Chi siamo – Jappo
Mi chiamo Jacopo Bettinelli, detto Jappo, e sono la “B” di ABCina.
Nato nel “lontano” 1987 nella provincia di Milano, più precisamente a Cernusco sul Naviglio, da due genitori un po’ giramondo che mi hanno tramandato la passione per l’esplorazione di luoghi e culture differenti e che, al compimento del mio dodicesimo compleanno, mi dissero: “non è ora di fare una vacanza senza di noi?” spedendomi in Inghilterra a studiare l’inglese per due settimane.
Fu la fine.
Da quel momento non mi sono fermato un attimo: Malta, USA, Scozia, Irlanda, Spagna, Australia, oramai ogni estate l’avrei passata in un paese diverso. Un po’ per questo motivo ed un po’ vedendo che mio papà, nonostante non parli nessuna lingua oltre l’italiano e i dialetti milanese e cremonese, riesce sempre a comunicare con tutti, mi pentii dei miei studi scientifici al liceo e presi la decisione di studiare lingue all’università.
Accadde che nel 2005 andammo in Kirghizistan per una vacanza di tre settimane e mi innamorai dell’Asia. Così fu che, con le idee molto chiare su cosa fare all’università, decisi di studiare cinese. Mi trasferii a Venezia nel settembre 2006 per iniziare il corso di Lingua e Istituzioni Economiche e Giuridiche dell’Asia Orientali a Ca’ Foscari e sembra incredibile che solo qualche anno fa venivo tacciato come “matto” per voler imparare la lingua cinese, quando ora viene addirittura insegnato in alcuni licei.
Prima di partire per la Cina per completare il mio percorso di studi, tutti gli amici e i parenti mi approcciavano con “fammi avere tue notizie quando sarai là” e, dato che ho sempre odiato ripetermi decisi di iniziare una mailing list, che col passare degli anni è cresciuta e si è ampliata, con i miei racconti da studente di Pechino 2009, Nanchino 2010, di nuovo Pechino 2011 e poi da lavoratore espatriato sempre a Pechino nel 2012. Infine si è trasformata nella mia sezione di questo blog, che nasce ufficialmente col capodanno cinese dell’anno del Cavallo.
E ora che altro dire? Buona lettura!
eccoti qui e Benritrovato !
…mi mancava il blog del famoso Cinese di Venezia di cui credevo si fossero perse le tracce.
Buon anno del Cavallo.
Wei Man
Ho visto qualche Pinyin alla fine del tuo commento . Sarebbero il tuo nome in cinese . Che carino !
Sei molto bravo ti ammiro per il tuo coraggio e spieghi bene la vita della Cina a persone che non sono asiatiche ti rinnovo i complimenti seguo sempre i tuoi racconti saluti Beatrice
Eheh, grazie,
In questo articolo: https://www.abcina.it/2013/04/27/un-giro-nel-guanxi-con-i-genitori
Ho anche linkato il tuo blog.
A presto!
O, guarda che io parlo anche l’inglese, alla mia maniera.
L’impostazione del blog mi piace bella anche la foto d’inizio.
ciao
Eh eh, l’inglese alla tua maniera conta e non conta. Se per questo ti ho visto parlare anche tedesco, francese e russo…
Ed è proprio per questo che (per invidia) ho iniziato a studiare lingue 🙂
Questo blog mi piace ! Seguirò di sicuro! Che bravo Jacopo !
Grazie cara!
