Un hashtag di tendenza sui social cinesi prende in giro la fissazione nata negli ultimi anni in occidente per la dieta. Il termine utilizzato è 白人饭, ovvero “cibo da bianchi”.
Dopo il “bianco sinistroide occidentale”, arriva il cibo da bianchi. A quanto pare stanno spopolando sui social i post dei Gen Z cinesi, influenzati dalle mode occidentali sul cibo, in cui si lamentano della tristezza del cibo che gli stranieri portano a lavoro, o che loro stessi hanno scelto di mangiare seguendo la moda, definendolo “cibo da bianchi”. Potrebbe sembrare un po’ razzistella come tendenza, ma io personalmente la vedo come una cosa innocente.
Negli ultimi anni sui social occidentali siamo bombardati da cibo, informazioni sulla dieta, modi per contenere i picchi glicemici e così via. Sono sempre più le “intolleranze” e i tentativi di spacciare cibo orribile per qualcosa di sano e buono. Queste tendenze hanno coinvolto anche l’oriente, con la vita che è diventata sempre più frenetica e difficile, i tempi che si sono ristretti e le persone che giustamente hanno poca voglia di dedicarsi a preparazioni complesse.
Molti cercano di resistere al “nuovo” che avanza e prendono in giro chi mangia sandwich con due scemenze dentro, definendolo 白人饭. È un po’ come quando si prova a dire alla nonna del sud che il seitan è buono, la risposta sarà sempre “che è quella schifezza, mangia il ragù che stai sciupato!”.
Da italiano, consapevole e sicuro della nostra tradizione culinaria superiore, non mi sento particolarmente colpito dalla definizione di “cibo da uomo bianco”, anche perché diciamolo: non puoi paragonare un raviolo alla piastra, un hamburger di asino, o anche una semplice coppetta di zhajiangmian, con quelle cacate a base di avocado che la gente ingurgita autoconvincendosi che siano buone, salutari e sostenibili (salvo poi ingozzarsi di gelati al cioccolato di nascosto!).