Rock è rivoluzione è il prodotto della passione e della ricerca di Stefano Capolongo, sinologo con la fissa per la musica rock cinese. Questo libro di poco più di 200 pagine porta il lettore in un viaggio attraverso la storia, la cultura e soprattutto la musica rock cinese.

Ho conosciuto Stefano qualche anno fa, grazie ad amici in comune, e da subito ho capito che si trattava di un ragazzo con un certo stile. Ha da tempo una grande passione per la musica cinese, in particolare per il rock, che io e Jappo non conosciamo così bene, come si può evincere dalle canzoni che consigliamo per il KTV (un occhio esperto se ne accorge subito).

Come probabilmente i lettori e le lettrici di ABCina sanno, io e Jappo abbiamo scritto due libri editi da Orientalia e così, quando ho parlato con Stefano del suo interesse per la musica cinese, del fatto che scrive con costanza di musica, per esempio su China Files (rubrica Spartiti Rossi), e quindi anche del fatto che voleva scrivere un libro, la scelta di Orientalia è stata quasi obbligata.

Ha lavorato su questo progetto per molto tempo. Ha viaggiato in Cina per intervistare alcuni tra i più famosi protagonisti della storia del rock cinese, ha ascoltato migliaia di canzoni, letto libri, guardato documentari. Insomma, la ricerca dietro Rock è rivoluzione è stata ampia e approfondita, e leggendolo è evidente.

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Rock è rivoluzione non è solo un libro sul rock cinese, è un racconto di come i giovani cinesi, affascinati da quel poco che potevano ascoltare della musica occidentale, spesso clandestinamente, abbiano creato un rock con caratteristiche cinesi. È il racconto degli intrecci tra rock cinese e cultura, tra cultura rock e politica, dell’incontro e dello scontro di idee in un periodo di venti o trent’anni in cui la Cina è cambiata radicalmente, profondamente e continuamente.

Rock è rivoluzione è un viaggio attraverso la storia recente della Repubblica Popolare, filtrato attraverso la lente della musica e dei musicisti, che da rivoluzionari hanno portato avanti il proprio sogno, a volte rimanendo tali, altre volte finendo per diventare strumenti di propaganda.

Il libro si muove su più livelli. Può essere letto da totali neofiti della musica e della storia cinese, ma con un po’ di conoscenza in più regala ancora più informazioni ed emozioni. Ciò che più mi ha colpito è stato come, leggendolo, mi abbia invogliato ad ascoltare la musica e i gruppi di cui parla.

Grazie ai QR code presenti nel libro, ma anche semplicemente con una ricerca veloce su youtube, un cellulare e delle cuffie alla mano (e alle orecchie), ho potuto affrontare questo viaggio con una colonna sonora esclusiva che mi accompagnava. Ho imparato non solo con la vista – tra l’altro il libro è pieno di immagini, a volte anche buffe, dei gruppi rock cinesi presentati – ma anche con l’ascolto. Un’esperienza in più, in un mondo di cui ignoravo la maggior parte della storia.

Quindi, se ti piace la musica, la cultura o vuoi anche solo leggere la storia cinese dagli anni 70 in poi da un punto di vista diverso, il consiglio è di comprare questo libro subito. Io l’ho letto in un pomeriggio e sono convinto che sarà così anche per te.

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