In alto a destra c’è il form per iscriversi alla mailing list, ti consiglio di farlo, così resti aggiornata. Purtroppo non so quanto seguirò la parte di Facebook, perché dalla Cina è difficile accedervici. 🙁
Sono di poche parole ♡
🙂
Ciao Jappo,
mi presento: sono una coetanea di tua mamma (ex cernuschese, abito a Busnago dal 1976 non per scelta ma per poterci permettere casetta con giardino/orto…)
Recentemente ho scoperto il tuo blog e mi riprometto appena avrò tempo (faccio la nonna di due birbe di 4 e 2 anni…) di leggere tutto tutto perché sai raccontare in modo davvero avvincente. Per ora ho una vaga idea “dei cinesi”, me la sono fatta quando mia figlia frequentava l’università a Trieste poiché una sua coinquilina era partita per l’erasmus cedendo la sua camera a due docenti cinesi. Be’, che dire. avevano creato lo scontento perché dal mattino friggevano aglio… (chissà se è vero o mia figlia esagerava un po’) sta di fatto che dopo pochissimo si sono trasferiti altrove (i due docenti -secondo me sfiancati dalle tre coinquiline..-). Ah, poi mi diceva dei rumori (sputi) che si sentivano dal bagno e…insomma nessuno era contento. Mi diceva che in Cina era normale sputare ovunque e io mi ero stupita alquanto (a proposito ho imparato grazie a te il significato di “sinologo”). Del resto pensa che la mia cultura, evidentemente molto limitata, durante un corso di aggiornamento professionale, ascoltando l’istruttore che con aria afflitta disse di avere un figlio “melomane”, pensando fosse una malattia, mi rattristai pure io e appena potei mi informai di cosa si trattasse… Va be’, insomma ho sempre la curiosità di imparare e penso che con il tuo blog lo potrò fare divertendomi “assai” e su una cultura che mi incuriosisce molto.
Spero di non averti tediato troppo ma non preoccuparti, era solo per presentarmi visto che sono una tua nuova fan.
Complimenti! Buon lavoro e buon tutto
Anna Tornaghi
Ciao
non posso lasciare un vero e proprio commento perché sto lavorando… giusto il tempo di sbirciare per un minuto… però mi piace il vissuto di due italiani in Cina, nonostante internet e Antonioni per molti di noi comuni mortali la Cina è lontana
vera
E noi siamo due comuni mortali in Cina… 🙂
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[…] Bettinelli – Sinologo dal 2006 e da sempre appassionato di scrittura, viaggi e scambi culturali. Clicca qui per saperne di […]
Ciao, sono Beppe, ultrasettantenne ( non ti spaventare ). Ho visto ora il tuo blog e mi piacerebbe parteciparvi.
Ho cominciato la mia avventura di Cina nel lontano 1988, interrotta poi dai fatti di Tienanmen del 1989. Sono ritornato nel 1991 e da allora in poi ho vissuto metà del mio tempo in Cina, Shanghai, quasi sempre, come base dei miei giri attraverso quasi tutto il territorio cinese. Puoi immaginare quanti fatti e quante esperienze non molto comuni agli occidentali ( e non sto qui a raccontarli – nascerebbe un blog tutto mio – per chi volesse saperne qualcosa, può visitare il mio sito ) ho vissuto in prima persona.
Ho vissuto e sto vivendo ancora esperienze di lavoro dal lontano 1991 ad oggi, attraverso situazioni che sono state totalmente ribaltate nel tempo. Sono passato dall’inverno, alla primavera ed ora all’inizio dell’estate dell’economia e della vita cinese.
Mi fa piacere conoscere le tue impressioni sui cinesi, che , ovviamente sono diverse dalle mie e da tutti quelli che arriveranno. La mentalità locale ha già vissuto 3 cambiamenti notevoli nell’arco di 25 anni, e diversi anche a seconda delle aeree in cui la gente vive.
I tuoi consigli saranno molto preziosi a chi si accinge ad avvicinarsi a questa realtà del presente e del futuro.
Complimenti
Beppe
Ciao Beppe,
Altro che “spaventato”, sono entusiasmato dall’averti qui con noi e anzi, se vorrai scrivere un articolo per il nostro blog ne saremmo onorati!
Ciao Jappo,
scusami di tutto questo tempo passato, ma sono stato lungamente impegnato all’estero per consulenze e progettazioni di illuminazioni a LED. Ho visto solo ora la tua risposta e mi sono affrettato a riscrivere la mia presenza da ora in avanti.
Io ho già un libro, ” la Mia Cina “, pubblicato qualche anno fa ed ora ormai scomparso dalle librerie. Potrei però stralciare alcuni argomenti e scrivere una riedizione sul blog.
