosa è successo alla Cina negli ultimi quarant’anni è imperativo per chi affronta un percorso universitario mirato ad una professione in ambito internazionale.

Lavorare con la lingua cinese non è affatto solo tradurre o interpretare, ma abbraccia molteplici figure professionali: nessuna di queste può permettersi di essere all’oscuro dei fatti storici o di ignorare il panorama geopolitico che circonda il Regno di Mezzo. “Il miracolo cinese” di Maria Weber,  insieme alle opere di Guido Samarani e Francesco Sisci sono guide fidate in un percorso  complesso come quello della crescita cinese, avvenuta in tempi storici incredibilmente rapidi e per questo non scevra di ripercussioni sul popolo e la società.

Quindi imparare la lingua non è l’unico passo per imparare il cinese. No, non è un paradosso cosmico, ma un naturale processo di acquisizione antropologica doveroso per ogni apprendimento che parta dal fattore linguistico. Chi non ha voglia di conoscere i retroscena di una lingua allora non ha voglia di impararla: forse ha la necessità, ma non si va lontano senza appassionarsi e questo è il motivo per cui non funziona imparare a parlare il cinese senza conoscerne la scrittura.

Ma passiamo ai libri che si concentrano più sull’aspetto linguistico.

“Dal pennello alla tastiera” di Magda Abbiati è ciò che serve per una panoramica coinvolgente che, come dice il titolo stesso ci farà viaggiare fino ai giorni nostri.

Sull’importanza della scrittura parlerò sempre. Facciamocene una ragione! Partendo dall’importanza dei radicali per cui consiglio la serie di Matthews edita da Tuttle Publishing, “Learning Chinese Characters”: l’associazione di idee legate ai radicali offre ottimi spunti di follia per memorizzare anche i caratteri più complessi.

Arriviamo quindi alla lingua vera e propria: Federico Madaro con “La frase” e “La Parola” copre ogni possibile lacuna per gli avanzati nello studio, con delle perle preziose sulla traduzione corredate di esempi altissimi tratti dalla letteratura cinese.

Claudia è autrice di uno dei manuali più interessanti per l’apprendimento della lingua cinese. CPP – Cinese per Pessimisti. Per umiltà ha deciso di non includerlo in questa lista, ma noi di ABCina, che conosciamo il libro, abbiamo pensato che una lista sugli strumenti di apprendimento del cinese che non comprendesse “CPP” non sarebbe stata completa.

Cosa è CPP? Un manuale per superare gli esami di cinese e per iniziare ad approcciarsi al mondo del lavoro: è corredato di esercizi specifici, offre un metodo chiaro e semplice che suggerisce le soluzioni e le risposte alle questioni più complesse legate allo studio del cinese. È un compendio di schemi grammaticali e saggi consigli da parte di chi ha già vissuto un’esperienza simile e sa come prevenire o superare le difficoltà che si incontrano. Per studenti universitari stressati del primo triennio e della magistrale, fino all’HSK 5, con consigli sul mondo del lavoro e la carriera futura. Include due capitoli sulle parolacce. Acquistalo subito online!

“Read stories and learn Chinese” di Li Jin e Tian Zhihua edito dell’Università Normale di Pechino è davvero una piccola bibbia per appassionati: le storie della mitologia e del folklore in caratteri, pinyin, inglese e con tanti esercizi alla fine di ogni capitolo per verificare la comprensione del testo e ripassare le regole della grammatica, senza escludere un consistente elenco di parole nuove da imparare. Copre fino all’HSK 5!

Nella fase più avanzata del percorso di studi della lingua cinese ci troveremo a cogliere  e identificare una o più passioni legate alla professione dei sogni. Se questa contempla la traduzione, sarà bene cominciare a fare esercizio con “Il cinese tecnico scientifico” Di Luisa Paternicò ed Emanuele Raini: un manuale dall’indiscussa utilità nel primo approccio alla traduzione settoriale, con accenni e approfondimenti in molti campi.

Per chi invece è stregato dai i romanzi cinesi e vorrebbe capire le tecniche di traduzione letteraria il nuovissimo “Il carattere e la lettera”, di Silvia Pozzi è un vero e proprio gioiello che si desiderava da tempo. Analisi, comprensione, traduzione del testo spiegati per filo e per segno con esempi e motivazioni che affondano le radici in concetti antichi e romanticissimi, e che rendono onore a uno dei principi chiave della lingua cinese: dare il maggior numero di dettagli con il minor numero di parole.

Una filosofia minimalista che sa molto di estremo oriente, ma che pochi hanno la sapienza di saper accordare con gli orpelli linguistici degli eredi di Dante.

Imparare una lingua dunque, si sa, è immergersi in una cultura. Ma studiare la lingua cinese è viaggiare nel tempo e innamorarsi di ogni radicale, di ogni regola e di ciascun carattere non semplificato, solo quando se ne conosce la storia che l’ha tenuto in vita fino a noi.

Che il vostro studio del cinese sia una bellissima avventura!

CPP – Cinese per Pessimisti, così come CDS – Cinese da Strada, sono acquistabili in libreria o online e fanno parte sicuramente degli strumenti più utili per imparare la lingua cinese. Per acquistare CPP – Cinese per Pessimisti, ti basta cliccare qui.

Questo invece il link per CDS – Cinese Da Strada.