Come dovrei fare? Scusa, sono più pratico a scrivere articoli che blog.
Ciao, Beppe
Ciao Beppe,
in realtà questo commento è antecedente al post che mi avevi passato e che io ho pubblicato qui https://www.abcina.it/2015/06/22/viaggio-in-un-villaggio-miao/
Grazie ancora per il contributo!
Ciao Jappo,
Mi è piaciuto un sacco l’articolo che hai scritto sulla questione dell “only child policy” in Cina, e mi piacerebbe conoscerti e magari anche collaborare con te (essendo a capo di una associazione studentesca di una università milanese). Quindi chiedo se potresti lasciarmi il tuo indirizzo mail, o anche se tu possa scrivermi direttamente all’inidirizzo che ho lasciato.
Ciao, Fule
Ciao Fule,
scrivimi pure all’indirizzo jappo@abcina.it
io vivo a Pechino, ma per Natale sarò a casa (provincia di Milano) quindi magari possiamo organizzarci per vederci. In alternativa una chiamata in Skype e passa la paura 🙂
Ciao Jacopo,
vorrei sapere se l’azienda per cui lavori si occupa di spedizioni dalla Cina all’Italia anche per aziende italiane.
Grazie
Paola
si’ ma dipende da che quantita’ stai parlando. Se roba di pochi kg ti conviene andare con DHL o TNT.
Se no scrivimi su jappo@abcina.it e vedo come aiutarti
Salve Jappo,
vorrei fare il mio tirocinio di specializzazione universitaria in biotecnologia industriale: medicina e veterinaria a Pechino. Ho scritto all’ambasciata ma non mi hanno risposto. Vorrei sapere se tu mi puoi dare una dritta almeno per avere un indirizzo della facoltà giusta, dato che non riesco a districarmi. Altrimenti qualsiasi altro riferimento. Conto comunque di partire verso il 16 dicembre e prenderò alloggio presso il dormitorio universitario zona San Li Tun.
Aspettando tua risposta ti ringrazio in anticipo.
Ciao Elisa,
ciò che chiedi non è cosa facile e soprattutto non credo che l’ambasciata possa aiutare in tal senso.
Con una veloce ricerca su internet ho trovato questi due nomi di università a Pechino che dovrebbe insegnare veterinaria, ma non saprei neanche dove iniziare per biotecnologia industriale.
Comunque, qui due nomi 中国农业大学 e 北京农学院 mi spiace non saperti essere di aiuto
Caro Jappo
mi occupo di umorismo e arte di ascoltare.Ho anche scritto un libretto a fumetti intitolato Ciao Mamma vado in Cina ! sulla esperienza di ragazzi italiani che passano un anno in Cina con Intercultura.
Mi interessa molto il modo scanzonato col quale racocnti la vita quotidiana n Cina e in particolare la raccolta di freddure e battute umoristiche. Vorrei iscrivermi al tuo blog e ti avviso che ti citerò nel libretto che sto scrivendo. Cordiali saluti
Marianella Sclavi
Mi piace molto il tuo blog, ti faccio i miei complimenti.
Dettagliato, senza cavolate di sorta e interessante davvero.
Grazie Romina.
Facciamo il possibile proprio per esser come ci hai descritto (anche se ogni tanto, qualche cavolata ridicola, ci piace scriverla)
Ciao mi chiedevo se lo hai mai visto il documentario “one child nation” che contrasta molto la tua opinione sulla politica del figlio unico. In Alcuni regioni uccidevano,rapivano ,e abbandonava i bambini appena nati.
Ciao Erika, non ho mai visto il documentario. Non so se hai avuto modo di leggere questo mio articolo: https://www.abcina.it/2015/11/02/la-politica-del-figlio-unico/ , al punto 4 scrivo proprio “Vi sono state delle situazioni attorno agli anni 80, in cui alcuni governatori un po’ troppo zelanti avevano dato vita a delle campagne di aborto e di sterilizzazione forzata, ma vennero puniti ed è oramai la famiglia stessa a decidere se abortire o meno.”